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Nick Kyrgios può essere sanzionato: cosa dice il regolamento. La lettera dei tifosi all’ATP

A tutto c’è un limite? Il 2024 sta per chiudere i battenti e il massimo circuito internazionale del tennis è in pausa, se si fa eccezione per le Next Gen ATP Finals di scena a Gedda. Una post-season in cui i tennisti si stanno allenando in varie parti del mondo per essere pronti alla prossima annata. Il primo evento di una certa importanza saranno gli Australian Open, di scena a Melbourne dal 12 al 26 gennaio.

Il primo Slam del 2025 in cui Jannik Sinner è chiamato a difendere il titolo di quest’anno e quindi 2000 punti in classifica. L’altoatesino ormai da quasi due settimane si sta preparando sui campi di Dubai per essere pronto alla ripresa agonistica. Il primo impegno del n.1 del mondo sarà in un paio di match di esibizione a precedere il Major proprio a Melbourne. Incontri in programma il 7 e il 10 gennaio e la prima sfida sarà contro l’australiano Alexei Popyrin.

Australian Open in cui ritroveremo anche Nick Kyrgios e il ritorno dell’eccentrico e talentuoso australiano sarà tra i temi più interessanti. Il nativo di Canberra però ha fatto parlare di sè, nell’ultimo periodo, più per le accuse/provocazioni continue nei confronti proprio di Sinner che di tennis giocato, dopo l’annuncio della positività al Clostebol del n.1 ATP.

Scagionato dal Tribunale convocato dall’ITIA (International Tennis Integrity Agency), Sinner sarà costretto a rispondere a un nuovo procedimento, visto il ricorso della WADA al TAS. Un caso non di doping, ma di negligenza per quanto è stato spiegato dall’Agenzia mondiale dell’antidoping. Il rischio è di una squalifica di uno o due anni.

Ebbene, Kyrgios non ha mai creduto alla versione di Jannik, cioè quella di una positività accidentale, accusando quest’ultimo di essersi dopato e aspettandosi una squalifica esemplare. Il 23enne pusterese, a questo proposito, non hai risposto alle provocazioni dell’aussie, dichiarando essenzialmente in conferenza stampa a New York che ci sia libertà di pensiero. È chiaro che la pluralità delle opinioni non possa poi sconfinare nella diffamazione e anche nel tentativo dell’australiano di alzare la tensione nel caso in cui i due si dovessero incrociare agli Australian Open.

“Siamo onesti, voglio solo andare là fuori e voglio davvero giocare contro Jannik Sinner. Ho pensato a questo: se lo affrontassi agli Australian Open, farei in modo che ogni singola persona tra il pubblico se la prendesse con lui. Trasformerei semplicemente il tutto in una rivolta assoluta. Tutto il rispetto verrebbe buttato fuori dalla finestra e farei qualsiasi cosa per vincere“, le considerazioni dell’aussie al podcast statunitense “Nothing Major.

La domanda è la seguente: l’ATP o chi di dovere potrebbe sanzione Kyrgios per questo comportamento reiterato? La risposta è sì, se si va a consultare il regolamento sia della citata ATP che dell’ITF. Nel primo caso ci si riferisce all’articolo 8.03 del codice di condotta che sottolinea quanto sia contro l’integrità del gioco un comportamento con ‘commenti agli organi di stampa o pubblici che attaccano irragionevolmente un gruppo di persone, un torneo, uno sponsor, un giocatore, un arbitro o la stessa ATP‘.

Nel secondo caso parliamo dell’articolo IV, nota “L” in cui si sottolinea che le dichiarazioni pubbliche come quelle di Kyrgios dovrebbero rappresentare una “condotta antisportiva.

A questo proposito, un gruppo di appassionati sui social ha deciso di rivolgersi formalmente all’ATP e al suo presidente, Andrea Gaudenzi, con una lettera in cui si chiede di prendere provvedimenti contro il tennista aussie: “Con questo appello, un gruppo di sportivi che ama e segue il tennis chiede all’ATP di prendere posizione in maniera formale e sostanziale riguardo ai continui attacchi, alla diffamazione e ai messaggi d’odio di Nick Kyrgios nei confronti dei suoi colleghi. Siamo costernati e preoccupati dalla malvagie espressioni dell’australiano, anche in memoria degli atti violenti avvenuti per mano di fanatici fomentati dall’odio“. Si può pensare in quest’ultima citazione all’episodio dell’accoltellamento di Monica Seles, tennista ex numero 1 al mondo che ad Amburgo nel 1993 subì un aggressione in campo da un tifoso ossessionato da Steffi Graf. “Questo tipo di condotta non è tollerata in un circuito che protegge i giocatori da queste forme di abuso come espressamente dichiarato nel regolamento dell’ATP“, è stato aggiunto.

Si fa riferimento al codice di condotta già esplicitato e l’appello rivolto a Gaudenzi è stato espresso in questi termini: “È precisa responsabilità dell’ATP nei confronti dei giocatori, e soprattutto del pubblico per il quale dovrebbe essere un punto di riferimento. Le azioni intraprese ora e qualunque cosa verrà fatta in seguito vi definiranno come istituzione“.




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