Novak Djokovic istituisce un programma di difesa legale: supporto contro accuse di doping e corruzione
Novak Djokovic sta lavorando per istituire un programma di difesa legale pro-bono rivolto a giocatori privi di sufficienti risorse economiche per difendersi da accuse di doping e corruzione. Il tennista serbo, al momento ai box dopo l’infortunio accusato agli Australian Open (si è ritirato durante la semifinale contro Alexander Zverev), ha deciso di sostenere i colleghi tramite l’associazione PTPA, da lui fondata insieme a Vasek Pospisil nel 2020.
L’ex numero 1 del mondo e il canadese hanno annunciato che il supporto verrà fornito attraverso gli studi legali King & Spalding LLP e Weil, Gotshal & Manges LLP. Il tema è indubbiante di attualità nel panorama tennistico viste le vicende di Iga Swiatek e Jannik Sinner. L’iniziativa è sostenuta anche dall’ex giocatrice Tara Moore, che nel 2023 era stata sospesa per 19 mesi per non aver superato un test antidoping.
L’ex tennista di doppio ha dichiarato alla Reuters: “Questo è un modo per aiutare i giocatori che non dispongono di tali risorse. Non bisogna lottare da soli in queste situazioni“. Va annotato che Djokovic si era pronunciato in questo modo riguardo alla situazione di Sinner: “Mi sono sentito davvero frustrato, come la maggior parte degli altri giocatori, nel vedere che siamo stati tenuti all’oscuro per cinque mesi da quando ha ricevuto quella notizia. Non è una bella immagine per il nostro sport“.