Sci alpino. Lindsey Vonn si fa spirito del Natale passato, presente e… futuro! L’americana ha già vinto, tornando in azione
Ha già vinto, Lindsey Vonn, nell’effettuare il proprio comeback in Coppa del Mondo. No, non si è assunta qualche sostanza psichedelica. Non si sta per intonare Lindsey in the Sky with Diamonds sulle note della quasi omonima canzone dei Beatles, ricca di messaggi subliminali legati all’utilizzo della dietilamide dell’acido lisergico.
Si è ben consci di come la statunitense abbia concluso al 14° posto il Super-G di St.Moritz disputato nel giorno del Solstizio d’Inverno, staccata di 1”18 dalla vincitrice Cornelia Hütter. Un risultato apparentemente senza infamia e senza lode in termini assoluti, ma un trionfo in termini relativi.
L’americana ha 40 anni e non gareggiava nel massimo circuito dalla stagione 2018-19. È passato un lustro abbondante da allora e la sua attività agonistica sembrava ormai conclusa definitivamente. Invece, le è balzata in testa l’idea di tornare in azione, rimettendo in gioco le sue martoriate articolazioni e soprattutto la sua reputazione.
Non si è così ingenui da non sapere che dietro questo rientro ci sono forti interessi commerciali, legati allo sponsor in comune con Marcel Hirscher e Lucas Pinheiro Braathen. Però non si tratta solo di dollari, questo è il punto. Vonn non è tornata esclusivamente per far girare capitali, bensì anche per sé stessa e per la sua voglia di affermarsi.
Mossasi con i piedi di piombo, in un paio di settori della pista ha comunque sciato sui tempi della vincitrice. Si è limitata a riaccendere i motori, la fenomenale sciatrice stars&stripes. È ancora in fase di rullaggio. Il decollo si concretizzerà più avanti. Quando, poi, riaccenderà quei post-bruciatori ancora inutilizzati, saranno dolori per tutte.
Forse solo Sofia Goggia ha la possibilità di eguagliare certe prestazioni supersoniche. Si parla, però, dell’eccellenza assoluta, della massima espressione che la velocità può proporre in questo momento storico. Tutte le altre velociste, Hütter compresa, sanno di avere un’avversaria in più con cui confrontarsi.
Concettualmente, Lindsey ha già vinto. Perché ci siamo fermati tutti a vedere la sua discesa, effettuata con un inusuale pettorale numero 31. In attesa che torni a primeggiare anche fattualmente, diventando la prima a imporsi dopo aver scollinato la proverbiale soglia degli “anta”. Se qualcuna può riuscirci, quella è lei.