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Monaco: “Se Alcaraz non aggiusta 4 viti, allora Sinner…È un cannibale nato per dominare”

Jannik Sinner continua a scrivere la storia del tennis e dello sport italiano, vincendo gli Australian Open 2025 e conquistando il terzo Slam in carriera dopo i titoli conquistati nella scorsa stagione a Melbourne e New York. In finale l’azzurro ha sconfitto il tedesco Alexander Zverev in tre set. Di questo e di molto altro si è parlato nell’ultima puntata di TennisMania, trasmissione condotta da Dario Puppo e visibile sul canale Youtube di OA Sport, con ospiti Guido Monaco e Massimiliano Ambesi.

Per un’ora e mezza Zverev ha fatto il Dead Man Walking, aveva la faccia di uno che neanche ci provava. Nel primo set e mezzo non è che Sinner abbia dovuto fare gli straordinari. Scambiavano da dietro, Zverev non aveva tante idee, giocavano a un ritmo abbastanza basso e sbagliava prima lui. Poi quando ha provato ad accelerare secondo me ha giocato anche meglio e si è creato un po’ più di chance, ma se Sinner fosse stato più cinico all’inizio del secondo set quel parziale non sarebbe neanche arrivato al tie-break. Poi quel nastro sul 4-4 al tie-break, nel momento in cui Zverev ci stava veramente provando, una qualche differenza può anche averla fatta. Non era un nastro su un colpo vincente, era un dritto qualunque, quindi è stata una bella mazzata“, commenta Monaco.

Sulla supremazia di Sinner su Zverev: Sta di fatto che si è vista una differenza abissale perché fa quasi tutto meglio, adesso anche il servizio. Una vittoria netta e convincente, di cui avevo pochissimi dubbi. Ha vinto il più forte, che va a giocare le finali Slam come se fossero una scampagnata in famiglia. Guardando lo sguardo dei due giocatori, uno era perfettamente a suo agio e l’altro spaventato e preoccupato. Zverev facendo il suo tennis non aveva una vera chiave di lettura, poi quando ha provato a fare qualcosa di diverso a rete, sostanzialmente sia nell’attacco che nella volée, ha fatto molto molto male. Da subito ha avuto la sensazione di non far male o comunque di non potercela fare, poi ha lasciato andare di più il braccio e ha tirato decisamente più forte nella seconda metà del set, quindi pur salvandosi da game complicati e non avendo mai palle break a favore, si è giocato tutto al tie-break. Sarebbe cambiato qualcosa con un set pari? Chi può dirlo, tendenzialmente non credo. Comunque Sinner ha vinto il 16° tie-break degli ultimi 18 e da lì è crollato il mondo addosso a Zverev”.

Sull’ennesima delusione di Zverev in uno Slam: Non ho capito tanto il suo atteggiamento, perché sei alla tua terza finale Slam e vai in campo da sfavorito, sei in buona forma e giocatela, sapendo che devi prenderti dei rischi. Per un set e mezzo invece è stato molto passivo, anche in termini di atteggiamento. È la storia della sua carriera. Quando è arrivato al dunque, in certe partite molto importanti, ha tirato indietro il braccio e ha aspettato un po’ la palla. Il dritto oggi a un certo punto gli è esploso completamente, perché è vero che è migliorato con quel colpo, ma sotto pressione quanti ne ha sbagliati? Dalla seconda metà del secondo set ha alzato un po’ il livello della spinta, ma non ha gli angoli di Sinner e non ha la difesa del campo di Sinner. La sua palla viaggia, poi il suo dritto in diversi momenti gli è andato in frantumi. È per questo che lui non vince gli Slam, oltre alla forza degli avversari. In un momento dove ci sono tanti campioni, lui non è un giocatore che può vincere un Major perché ha dei limiti e non basta volerlo. A lui manca qualcosa“.

Sul dominio di Sinner:Avete visto la sua serenità? Era proprio a suo agio. Sì, ha avuto un paio di momenti delicati sotto 0-30 e anche al tie-break in cui la tensione la senti, ma nella non tranquillità riesce a esprimere un livello che gli altri si sognano. È un fuoriclasse, uno nato per stare dentro a quella situazione e a quel contesto, ci sguazza dentro. Adesso, avendo sfatato tanti tabù, chi lo ferma? Se Alcaraz non gira quattro viti, io qualche mese avevo parlato di Grande Slam… Se Jannik mantiene questo standard, o lo spagnolo si adegua in qualche modo e allora vediamo questa famosa rivalità anche in campo, o altrimenti l’azzurro è destinato a fare incetta di titoli. Se in ogni aspetto del gioco lui è più forte, gli altri devono raccogliere le briciole. Poi vediamo nei prossimi anni cosa succede, chi arriva e chi non arriva, il tennis non è fermo lì, ma il problema per gli altri è che questo ragazzo è fatto e finito per rimanere lì solido, implacabile e cannibale a stravincere. È costruito per quello, ha quella testa lì”.

Sul cemento è una macchina e quando c’è un fuoriclasse non ce n’è per nessuno, sull’erba ha meno competitor oltre ad aver imparato a giocarci, quindi sicuramente Wimbledon è nelle sue corde. Lui non ha ancora un grande titolo sulla terra, però non vedo un problema tecnico-tattico per cui penso possa essere vincente anche sul rosso. È stato male due anni fa, è stato male l’anno scorso e comunque ha fatto semifinale al Roland Garros perdendo al quinto set da Alcaraz. Non è questione di se, è questione di quando. Se dobbiamo guardare lo scenario attuale, ipotizzare un suo Grande Slam non è una sparata, è una cosa possibile. Certo, c’è di mezzo una sentenza, c’è di mezzo la terra, c’è di mezzo l’erba… Vediamo“, aggiunge la voce tecnica di Eurosport.

VIDEO: LA PUNTATA COMPLETA DI TENNISMANIA




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