Pagelle superG femminile Mondiali: Brignone, poco da recriminare. Goggia non brilla, flop Gut-Behrami
PAGELLE SUPERG FEMMINILE MONDIALI SCI ALPINO
Federica Brignone, 9: non c’è nulla da recriminare nella prestazione della valdostana. Ha sciato in maniera impeccabile, peraltro su una pista non congeniale alle sue caratteristiche. In carriera vanta un oro (nella defunta combinata) e tre argenti ai Mondiali, questi ultimi arrivati per 9, 12 e 10 centesimi. Insomma, una fuoriclasse di questo calibro avrebbe meritato un pizzico di buona sorte in più. A 34 anni conferma di aver raggiunto l’apice della carriera: non era mai stata così completa in passato, adesso anche i tracciati semplici non le fanno paura. Impressionante che sia ancora su un podio iridato a distanza di ben 14 anni dalla prima volta.
Stephanie Venier, 10: rovina la festa azzurra e, sin da ora, salva il bilancio dell’Austria ai Mondiali, che alla vigilia non era affatto certa di vincere un oro. La 31enne, grande scivolatrice, ha fatto la differenza tra primo e secondo intermedio: in quel frangente è quella che ha portato maggiore velocità dopo il salto, risultando un missile nel tratto di scorrimento che presentava anche alcuni metri in salita. Lì Federica Brignone, per intenderci, ha perso 23 centesimi, risultati decisivi. L’austriaca conferma il feeling con le gare secche: era già stata argento in discesa ai Mondiali 2017.
Lauren Macuga, 8.5: l’americana corona la stagione della consacrazione con un bronzo di grande valore, confermando di essere la sciatrice di gran lunga più pronta della nuova generazione.
Kajsa Vickhoff Lie, 8.5: a distanza di due anni arriva un altro podio condiviso per la norvegese. Nella seconda parte della pista è stata la migliore in assoluto. Come Brignone, ha pagato dazio tra primo e secondo rilevamento, dove ha lasciato quasi mezzo secondo nei confronti di Venier.
Sofia Goggia, 6,5: quinta a 3 decimi dalla vittoria e a soli 6 centesimi dalla medaglia. Paga due errori vistosi nella seconda metà del tracciato, senza i quali si sarebbe messa probabilmente al collo almeno un bronzo. In generale, su una pista decisamente favorevole alle sue caratteristiche, non ha mai dato la sensazione di poter fare la differenza. Per il momento permane il rapporto non proprio idilliaco con i Mondiali, mai vinti in carriera e con l’ultima medaglia che risale a 6 anni fa (argento in superG). In discesa servirà la Goggia vista a Cortina per venire a capo di una concorrenza mai così nutrita. D’altronde più la pista è semplice, maggiori sono le atlete potenzialmente in grado di vincere. E oggi Venier lo ha dimostrato.
Emma Aicher, 7: la giovane tedesca aveva ben impressionato nelle prove di discesa e arpiona un sesto posto che profuma di futuro. La 21enne teutonica lavora da anni per diventare l’erede di Maria Riesch.
Ester Ledecka, 5,5: dà la sensazione di poter realizzare il colpaccio da oro, poi si ‘addormenta’ nel tratto finale, con traiettorie troppo abbondanti che le costano ben 6 decimi. Un settimo posto pieno di rimpianti per la ceca.
Lara Gut-Behrami, 4: la grandissima delusa di giornata. L’elvetica si presentava all’evento reduce dal superG dominato a Garmisch e saldamente in vetta alla classifica di Coppa del Mondo di specialità. Tuttavia non ha mai inciso in alcun tratto della pista, commettendo anche un errore importante, senza il quale non sarebbe comunque salita sul podio. Cercherà il riscatto in discesa, ma la pista sembra più adatta ad altre avversarie.
Cornelia Huetter, 4: dopo l’ottima passata stagione ed un avvio folgorante in quella in corso, l’austriaca sembra essersi spenta dall’inizio di gennaio in avanti. Il calo di forma appare vistoso, oggi non è andata oltre una modesta decima posizione.
Elena Curtoni, 6: gara senza infamia e senza lode. Buone le traiettorie e la sciata, ma dà la sensazione di non rischiare al 100%. Chiude nona, mai in lizza per una medaglia.
Marta Bassino, 5: si presentava da campionessa in carica, ma è apparsa quasi impotente su una pista in antitesi alle sue caratteristiche.
Laura Pirovano, 4,5: le brutte sensazioni delle prove sono state confermate. Non sfrutta un buon pettorale di partenza e chiude con un anonimo 18° posto a ben 1.72. Sembra non digerire né la pista né la neve.