Jannik Sinner: “Un piccolo crampo, con Zverev può succedere di tutto”. E scherza su Cahill…
Jannik Sinner ha sconfitto Ben Shelton in tre set e si è qualificato alla finale degli Australian Open 2025: domenica 26 gennaio (ore 09.30) tornerà in campo per affrontare il tedesco Alexander Zverev, con l’intento di difendere il titolo conquistato dodici mesi fa sul cemento di Melbourne. Il numero 1 del mondo è stato strepitoso nella frazione d’apertura, dove ha annullato due set-point sul servizio dell’avversario e poi ha dominato il tie-break. A seguire l’azzurro ha fornito una prova di forza e ha chiuso con il punteggio di 7-6(2), 6-2, 6-2.
Jannik Sinner si è soffermato sull’incredibile frazione d’apertura e ha espresso il proprio stato d’animo nell’intervista rilasciata a caldo in campo: “Non ho idea di come ho girato il primo set, è stato durissimo ed era un set cruciale. Oggi non ha servito al meglio, probabilmente la percentuale non era quella che voleva: abbiamo risposto meglio rispetto a come abbiamo servito. Il primo set dà fiducia, sono soddisfatto di come ho gestito le emozioni, il pubblico è stato straordinario. Sono felice di essere di nuovo in finale“.
Il fuoriclasse altoatesino ha poi proseguito, soffermandosi anche su qualche massaggio ricevuto nel corso del terzo set e sulla durezza dell’incontro: “C’era tensione, qualche piccolo crampo, ma anche lui stava soffrendo. Cercavo di spostarlo il più possibile e di essere aggressivo. Queste partite si sono possono allungare: tre set in due ore e mezza, non sono poche. Sono felice di avere chiuso in tre set ed essere di nuovo in finale“.
Al 23enne è stato chiesto di parlare anche del suo team di lavoro, tre anni fa uscì ai quarti di finale e ha deciso di affidarsi a Simone Vagnozzi e Darren Cahill: “Con tutti gli allenatori che ho avuto c’è stato un grande lavoro, tre anni fa cambiare è stato un momento complicato, ma avevo già fatto decisioni importanti quando avevo tredici anni. Questo team mi ha fatto diventare un giocatore diverso. Ogni allenatore è bravo in alcune cose, Cahill e Vagnozzi sono diversi tra loro e hanno anche una bella differenza di età (ride, n.d.r.). Vagnozzi anche quando giocava non vedeva l’ora di diventare un allenatore. Siamo una famiglia in campo e lavoriamo benissimo anche fuori. Sarà l’ultima stagione di Cahill e sono contento di avere un’altra possibilità di lottare per il titolo. La stagione è lunga e vediamo di iniziarla al meglio. Non voglio dimenticare il mio fisioterapista e il mio preparatore atletico“.
Jannik Sinner si è poi proiettato verso la finale: “Sarà una partita difficilissima, tutto può succedere. Lui è un giocatore incredibile, a caccia del primo Slam: ci sarà grande tensione, ma è bello essere di nuovo in questa posizione. Sarà una giornata speciale, ma la godrò e speriamo che sia una bella partita“.