Ambesi: “Sinner non è attaccabile, è troppo completo. Il suo rendimento non l’ha avuto neanche Borg”
Nel consueto appuntamento relativo Australian Open di TennisMania, andato in onda sul canale YouTube di OA Sport, condotto da Dario Puppo e Guido Monaco, è stato ospite Massimiliano Ambesi, giornalista di Eurosport: tra gli argomenti trattati spicca, ovviamente, la semifinale tra Jannik Sinner e lo statunitense Ben Shelton, ma c’è stato spazio anche per un commento sul ritiro del serbo Novak Djokovic e per un pronostico sulla finale femminile.
L’analisi del match tra Sinner e Shelton: “Io che ero stato critico con Shelton durante la stagione della terra, inizio erba, dell’anno scorso, devo dire che sul cemento è un signor giocatore, è tra i primi cinque al mondo sul cemento, anche meglio. Ha giocato una grande partita, non ha mai mollato, ha tirato fuori gli attributi, tanto di cappello. L’ho visto come un muro che veniva sgretolato colpo dopo colpo, ha avuto due set point sul suo servizio, ha giocato non solo un primo set alla grande, ma anche il secondo, è andato avanti nel terzo, e l’altro (Sinner, ndr) è semplicemente di più. Ha soluzioni, legge la partita tatticamente, sa sempre che cosa deve fare. Siamo al cospetto di un fenomeno assoluto. Tanto di cappello per la lucidità con cui ha giocato il primo set Sinner, perché è stato un set difficilissimo, difficilissimo, però è andato sotto, poi è riuscito a breakkarlo, non al primo colpo, al secondo, tanti game combattuti sul servizio di Jannik da cui è uscito fuori. C’è carattere, c’è lettura della partita, c’è peso della palla, c’è tanta roba: ha 23 anni, e qui mi fermo“.
La dimensione delle prestazioni dei due tennisti in campo: “Shelton ha giocato una partita superiore rispetto a quella con Sonego, perché in risposta è stato molto più incisivo. Shelton ha alzato l’asticella oggi, questo va ricordato, poi prende tre set a zero, ma tanto di cappello a lui. Vorrei dire che Sinner, da quando è diventato numero uno al mondo, ha vinto 46 partite di 49. Neanche Borg c’era riuscito. Mi piace che si sia obiettivi sulle cose: Shelton oggi ha giocato una grande partita, e questo dà la dimensione di quello che è Jannik Sinner oggi. Non è attaccabile, non è criticabile, troppo completo. Se oggi perde il primo set, poi diventa una partita molto ostica, lo vince, annulla due set point, poi tutti quei giochi tirati, perché tanti giochi sono andati ai vantaggi prolungati. Insomma, è stata una partita vera“.
Le qualità mostrate da Shelton: “Tante volte ti serve addosso, è proprio difficoltà a rispondere, è un ace, non si chiama ace, è la stessa roba. Perché poi io vorrei uscire da questo concetto dell’ace. Conta fare l’ace o conta fare il servizio vincente? Andiamo a contare quanti servizi vincenti gioca Shelton, sono altri numeri. Comunque è un giocatore che sta cercando di diventare più completo, si vede questo percorso. Io sto apprezzando molto Shelton e quello che c’è intorno, non lo conoscevo bene, lo sto guardando, e credo che ci sia dietro un lavoro molto interessante in prospettiva. Questo è uno che arriva“.
Sul torneo di Lorenzo Sonego, battuto ai quarti da Shelton: “Io ho visto una grande preparazione di ogni partita, avevamo detto che, con Fonseca, Lorenzo avrebbe vinto, in un momento in cui Fonseca era in cielo, abbiamo detto che per noi Lorenzo se la poteva giocare e vincere, però quello che ho visto io è uno studio della partita, della strategia, impeccabile su tutti i match, anche quello con Shelton, perché è stato stragiocato, nel terzo e quarto set Lorenzo prende a pallate Shelton, quindi quanto lavoro c’è dietro?“.
Sul ritiro di Djokovic contro Zverev: “Secondo me lui invece è stato lucido nell’interpretare la situazione, cioè perdi il primo set dopo un’ora e venti, con uno che non ha problemi a scambiare in eterno due ore. Per vincere quella partita, probabilmente, dovevi andare incontro a una maratona di 5 ore. Secondo me lui lì ha avuto un momento di lucidità su quello che sarebbe stata la partita. Io penso che lui da un punto di vista tennistico sia troppo intelligente per non leggere la partita: lui in quel momento pensa ‘Okay, posso provarci, ma ho da affrontare altri tre set da un’ora e venti contro uno che se può me li tira a un’ ora e quaranta. Lui ragionava sulla partita punto su punto, come ha sempre fatto in questo suo percorso vincente“.
Il pronostico sulla finale femminile: “2-0 Sabalenka, dai. Sabalenka ha già avuto la sua partita difficile con Pavlyuchenkova, l’ha rimessa in piedi in un momento di difficoltà psicologica e di tennis, con Badosa è partita male, poi l’ha letteralmente asfaltata. Con Pavlyuchenkova all’inizio del terzo set c’era nervosismo, stava litigando con l’allenatore, insomma ha avuto un momento di smarrimento, poi l’ha girata comodamente. Io dico: per me Sabalenka in due set“.