MotoGP, fra Bagnaia e Martin è uno swing continuo. Il pendolo oscilla ancora, dove si fermerà a Valencia?
In MotoGP infuria viepiù la battaglia per la conquista del titolo iridato. Nel Gran Premio di Giappone, disputato nel weekend, Francesco Bagnaia “ha fatto il pieno”, marcando 37 punti su 37. Jorge Martin ha invece pagato un prezzo salatissimo per la sua caduta in qualifica, dovendosi accontentare del quarto posto nella sprint e del secondo nel Gran Premio.
Dunque, il distacco tra i due si è ridotto a 10 lunghezze. Sono andati in archivio 16 appuntamenti, ne restano 4 ancora in calendario. Prima di guardare avanti, ci si può però fermare un istante a riprendere fiato, voltandosi per osservare quanto accaduto sinora. Dunque, come si è arrivati alla situazione attuale? Al riguardo si può fare un’analisi relativa allo swing.
QAT: 3 punti pro Bagnaia (31-28)
POR: 26 punti pro Martin (6-32)
AME: 7 punti pro Martin (13-20)
ESP: 13 punti pro Bagnaia (25-12)
FRA: 21 punti pro Martin (16-37)
CAT: 1 punto pro Martin (25-26)
ITA: 21 punti pro Bagnaia (37-16)
NED: 8 punti pro Bagnaia (37-29)
GER: 20 punti pro Bagnaia (32-12)
GBR: 13 punti pro Martin (16-29)
AUT: 8 punti pro Bagnaia (37-29)
ARA: 28 punti pro Martin (1-29)
SMR: 16 punti pro Bagnaia (29-13)
EMI: 17 punti pro Martin (12-29)
INA: 3 punti pro Bagnaia (28-25)
JPN: 11 punti pro Bagnaia (37-26)
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Fosse un match di pugilato, dovremmo assegnare 9 riprese a Pecco e 7 a Martinator, anche se a ben guardare i distacchi si potrebbe affermare che l’italiano avrebbe vinto 8 round contro i 5 dello spagnolo, ai quali vanno aggiunti 3 sostanziali pareggi. Cionondimeno, per tre volte l‘iberico ha mandato al tappeto il piemontese (Portimao, Le Mans, Aragon), mentre in due casi (Mugello, Sachsenring) si è verificata la situazione opposta.
Non è un incontro di boxe, dunque non esiste KO tecnico. Solo quello aritmetico. Con 4 GP e 4 Sprint ancora da disputare, la situazione può prendere qualsiasi piega. Come si può notare, è accaduto più volte di assistere a swing di oltre 20 punti (se non addirittura quasi 30) in un senso o nell’altro. Anche in sequenza, come nel caso di Bagnaia tra il Mugello e il Sachsenring.
Insomma, dopo aver ripreso fiato si può tornare a guardare avanti e alle quattro riprese restanti. Phillip Island (20 ottobre), Buriram (27 ottobre), Sepang (3 novembre) e Valencia (17 novembre) promettono spettacolo. Pensiamo a quanto accaduto nel 2023. Nessuno di questi quattro contesti è stato banale, tra lotte al fotofinish e imprevisti vari. Il 2024 promette di essere altrettanto elettrizzante, perché una differenza di 10 punti è niente.