Alberta Santuccio: “Da campionessa olimpica, ora le avversarie mi affrontano diversamente”
Alberta Santuccio è stata protagonista di uno dei momenti più memorabili dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 per i colori azzurri, regalando all’Italia una storica medaglia d’oro nella gara a squadre di spada femminile dopo una finale al cardiopalma con la Francia padrona di casa al Grand Palais. La nativa di Catania classe 1994 aveva disputato un ottimo assalto, mettendo a segno poi la stoccata decisiva al minuto supplementare sul 29-29 contro Mallo-Breton per consegnare al Bel Paese un prezioso titolo a cinque cerchi.
“Come prestigio la mia medaglia più bella è stata sicuramente quella di Parigi. È l’emozione più grande, che ogni atleta spera di poter vivere quando comincia a praticare uno sport. La gara a squadre di Parigi è stata sicuramente la più emozionante, però allo stesso tempo anche quella di Tokyo 2021, in cui facevo la quarta, è stata importante perché si è rivelata un po’ la gara della svolta. Lì ho preso un sacco di consapevolezza in me stessa e ho fatto uno switch di quello che era Alberta in pedana“, dichiara Santuccio ai microfoni di OA Sport.
“Ho rivisto tante volte la finale di Parigi. Anche di recente avevo bisogno di qualche sensazione positiva, mi è passato sottomano lo spezzone di un video e me le sono riguardato. La mia medaglia fortunatamente è ancora integra, ha qualche graffietto ma fa parte del gioco. Io la faccio vedere volentieri a tutti quanti, quindi ci sta che si rovini un po’ quando viene toccata, però non è nelle condizioni di altre medaglie che ho visto. Era più un problema delle medaglie di bronzo a quanto pare“, racconta la siciliana.
Sulle sensazioni provate al rientro in gara dopo l’oro olimpico: “È una responsabilità, perché adesso sali in pedana da campionessa olimpica e sai che le tue avversarie tireranno con il coltello in mezzo ai denti. Dall’altra parte non ero mai stata così tanto tempo lontana dalle gare, perché da luglio sono tornata in pedana a gennaio. Il primo match al rientro è stato subito tosto, infatti ho detto al mio maestro che mi sembrava di trascinare tre Alberte (ride, ndr)… È faticoso, non pensavo. L’ansia da gara comunque si fa sempre sentire, ma è stato bellissimo tornare a competere. A me quello che piace della scherma e dello sport è la competizione. Vivo di questo, quindi è stato bello ritornare in gara“.
Sulle prossime gare in calendario: “Prossimamente abbiamo la gara di Budapest e poi una nuova tappa di Coppa del Mondo a Marrakech. L’obiettivo è tornare in pedana e in forma come lo eravamo a luglio. Ci stiamo ancora lavorando, non sono al top ma ho del tempo per riprendermi. Questi sono i prossimi appuntamenti e non vedo l’ora di rimettermi in gioco“.