Davide Piganzoli: “Alla Polti progetto ambizioso. Sogno una vittoria in un Grande Giro”
A conclusione della Volta a la Comunitat Valenciana, ne abbiamo approfittato per parlare con Davide Piganzoli, uno dei nostri giovani più interessanti in ottica corse a tappe. Dopo i ritiri invernali, la stagione di Piganzoli è cominciata a fine gennaio in Spagna con il Gran Premio Castellòn – Ruta de la Ceràmica. In attesa di sapere se la sua squadra, la Polti-Kometa, sarà una delle wild card per il prossimo Giro d’Italia, lo scalatore classe 2002 di Morbegno sta mettendo a segno buoni piazzamenti in queste prime corse di stagione.
Che sensazioni hai avuto in queste prime corse di stagione?
“Devo dire che mi sento bene, ho fatto una buona preparazione invernale e quindi sono soddisfatto. Penso di aver iniziato la stagione con il piede giusto e questo mi dà fiducia e morale in vista delle prossime corse”.
Nella tappa regina in salita, con pendenze in doppia cifra, ti aspettavi un distacco minore dai migliori?
“Il livello in corsa era molto alto, ho perso qualcosa il primo giorno durante la cronosquadre, poi ho cercato di difendermi nel migliore dei modi”.
In cosa ti senti migliorato dopo la preparazione invernale?
“Sicuramente sul mantenere lo sforzo dopo 4/5 ore di gara e questo l’ho allenato facendo molto fondo”.
Dopo i tuoi primi anni da professionista, che idea ti sei fatto relativamente alle tue potenzialità? Dove pensi di poter arrivare?
“Dove posso arrivare non lo so ancora, il tempo me lo dirà. Sto cercando di essere sempre la versione migliore di me stesso”.
Nonostante fossi corteggiato da alcune squadre World Tour, hai scelto di rimanere alla Polti: cosa ti ha spinto a maturare questa decisione?
“E’ una squadra che ha sempre creduto in me e lo scorso anno mi sono trovato molto bene. Credo molto nel progetto di questa squadra e penso che un anno in più possa solo che farmi bene prima del grande salto”.
Quanto incide, sia in termini di preparazione fisica che mentalmente, il non avere ancora l’ufficialità della partecipazione alla Corsa Rosa come squadra?
“In questo momento non ci sto pensando, noi come squadra ci alleneremo come se dovessimo essere al via del Giro, ma credo questa situazione di incertezza possa provocare un po’ di frustrazione all’interno del team”.
Cosa rappresentano per te due figure come Ivan Basso ed Alberto Contador?
“Sono onorato di poter correre nella loro squadra, sicuramente è un grande spunto. Mi confronto spesso con loro e questo mi permette di crescere ulteriormente”.
Quale sarà il tuo programma gare della primavera?
“Adesso starò a casa qualche giorno, poi O Gran Camino, Tirreno-Adriatico, Milano-Torino, poi ritiro in altura sul Teide in vista del Tour of the Alps, Presidential Cycling Tour of Turkiye ed eventualmente il Giro d’Italia, qualora arrivasse la wild card “.
Quale sogno vorresti realizzare nella tua carriera?
“Sogno di vincere un Grande Giro, ma mi rendo conto essere un obiettivo lontano al momento e molto difficile. Forse un obiettivo più realistico è quello di una vittoria di tappa in una corsa di tre settimane”.