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Novak Djokovic risorge agli Australian Open e piega Carlos Alcaraz in 4 set!

Una partita da ‘io sono leggenda’. Su una gamba sola, dopo un braccio di ferro durato fino all’una di notte australiana, Novak Djokovic ottiene la dodicesima semifinale all’Australian Open. Con le unghie e con i denti, patendo un problema all’inguine il serbo si porta a casa la partita contro Carlos Alcaraz, un 4-6 6-4 6-3 6-4 dopo tre ore e trentacinque minuti; se il numero 7 ha buttato il cuore oltre l’ostacolo stringendo i denti, Carlitos è apparso meno centrato sulla partita sin dalle primissime battute.

Forse paga ancora la finale delle Olimpiadi, o magari è il vento, ma non è il solito diavolo iberico. Nel secondo game si inventa una volée assurda, ma commette anche quattro errori gratuiti, tre di dritto, e finisce subito sotto. Ma alla prima occasione si rimette subito in equilibrio, sfruttando uno spiraglio offerto da Nole e un lungolinea da applausi. I game sono tutti combattuti, il nono è da occhi fuori dalle orbite con un paio di colpi da raccontare ai nipotini, tra un vincente da una parte e una dall’altra. Ma nel finale Nole appare essere in difficoltà, con un problema all’inguine; non basta l’ingresso negli spogliatoi e gli antidolorifici, Alcaraz non si distrae e chiude con il secondo ace della partita.

Nole piano piano rientra in condizione, e nel finale del secondo game spara due botte in risposta da capogiro, ci aggiunge anche il lungolinea ed è di nuovo break in apertura. Ma Carlitos non molla la presa, approfittando di uno sbandamento del serbo che perde il controllo del dritto, un errore con la volée firma il controbreak. Djokovic però sale sempre più di tono accorciando gli scambi appena può e appena carpisce un’occasione ne approfitta: dopo due errori di foga dell’iberico, il dieci volte campione in Australia gioca altre due risposte da catenate dei denti: il secondo set è suo.

E ora l’atmosfera del match sembra andare tutta dalla parte del fenomeno serbo, che fa valere una certa supremazia mentale. Già in apertura ha due palle break, approfittando di un Alcaraz che fa fatica a trovare gli angoli ma che se la cava, poi l’iberico è costretto a salvarsi nuovamente nel quarto game. Ma nel sesto invece il serbo colpisce, lucrando sugli errori dell’avversario: altra palla break dopo un doppio fallo e poi offre a Nole un colpo facile facile che vale il 4-2. La risposta del numero 3 del mondo è di nervi: controbreak immediato con due punti clamorosi di dritto, ma al momento di portarsi sul 4 pari trova delle risposte profondissime di Djokovic, che poi dopo uno scambio da 15 colpi mette dentro un vincente di dritto che segue un recupero di rovescio prodigioso. Sul 5-3 Alcaraz si porta sullo 0-30 dopo un doppio fallo e una gran palla corta, ma Djokovic si rianima, passando avanti e chiudendo la frazione con un meraviglioso passante di controbalzo.

Ma intanto Carlos sembra non voler lucrare sulla condizione imperfetta del suo avversario, e Nole in apertura si porta subito avanti, prendendo ancora vantaggio da una risposta oggi scintillante con cui non sbaglia assolutamente niente. Poi gli viene incontro anche un Alcaraz disorientato, che con un gratuito si consegna a Nole. Alcaraz ci prova, gli scambi sono durissimi: Djokovic si difende strenuamente nel quarto game e sigla il 3-1, sa che i suoi turni di servizio sono ormai fondamentali. E il sesto gioco se lo porta a casa dopo una vera e propria zuffa, avvicinandosi sempre più al traguardo. Nel settimo game può approfittarne di nuovo, procurandosi una palla break che sa di match point, ma dopo uno scambio lunghissimo Alcaraz cancella con un colpo di spugna la chance, per poi guadagnarsi due palle del 4-4 subito dopo, spingendo come un ossesso. Ma la prima la sbaglia con il dritto a sventaglio, la seconda è di Nole con il serve and volley. Il pubblico trema, e Nole va a servire per chiuderla: gli basta il primo, forzando a rete l’errore dello spagnolo.

Che sbaglia tanto, tantissimo con la seconda, un brutto 11/33 totale che lo ha condizionato, aggiungendoci anche 5 doppi falli. Nole, che ha accorciato il più possibile gli scambi, sbaglia meno, 27 a 40, e riesce ad avere la meglio nonostante i vincenti dicano 31-50 Alcaraz. Ma qui arriva il killer istinct del serbo: 13 palle break, 6 concretizzate. E con Zverev si gioca l’accesso all’undicesima finale in Australia.




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