Federica Pellegrini approva la decisione della WADA: “Sinner è responsabile del suo team”
Questione di “responsabilità oggettiva“. La vicenda “Clostebol” con Jannik Sinner protagonista è giunta a un epilogo. Il pusterese e la WADA sono giunti a un accordo: da una parte c’è stata l’ammissione di responsabilità sull’agire del team e dall’altra il fatto che 1-2 anni per un caso come questo fossero troppi. In questo modo, si è scritta la parola fine e niente udienza presso il TAS di Losanna (16-17 aprile).
Le reazioni sono state diverse. Tra queste, annotiamo quella di Federica Pellegrini, ex nuotatrice di altissimo livello e ambassador dell’hospitality ufficiale di Milano Cortina 2026, che si è espressa a margine dell’evento a Palazzo Giureconsulti per presentare l’offerta completa dei Pacchetti Hospitality per le Olimpiadi invernali del 2026.
“Ciò che è successo è stato un problema d protocollo. Secondo me Jannik non ha voluto in nessun caso prendere delle scorciatoie, questo è quello che penso da atleta e non“, ha detto l’ex campionessa tricolore. “È vero che la storia ci rende un po’ responsabili tutti, anche per quello che fa il nostro team su di noi. Se un atleta, in qualsiasi altro sport, è stato trovato positivo a qualche sostanza, la negligenza è comune, purtroppo“, ha sottolineato.
“Perché vai in farmacia e magari c’è un aminoacido contaminato o una crema venduta con una contaminazione dentro. I casi sono tantissimi, il problema è che tutti questi casi hanno avuto un periodo di sospensione di negligenza, che non è un doping conclamato con colpa effettiva ma una negligenza. Quindi una svista“, ha concluso Pellegrini, avvalorando la sanzione a carico di Sinner.