Red Bull festeggia grazie a Max Verstappen, ma il futuro non è roseo: le preoccupazioni di Pierre Waché
Non sono tutte rose e fiori. La Red Bull ha potuto festeggiare l’ottavo titolo mondiale tra i piloti in F1, grazie a un Max Verstappen che in questa stagione più che mai ha dimostrato perché sia il migliore in pista. L’affermazione dell’olandese, infatti, è molto legata ai propri meriti, piuttosto che alla monoposto. La RB20, dopo una partenza lanciata, si è un po’ smarrita e non è un caso che il team di Milton Keynes sia in terza posizione nella graduatoria dei costruttori.
Un andamento in cui McLaren, Ferrari, soprattutto, ma anche la Mercedes, hanno dimostrato di evolvere il proprio progetto, mentre il team anglo-austriaco ha dovuto prendere atto dell’addio di Adrian Newey e delle fratture interne, viste le tante discussioni che ci sono state dopo il caso che ha coinvolto il Team Principal, Christian Horner.
Per questo, in vista del futuro, ci sono un po’ di preoccupazioni. Non le ha nascoste il Direttore Tecnico, Pierre Waché, che, in un’intervista concessa ad Autosport, ha parlato chiaro: “Non sono fiducioso per il 2025. Non perché manchi qualcosa al nostro team, ma perché gli altri sono molto veloci o sono lì. Sarà una battaglia per tutto l’anno“.
Esprimendosi sulla stagione corrente, Waché ha analizzato quale sia stato un punto di svolta: “A Monza abbiamo capito i problemi della vettura che prima sospettavamo, ma non avevamo identificato chiaramente. Da quel momento abbiamo lavorato intensamente per risolverli”.