Panatta furibondo: “WADA ridicola, va eliminata. Sinner ragazzo perbene, chi parla male é invidioso”
Non sono state poche le reazioni in queste ultime ore dopo l’accordo che ha chiuso la vicenda “Clostebol” tra Jannik Sinner e la WADA. Il n.1 del mondo ha accettato di scontare tre mesi di squalifica per la doppia positività alla sostanza citata, certificata nei test antidoping del torneo di Indian Wells del marzo scorso. Sinner, quindi, non potrà giocare fino al 4 maggio e dovrà cercare delle soluzioni alternative negli allenamenti fino al 13 aprile, non potendo usufruire di strutture legate alle Federazioni e al CIO e neanche prepararsi con giocatori tesserati.
A dire la sua in merito all’intera questione è stato Adriano Panatta, ospite della Domenica Sportiva in onda su Rai 2 HD. Ebbene, il vincitore del torneo di Roma, del Roland Garros e della Coppa Davis nel 1976 si è espresso senza peli sulla lingua: “È stato il male minore perché con la WADA non si sa mai. È stata una vicenda orrenda, non hanno fatto una cosa giusta. L’ITIA ha sostenuto l’innocenza di Sinner, mentre la WADA la negligenza perché lui doveva controllare i membri del suo team manco fosse un investigatore. Questa cosa è ridicola e la WADA è ridicola“, l’affermazione perentoria di Panatta.
“Gli danno tre mesi, che è il danno minore, e ha evitato altre pazzie perché poi l’altra cosa ridicola è che la WADA cambierà rispetto al tema della contaminazione e quindi un caso come quello di Sinner potrebbe risultare neanche più punibile“, ha aggiunto l’ex giocatore nostrano.
E ancora: “Hanno detto che Sinner non si può allenare in nessun campo affiliato e per quale motivo? Per 25 giorni non lo può fare, dopo 1/3 della squalifica sì…La WADA va eliminata, fa solo danni. Ma vogliamo parlare di quanto accaduto coi nuotatori cinesi? Sinner è un ragazzo perbene e un grande campione, lo sanno tutti, a parte Kyrgios e Wawrinka che vanno in cerca del like e parlano male solo per invidia“.
Un’ultima battuta Panatta l’ha voluta riservare a come i giocatori dovrebbero difendersi in situazioni come quella di Sinner: “I suoi avvocati hanno fatto un lavoro straordinario. Il problema è che molti tennisti non si possono permettere questa difesa, ma questo fa parte della vita perché chi ha più soldi ha maggiori opportunità. Nello sport però, secondo me, dovrebbe essere diverso“.