Biathlon, Mondiali Lenzerheide 2025. Quentin Fillon Maillet risanerà la sua doppia lacuna iridata?
Nuovo giro iridato, nuova opportunità per Quentin Fillon Maillet di uscire dal più grande equivoco attualmente esistente nel panorama del biathlon. Forse “equivoco” è una parola grossa. Di sicuro, si tratta di un’anomalia. Il trentaduenne francese ha vinto sia l’oro olimpico che la Coppa del Mondo, ma non si è mai imposto a livello iridato.
Trattasi, ovviamente, di una singolarità. In questa disciplina, ogni quadriennio porta con sé quattro opportunità di accaparrarsi la Sfera di cristallo (una ogni inverno), altrettante di fregiarsi del metallo più pregiato in ambito a Cinque cerchi (tutte nell’arco di un paio di settimane) e ben dodici di imporsi nel contesto dei Mondiali. Eppure, il transalpino ha compiuto le due imprese più difficili, mancando quella più semplice!
Per la verità, Fillon Maillet i suoi trionfi li ha concentrati nel 2021-22. Quanto bastava per completare due terzi della “Triplice Corona”, conseguimento raggiunto solamente da nove uomini nella storia (l’ultimo dei quali sta per appendere sci e carabina al chiodo, pur essendo di un anno più giovane di Quentin).
Due volte medaglia d’argento (sprint e mass start di Anterselva 2020) e quattro volte di bronzo (diluite dal 2019 al 2024). Mai d’oro. C’è sempre stato qualcuno a frapporsi tra il francese e il pendaglio aureo a sfumature iridate. Al riguardo, indovinate quanti atleti hanno conquistato 6 medaglie ai Mondiali senza annoverare quella del metallo più pregiato nella loro collezione?
Se avete risposto “nessuno”, complimenti avete platonicamente vinto. Avete pertanto già fatto meglio di quanto combinato da Fillon Maillet nella manifestazione iridata! D’accordo, questa era cattiva e gratuita. Si scherza, sia chiaro, anche se in questo caso lo si fa in maniera feroce.
L’augurio, per Quentin, è che possa scherzarci anche lui tra un paio di settimane, dopo aver cancellato una (doppia) anomalia, affiancando il proprio (doppio) cognome a quello dei grandissimi della storia del biathlon, nella quale lui è già, seppur dal lato sbagliato (almeno se si parla di Mondiali).