Jannik Sinner, un rivoluzionario di normalità nell’era del cinismo e degli eccessi
26 gennaio 2025, un’altra data storica per il tennis e lo sport italiano. Jannik Sinner ha vinto il suo terzo titolo Slam in carriera, il secondo consecutivo a Melbourne. Una finale dominata contro Alexander Zverev, senza concedere palle break e sapendo sempre cosa fare per ottenere il punto. Lucidità e solidità che sgretolano le certezze dell’avversario, ben supportato da un grande talento.
Già, spesso quando di parla di Jannik si sottolineano solo gli aspetti mentali, che sicuramente sono strabilianti, ma prendere atto di un tennista in grado di dare tanta energia alla pallina e sbagliare poco non è cosa da poco e merita una qualifica speciale. Le statistiche, in questo senso, vengono in supporto nella descrizione dell’eccezionalità rappresentata dall’altoatesino.
Si citino i 22 set vinti consecutivamente dal pusterese contro i top-10, facendo meglio di Roger Federer che nel 2007 si era fermato a quota 20. Solo John McEnroe (28) e Bjorn Borg (23) sono riusciti rispettivamente nel 1984 e nel 1978 a fare meglio. Jannik è diventato anche il primo di sempre a conquistare 10 vittorie consecutive contro i primi dieci giocatori del mondo, nessuno meglio di lui da quando c’è il ranking computerizzato (1973).
Si parla di un’eccellenza, quindi, ma anche di un rivoluzionario. In una realtà nella quale spesso vengono proposti modelli cinici o che per far parlare di sé bisogna eccedere/provocare, il ragazzo di Sesto Pusteria mostra la sua normalità ed educazione. Un tratto evidenziato nel corso della premiazione, rivolgendosi in maniera empatica a Zverev molto deluso e amareggiato, o nelle “scuse” nei confronti della fidanzata di Sasha incontrata nella struttura della Rod Laver Arena poco dopo il successo a Melbourne.
“Voglio essere solo una persona umile, a dire il vero. Mi ricordo sempre da dove vengo, e vengo da una piccola casa in un piccolo paese e da una famiglia incredibile, che sono stato molto fortunato ad avere, e che ho ancora. Credo che siamo anche persone molto brave in ciò che facciamo, quindi siamo automaticamente anche un’ispirazione per i più giovani. Ma tutto qui. Non stiamo cambiando il mondo. Quindi perché dovremmo cambiare noi stessi con il successo?“, ha dichiarato Jannik nelle ore a seguire la sua vittoria a Melbourne.
Sinner after defending his AO
“I want to be just a humble person tbh. I always remind myself where I’m from, & I’m from a small house in a small village and an amazing family, which I was very lucky to have, and I still have(). I believe we are also people who are very good… pic.twitter.com/WVrM87IYSs
— TennisONE App (@TennisONEApp) January 27, 2025
Considerazioni di buonsenso, che assumono i connotati di trasgressione nel contesto in cui si è. Un mostrarsi gentile ed educato, con l’etichetta di buonista o politicamente corretto da parte di qualcuno, come se il tennista nostrano fosse un alieno proveniente da un altro pianeta e recitasse una parte. E così, vedergli dire “c…o” nel corso di una partita è la prova della normalità di cui si ha bisogno. Il TAS sarà un tappa importante e il giudizio che ne verrà fuori aiuterà a capire quale sarà il percorso di questo ragazzo, straordinario nel modo di giocare del tennis e rivoluzionario nella propria maniera di essere normale.