Jorge Martin: “Ducati ha dimostrato lealtà, Bagnaia-Marquez alzeranno il livello. Valentino Rossi il migliore della storia”
Jorge Martin si è reso protagonista nel 2024 di un’impresa senza precedenti, vincendo il Mondiale MotoGP con un team non ufficiale. Il pilota spagnolo ha conquistato il suo primo titolo iridato nella classe regina in sella alla Ducati GP24 del team Pramac, toccando il punto più alto di una carriera che gli aveva già regalato nel 2018 un sigillo mondiale nella classe Moto3.
Martinator, dopo essersi ritrovato un po’ a sorpresa in lotta per il campionato già nel 2023 (anche grazie all’incidente di Francesco Bagnaia al Montmelò), alzando bandiera bianca solamente all’ultima gara di Valencia, si è presentato al via di questa stagione con l’obiettivo di coronare il suo sogno e salire sul tetto del mondo. Il 26enne di Madrid, al termine di uno splendido duello con Bagnaia, ha trionfato con un margine di soli 10 punti su Pecco, facendo la differenza nelle Sprint ed in generale con una maggiore costanza di rendimento.
Nonostante la vittoria del Mondiale, Martin non è stato promosso nel team ufficiale (Enea Bastianini verrà sostituito nel 2025 da Marc Marquez) e ha quindi deciso di lasciare la famiglia Ducati per provare una nuova stimolante avventura con l’Aprilia. Il fenomenale centauro iberico si è raccontato ai microfoni di OA Sport, ripercorrendo la stagione 2024 e pensando anche al futuro.
Cosa ha significato per te diventare il primo pilota dell’era MotoGP a vincere un Mondiale con un team non ufficiale?
“È fantastico aver fatto la storia della MotoGP insieme al team che mi ha accolto da rookie e che in queste quattro stagioni mi ha dato tantissimo. Abbiamo concluso il nostro percorso con un finale da favola, piantando una pietra miliare in questo sport. Sono diventato campione del mondo anche grazie a Ducati che mi ha dato la possibilità di arrivare in MotoGP e di crescere in questa categoria fino a rendermi un contendente al titolo per due anni consecutivi e dimostrando una lealtà e una sportività impeccabili“.
Hai vinto meno rispetto a Bagnaia, ma sei stato più costante: quanto hai lavorato sull’aspetto mentale per evitare errori e cadute?
“Ho lavorato molto con uno psicologo durante questa stagione e il cambiamento più forte l’ho notato dopo il Gran Premio della Germania, quando sono caduto mentre ero in testa alla gara a pochi giri dalla fine. Lì ho capito che non era importante vincere sempre, ma essere costante. Insieme al team abbiamo affrontato gara per gara cercando di ottenere il massimo e se il massimo era un secondo posto, ce lo siamo fatti andare bene. Siamo stati costanti, persistenti e questa concertazione ci ha permesso di vincere meno gare assicurandoci il titolo“.
Nelle Sprint Race hai fatto la differenza: questo formato sembra esaltarti più della gara domenicale. Per quale motivo?
“La Sprint mi piace ed è un formato dove faccio la differenza perché si tratta di gestire ogni dettaglio al limite in poco tempo, non c’è margine per l’errore. In generale, mi adatto velocemente alle novità e anche per questo sono riuscito a fare la differenza fin dall’inizio nelle Sprint. Le gare lunghe richiedono un altro tipo di gestione e, come ho detto prima, quest’anno ho preferito assicurarmi punti preziosi per il campionato rinunciando a prendere dei rischi per ottenere qualche vittoria in più“.
Eri ad un passo dalla firma per il passaggio nel team ufficiale della Ducati, dopodiché, in pochi giorni, ti è stato preferito Marquez. A livello umano, come hai preso questa situazione?
“Mi ha dato molta tranquillità sapere di aver dimostrato con i risultati di che cosa fossi capace. Il pilota che sono, lo sono diventato anche grazie a Ducati e quello che ho imparato in questi anni ora forma parte della mia esperienza“.
L’Aprilia rappresenta per te l’occasione per dimostrare di poter vincere il Mondiale su due moto diverse, come hanno fatto ad esempio Valentino Rossi e Casey Stoner?
“Il 2025 sarà un anno di sfide, io e la squadra ci dovremo conoscere e in questa prima parte sarà importante stabilire obiettivi sul breve periodo per crescere insieme“.
Nel 2026 avverrà un grande cambiamento regolamentare in MotoGP. Sarà quello il momento in cui si potranno ribaltare le gerarchie?
“Sarà un momento storico per questo sport e sarà molto interessante vedere come reagiranno costruttori e piloti“.
Nel 2025 avrai un compagno di squadra agguerrito come Marco Bezzecchi: qual è il tuo rapporto con lui e cosa ti aspetti?
“Sarà importante il dialogo. Conoscerci e confrontarci sulla direzione che vorremo dare alla moto“.
Cosa ti aspetti da Bagnaia e Marquez in Ducati? Andranno d’accordo o non ti stupiresti di vedere un muro divisorio tra i box come ai tempi di Rossi e Lorenzo?
“Sono due piloti molto professionali. Entrambi daranno il massimo, di questo ne sono sicuro, e credo che contribuiranno ad alzare ancora di più la già altissima difficoltà di questo sport“.
Chi è il più grande motociclista di tutti i tempi?
“Valentino Rossi“.