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Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
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Sofia Morini: “Curtis un talento, devo cercare di stare al suo passo. Con Burlina lavoriamo sulla tecnica”

La prima nuotatrice azzurra ad avere ottenuto risultati di un certo peso nei 200 stile libero femminili dopo l’era di Federica Pellegrini. Sofia Morini sta cercando di farsi strada nel difficile mondo del nuoto ad altissimo livello e la sua crescita costante è tra i fenomeni più interessanti della squadra tricolore, che ha dato il via a un nuovo quadriennio che culminerà con le Olimpiadi di Los Angeles 2028. Di questo e di altro si è parlato con l’atleta nell’ultima puntata di Swim Zone, format di approfondimento sul canale Youtube di OA Sport, condotto da Aglaia Pezzato e da Enrico Spada.

Una stagione 2024 particolarmente impegnativa: “Un anno molto intenso, serviva un po’ di pausa per ricaricare“. Per lei, un Mondiale in vasca corta a Budapest (Ungheria) in cui è arrivata la prima finale individuale nei 200 stile libero: “Non l’ho vissuta come un traguardo, ma soprattutto come un punto di partenza. Diciamo che volevo andarmi a prendere la finale, ci ho provato tutti i modi perché sapevo che sarebbe stato difficile, ma allo stesso tempo era un Mondiale dove mancavano un po’ di nomi importanti. Sono stata anche direi facilitata da questa cosa, e nonostante ciò penso di essermela meritata. Nell’atto conclusivo le ragazze sono andate molto forte, quindi io ho fatto la mia gara, ho cercato di pensare a me stessa più che alle altre e a godermi il momento“.

Si è affrontato il tema del peso di Federica Pellegrini: “Devo dire che non la vivo male, penso che lei sia stata una delle nuotatrici più forti della storia dell’Italia, anche in ottica futura. Personalmente, cerco di fare del mio meglio per divertirmi e poi ovviamente i risultati sono importanti. Penso che in primis ovviamente ci sia il benessere mentale e il divertimento. Quindi finché c’è quello, si può gestire la responsabilità dei riscontri e bisogna essere realisti, nella consapevolezza di quanto di importante abbia fatto una campionessa come Federica Pellegrini“.

Argomento gara perfetta: “Il 200 sl è ancora una gara nuova per me. Nel senso, sto imparando a farla ed è da un annetto e mezzo che ci sto lavorando. Cerco sempre di fare una progressione, soprattutto a livello di gambe. La cosa importante è quella di accumulare sempre più gare a livello internazionale, perché è il momento di alzare l’asticella e abituarsi a competere contro le migliori al mondo“.

Un cambio di filosofia stimolato anche dal suo nuovo allenatore, Alberto Burlina, che come tutti gli appassionati sanno è la guida anche di Thomas Ceccon: “Ho cambiato un po’ rispetto alle mie abitudini a Bologna e a Livorno. Alberto è un tecnico estremamente competente e si interessa molto non solo al chilometraggio, ma soprattutto all’aspetto tecnico, che ritengo sia una delle mie lacune principali. È stata una scelta molto ponderata, perché Burlina lo conoscevo già da tempo, ma non avevo mai avuto modo di allenarmi sotto la sua guida. Ci sono anche Chiara Tarantino con noi e Stefano Nicetto, considerando Thomas (Ceccon, ndr) siamo in quattro. Alberto è molto attento ai particolari negli allenamenti. Mi sto trovando bene e devo dire che sono diversi rispetto a quelli che ho sempre fatto. Bisogna trovare il giusto equilibrio e poi vedremo i risultati“.

Morini è parte di una staffetta veloce (4×100 sl) con ambizioni future: “Possiamo dire che gli investimenti fatti su noi ragazze iniziano a fruttare in termini di risultati. Il nostro è un quartetto abbastanza solido e andiamo tutte d’accordo. C’è equilibrio in acqua e credo che ci siano ancora dei margini importanti perché comunque è una squadra giovane. Io e Chiara (Tarantino, ndr) avremo modo di conoscerci meglio, anche perché condivideremo questo progetto a Verona. Per quanto riguarda la finale che abbiamo fatto a Budapest, sapevamo che prendere la medaglia sarebbe stato difficile, ma abbiamo voluto gareggiare anche sfruttando le buone sensazioni del momento. Abbiamo magari sognato di salire sul podio, ma comunque credo che ci siano grandi margini per migliorare sensibilmente. Sono fiduciosa“.

Tra le compagne di squadra di Sofia, spicca il prospetto rappresentato da Sara Curtis, che nei Mondiali in corta a Budapest ha mostrato una sorta di antipasto delle sue qualità: “Penso che lei sia un talento davvero forte e credo proprio che mi dovrò preoccupare di lei, nel senso buono del termine. È un’atleta in grande crescita, con tanta voglia di lavorare e sono sicura che possa dare un grande supporto alla staffetta. Da parte mia non c’è invidia e non c’è altro, anzi, sono molto contenta di quello che sta facendo ed è quello che potrà fare. Personalmente, dico sempre: se uno va più forte di te, non ci puoi fare niente, si può solo cercare di stare al passo“.

Sull’obiettivo stagionale: “Spero di qualificarmi per i Mondiali di Singapore e non vorrei aggiungere altro perché sono un po’ scaramantica. Il riferimento è in particolare ai 200 stile libero, poi è chiaro che ci sono anche ambizioni più importanti, magari una finale mondiale anche con la staffetta. Vedremo“. In conclusione, sui programmi a breve a scadenza: “Voglio affrontare tante gare internazionali e a fine gennaio sarò in Lussemburgo e a Ginevra, poi vedremo il resto“.

VIDEO INTERVISTA SOFIA MORINI




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