Australian Open 2025: Sabalenka-Keys, tris o prima volta. Bolelli/Vavassori alla prova finale dei campioni di Wimbledon
A Melbourne il sabato ha il suo solito sapore particolare, con una serata degli Australian Open (mattina italiana) dedicata in maniera totale alle finali. In particolare, al centro dell’attenzione ci sarà la finale femminile tra Aryna Sabalenka e Madison Keys. Due storie ben diverse, quella della bielorussa che ha salvato il numero 1 del mondo (ma rimane lo stesso a forte rischio nel breve termine) e quella dell’americana che si è ripresa un posto tra le big, che le era mancato da tanto. Dagli US Open 2017, in buona sostanza, anche se lo status di top ten l’aveva già acquisito prima (nel 2016) e poi ritrovato in sporadiche occasioni tra 2019 e 2023.
Per quanto riguarda Sabalenka, la bielorussa gioca la terza finale consecutiva sulla Rod Laver Arena, puntando a un tris che manca da quando Martina Hingis lo mise a segno tra il 1997 e il 1999. Cinque i precedenti con Keys, quattro dei quali vinti (unica sconfitta sull’erba di Berlino nel 2021). In generale, ad aver vinto tre volte di fila gli Australian Open in Era Open sono state Margaret Court, Evonne Goolagong, Steffi Graf, Monica Seles e appunto Hingis. Inoltre, per la bielorussa quinta finale Slam sul duro consecutiva: come o meglio di lei Martina Navratilova, Graf, Seles e Hingis. In generale, questi campi sembrano sempre piacerle parecchio perché ha la possibilità di mettere in scena tutto il suo gioco fatto di potenza e angoli, una combinazione non facile da trovare e che la vede, delle volte, tirare più forte di chiunque esista tra i due circuiti.
Dal canto suo, Keys può puntare su importanti momenti di esaltazione, nonché sulla capacità di colpire palle molto pesanti soprattutto in risposta. Il lato più pericoloso, da parte sua, è la combinazione velocità-profondità quando ci sono le fasi migliori delle sue partite, cui ha aggiunto una notevole tenuta mentale, soprattutto vista la semifinale con Iga Swiatek. Per lei quella in corso è già ora la miglior striscia di vittorie consecutive sul tour (è attualmente a quota 11 compreso il successo totale ad Adelaide). Potrebbe eguagliare Caroline Wozniacki per numero di tentativi prima di conquistare il primo Slam dell’anno (11); con 46 apparizioni nei quattro tornei maggiori, un suo successo la renderebbe la terza con più partecipazioni necessarie per alzare un trofeo di tale portata dopo i 49 di Flavia Pennetta agli US Open 2015 e i 47 di Marion Bartoli a Wimbledon 2013. Tenta, inoltre, di diventare la quinta americana a vincere a Melbourne dal 2000 in avanti dopo Lindsay Davenport, Jennifer Capriati, Serena Williams e Sofia Kenin.
Ma non c’è soltanto la finale femminile da guardare: in Italia molte attenzioni saranno riservate a Simone Bolelli e Andrea Vavassori, protagonisti della finale di doppio maschile, che raggiungono per il secondo anno consecutivo. Un parallelo particolare, perché corso sullo stesso binario, fino ad ora, di Jannik Sinner in singolare come già un anno fa. Il duo azzurro sfiderà Harri Heliovaara e Henry Patten. Precedenti particolari: 1-1, con gli azzurri sconfitti al primo turno a Wimbledon da avversari che poi andarono a vincere quel torneo e, poi, rivincita in finale al Masters 1000 di Pechino. Per Bolelli e Vavassori è la terza finale Slam, come è caccia alla terza vittoria di una coppia azzurra in uno Slam: ci riuscirono Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola al Roland Garros 1959 (Pietrangeli fece doppietta col singolare) e lo stesso Bolelli con Fabio Fognini sempre a Melbourne nel 2015. Peraltro, il bolognese, riuscisse a vincere, andrebbe in cima alla lista dell’Era Open per più tornei giocati d’intervallo tra due Slam conquistati. Ancora Bolelli può diventare il settimo uomo a vincere i suoi due primi Major a Melbourne, dopo John Alexander, Mark Edmondson, Rick Leagh e Jim Pugh (insieme), Jonas Bjorkman e infine Michael Llodra. Ma c’è di più: i due azzurri possono balzare al 3° posto congiunto del ranking mondiale, che prende in considerazione non le coppie, ma i singoli individui. Chiaramente diventerebbero anche leader della Race che porta verso le Finals di Torino.