Carlos Alcaraz vuole il primo titolo indoor: “Dimostrerò che posso vincere, ma non sono al 100%”
Carlos Alcaraz vuole il primo titolo del 2025. Il n.3 del mondo, testa di serie n.1 nell’ATP500 di Rotterdam (Paesi Bassi), ha grandi motivazioni per centrare l’obiettivo. Sul veloce indoor, il funambolo iberico ha sempre fatto molta fatica e l’imporsi in un evento di grande prestigio e storia come quello in terra olandese sarebbe un’iniezione di fiducia importante nella prosecuzione della stagione.
L’affermazione in semifinale contro un rivale insidioso come il polacco Hubert Hurkacz, col punteggio di 6-4 6-7 (5) 6-3, è stata significativa e sul cammino dell’iberico ci sarà l’australiano Alex de Minaur (n.8 del ranking), vittorioso contro Mattia Bellucci e già finalista l’anno scorso a Rotterdam (sconfitto neanche a dirlo da Jannik Sinner, autentico tabù per il tennista aussie).
Stimoli particolari per Carlitos, anche perché nessuno dei giocatori iberici è stato in grado di imporsi. Due i tennisti a esserci andati vicini: Juan Carlos Ferrero, attuale coach di Alcaraz, nel 2004 (ko in finale da Lleyton Hewitt); Rafa Nadal nel 2009 (battuto in finale da Andy Murray): “Sapere che nessuno spagnolo ha mai vinto qui è una carica ulteriore. È la mia prima finale indoor, è qualcosa di speciale perché si è parlato molto delle mie prestazioni su questo tipo di campi, quindi questa è una buona occasione per dimostrare che posso giocare bene in queste condizioni“, ha affermato in conferenza stampa il n.3 ATP.
Si è notato però, come era accaduto nelle ultime ATP Finals a Torino, il fatto che il murciano stia giocando con un cerotto sul naso. Le motivazioni sono le medesime del novembre scorso: “Non sono al 100% per via di un raffreddore. Il cerotto mi aiuta a respirare meglio, ma lo uso anche per scaramanzia. Ho deciso di metterlo nel primo turno e voglio finire così“.