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Alcaraz-Djokovic, la sfida più attesa ai quarti. Il tabellone in discesa un bene per Zverev?

Ci avevano messo l’occhio in tanti, e alla fine arriva: la sfida generazionale, una delle tre grandi che caratterizza l’era attuale del tennis, tra Carlos Alcaraz e Novak Djokovic, si vedrà ai quarti di finale degli Australian Open. Alla collezione delle sfide Slam tra i due mancano ormai solamente gli US Open, in un circolo che può ancora chiudersi nel novero di giocatori che si sono affrontati in tutti gli Slam. Un club, questo, ben più ampio di quanto si possa credere.

Sarà un confronto che, inevitabilmente, a qualcuno toglierà qualcosa, se non altro per la classifica, che vede il murciano a caccia di chance di restare attaccato a Zverev più che all’attualmente lontanissimo Sinner, ma anche il serbo nella necessità di tenersi in una zona dalla quale possa far partire l’assalto per un possibile ultimo o penultimo anno da giocatore ancora da temere.

Come arriveranno i due al match? Alcaraz con meno tempo speso in campo, ma anche con qualche dubbio nel momento in cui si è reso necessario alzare il livello. Il portoghese Nuno Borges un set gliel’ha strappato, e un Jack Draper in condizione migliore di quella odierna (cioè con meno set sulle spalle) gli avrebbe dato indubbiamente maggior filo da torcere, e già così nell’unico set competitivo il numero 3 del mondo ha dovuto impegnarsi fino al 7-5. Poi è intervenuta la spia dell’allarme rosso per il britannico che non ha più consentito di vedere un confronto ad armi pari.

Djokovic, invece, viaggia nell’eco che sta a metà tra il nervosismo, i soliti inizi con qualche balbettio e set perso, ma anche un’entrata in forma che, per quanto visibile, non sembra quella migliore possibile, dato che tra i cechi, se Tomas Machac si è semplicemente lasciato battere, Jiri Lehecka è stato più nella lotta. E per questo il serbo può dirsi più convinto. Sarà forse questo il primo vero banco di prova della nuova sua versione, quella con Andy Murray nell’angolo per quella che è senza dubbio la coppia più improbabile che si potesse mai immaginare.

Davanti ai due si staglia, con buone probabilità, la figura di Alexander Zverev, che ha ceduto contro il francese Ugo Humbert il primo set del suo torneo. Per il nativo di Amburgo, però, situazione sostanzialmente sempre sotto controllo, e questo senza dubbio anche per via del fatto che nei primi tre turni non ha avuto proprio degli ostacoli irresistibili, vuoi per fase della carriera, vuoi perché il loro tipo di gioco con Zverev non funziona. Un vantaggio su lungo periodo, e su questo c’è ben poco da aver dubbi. Dall’altra parte della rete, però, l’avversario non gli piacerà molto.

Già, perché ci sarà uno dei pochissimi giocatori ancora con un record positivo nei suoi confronti: Tommy Paul. L’americano ha vinto i due precedenti, datati 2020 e 2022 (questo a Indian Wells), e oltretutto più è andato avanti il torneo e meglio si è trovato, perché dopo i cinque set con l’australiano Christopher O’Connell e i quattro con il redivivo giapponese Kei Nishikori, ha avuto vita facile con gli spagnoli Roberto Carballes Baena e Alejandro Davidovich Fokina, o meglio con la versione senza più benzina e con guai fisici di quest’ultimo. In sostanza, il fatto che Paul abbia dovuto disputare poco più di un allenamento agonistico a livello di ottavi potrebbe garantirgli una possibilità in più di creare un difficile, ma non impossibile colpo a sorpresa.

Anche in campo femminile si sono disputati quattro match, e i segnali più importanti visti sono due. Uno riguarda Aryna Sabalenka, perché chiunque avesse pensato a un match equilibrato contro Mirra Andreeva si è ritrovato portato alla realtà da un 6-1 6-2 che dice tutto circa la differenza attuale tra le due. Senz’altro il dente avvelenato per com’era finita al Roland Garros da parte della bielorussa c’era, e un’anteprima si era avuta già poche settimane fa a Brisbane. Il tutto a ribadire il ruolo di favorita numero uno per un potenziale tris, senza contare che ancora la questione numero 1 del mondo è totalmente aperta.

Match del giorno, con più incertezza rispetto a quello già citato, almeno per un po’, quello tra Coco Gauff e Belinda Bencic. Quello che si è visto nel primo set ha restituito al tennis una grande versione della svizzera, prima che l’attuale situazione delle due facesse il proprio corso e desse all’americana un vantaggio decisivo. Si è però avuta la sensazione di una possibilità importante di ritorno ad altissime quote dell’ex campionessa olimpica, ormai ufficialmente nel ruolo di variabile impazzita per qualunque tabellone Slam (o anche 1000) in giro. E adesso i quarti avranno dell’interessante, perché in Sabalenka-Pavlyuchenkova la russa è ancora avanti 2-1 nei precedenti (ma l’ultimo è del 2021), e in Gauff-Badosa c’è tanto della possibilità che la spagnola, dopo un periodo estremamente complicato, possa riprendersi il posto che le è mancato per tanto tempo. Particolare non indifferente: precedenti 3-3 e i due del 2024 sono stati entrambi tirati.




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