Pallamano, Riccardo Trillini: “L’Italia non è di Serie B: la mentalità dei giovani si è evoluta”
La Nazionale Italiana di pallamano ha scritto un’autentica pagina di storia, qualificandosi al Main Round dei Mondiali: alla seconda partecipazione in una rassegna iridata, gli azzurri hanno superato lo scoglio della prima fase a gironi con grande piglio e voglio continuare a sognare. Dopo aver sconfitto la Tunisia, i nostri portacolori si sono replicati liquidando l’Algeria per 32-23: tra un paio di giorni la sfida alla Danimarca (Campionessa Olimpica a Parigi 2024), poi il main round contro le migliori tre del gruppo con Germania, Cechia, Svizzera e Polonia.
Il DT Riccardo Trillini ha espresso tutta la propria soddisfazione attraverso i canali federali: “La consapevolezza che abbiamo maturato nell’ultimo anno, vittoria dopo vittoria, rende sicuramente forti i giocatori. Sanno di avere sempre un’arma nel corso della partita e nei momenti difficili. Adesso però c’è anche una maturità ulteriore che viene fuori nella conduzione della partita, senza cali di attenzione o paura di vincere. Aggiungo che la sicurezza arriva dal gioco che interpretiamo: i giocatori conoscono a memoria cosa voglio da loro e viceversa, per cui ogni variazione, novità o cambiamento che pensiamo di poter fare è sempre nelle loro corde e questa è una situazione veramente perfetta”.
Il Direttore Tecnico ha poi proseguito: “Sarò ripetitivo, ma la cosa più importante è che il movimento, che la pallamano italiana possa sentirsi orgogliosa di sé e della sua Nazionale. Noi negli anni, soprattutto io e Beppe Tedesco, abbiamo sempre cercato di inculcare una mentalità per la quale non è vero che in Italia non si può fare pallamano ad alto livello, abbiamo cercato di evolvere la mentalità dei nostri giovani in questo senso e oggi, con quei giovani che giocano in Nazionale senior, credo che quel modo di pensare sia rimasto con loro. Stiamo dimostrando che l’Italia non è di Serie B. Sappiamo di dovere ancora crescere tanto come movimento, ma questi risultati devono spronare tutti a pensare in grande”.