Matteo Berrettini fuori a Indian Wells: Tsitsipas domina un match a senso unico
Finisce al terzo turno il cammino di Matteo Berrettini al Masters 1000 di Indian Wells. Il romano deve cedere di fronte a un’ottima versione di Stefanos Tsitsipas, con il greco che s’impone per 6-3 6-3 senza che mai sia realmente impensierito lungo tutto l’arco del confronto, durato un’ora e 8 minuti. Ora per lui uno tra il danese Holger Rune e il francese Ugo Humbert, mentre di italiani in tabellone ne restano quattro, equamente divisi tra maschile e femminile.
Inizio difficile per Berrettini, ma soprattutto ottimo per Tsitsipas, che vince 7 dei primi 8 punti e guadagna due palle break. Manovra e dritto sono fondamentali per il greco, che va sul 2-0 in questo modo. L’ex finalista del Roland Garros sente molto un po’ tutti i colpi, il romano è spesso costretto a vari rovesci in top, ma lentamente riesce a entrare in partita (con gran punto sull’1-4 30-15 in difesa). Per l’italiano anche vari tentativi di creare qualche sorta di problema al suo avversario, ma c’è poco da fare: il 6-3 giunge senza particolari patemi per Tsitsipas.
E anche nel secondo parziale la questione rischia di farsi complessa al massimo per il capitolino, perché sull’1-1 arriva una discesa a rete complessa sul 30-30 che vale al greco la palla break, annullata rapidamente con una risposta lunga. Anche sul 3-3 arriva la chance per Tsitsipas sul 30-40: Berrettini gioca anche bene il servizio e volée sulla seconda, ma viene passato da un numero incredibile dell’ateniese, il cui recupero va a fermarsi sull’ultimo spicchio di riga possibile. Game strano, il successivo: Tsitsipas due volte commette doppio fallo, poi sul 30-30 c’è la video review da parte del romano che però non notifica l’invasione da parte del greco. Di fatto è l’ultimo momento buono per l’azzurro, che nell’ultimo game perde convinzione e subisce l’ultimo break a zero.
Sebbene i vincenti siano in numero uguale (12), pesano tantissimo i gratuiti, 24 a carico di Berrettini contro gli 11 di Tsitsipas. Ora per l’italiano il prossimo capitolo si chiama Miami. Un anno fa, di questi tempi, era a Phoenix a iniziare a rimettere assieme la classifica: oggi è in California, gioca un match al di sotto delle sue potenzialità, ma almeno queste sfide le sta ritrovando.