Frinolli: “Zaynab Dosso vale sotto i 7″. Fabbri-Weir? Non è successo nulla. Simonelli un vincente”
Giorgio Frinolli è uno degli allenatori italiani più brillanti del momento, visto che tra i suoi allievi di punta figurano Zaynab Dosso e Lorenzo Simonelli. La velocista emiliana è reduce dal trionfo sui 60 metri agli Europei Indoor, mentre il Campione d’Europa dei 110 ostacoli è appena tornato in attività dopo un problema fisico e durante la rassegna continentale in sala ha sfiorato la qualificazione all’atto conclusivo dei 60 ostacoli. Da non dimenticare Elisa Maria Di Lazzaro, altra ottima interprete tra le barriere.
Il tecnico è stato ospite dell’ultima puntata di Sprint Zone, trasmissione del canale YouTube di OA Sport, e si è soffermato proprio sul grande trionfo di Zaynab Dosso con il nuovo record italiano di 7.01: “Non è cambiato il suo atteggiamento nel volere sempre ottenere il massimo da se stessa, è molto esigente con se stessa e questo non cambia, ma è cambiato il fatto che ora è molto più consapevole dei propri mezzi ed è più serena, non ha paura che deve dimostrare a qualcuno e a se stessa che vale. Ha lavorato molto bene e quello che ha fatto domenica è straordinario: nessuna italiana aveva mai vinto nello sprint, ma soprattutto è stata brava nella gestione di tutta la giornata, dominando batterie, semifinali, false partenze, finali. La sua determinazione e la sua voglia di fare bene sono state superiori a tutto il resto“.
Giorgio Frinolli ha poi proseguito: “Ha gestito molto bene la falsa partenza in finale quando le energie erano quasi totalmente esaurite, aveva preso una partenza pazzesca e sarei stato curioso di vedere come sarebbe andata a finire. La seconda era più controllata perché voleva dedicarsi di più al resto dei 60 metri perché era veramente stanca. È stata brava a capire cosa correggere in funzione delle energie residue. Il suo obiettivo è quello di scendere sotto i sette secondi, il mio obiettivo è quello di farla arrivare al meglio ai Mondiali Indoor, compatibilmente con il viaggio e dopo un impegno dispendioso come gli Europei. Vedremo quello che accadrà ma lei può fare veramente molto bene, vuole dimostrare che è la campionessa europea e che può fare veramente molto bene“.
Si è poi passati a parlare di Lorenzo Simonelli, che ha fatto il proprio debutto stagionale proprio ad Apeldoorn: “Sta molto bene, fisicamente si è ripreso. Non era un grosso problema presentarsi alla prima gara, la sua grande impresa è che lui si è allenato una settimana. Si è fatto male a gennaio, ha fatto i controlli a fine mese e la lesione di secondo grado era piuttosto evidente, ha fatto una serie di cure e l’ultima risonanza l’ha fatta due settimane prima della partenza e si evidenziava ancora un po’ veramente. Fino ad allora aveva fatto un po’ di lavoro alternativo, ma è emersa la sua grande voglia di competere, perché lui è nato per gareggiare e per confrontare. Ha dimostrato di essere un campione di caratura pazzesca perché con pochissimo allenamento ha fatto 7.60 e ha mancato la finale per due centesimi“.
Sempre sul campione continentale dei 110 ostacoli: “L’unico lavoro con gli ostacoli lo aveva fatto il lunedì prima di partire, aveva fatto soltanto tre ostacoli. Mi aspetto che mantenga la barra dritta che deve portare a Tokyo (ai Mondiali all’aperto, n.d.r.), non gareggiare ad Apeldoorn non gli avrebbe permesso nemmeno di partecipare Mondiali Indoor perché non aveva punteggio e il non fare gare indoor avrebbe rappresentato una sconfitta. Lui è carico perché sa che gli basta poco per essere vicino agli atleti europei, se riesce ad allenarsi con continuità probabilmente è davanti. Il mio obiettivo è che si migliori: se riusciamo a chiudere questa fase correndo sotto 7.60 sarebbe strepitoso, ma lui vuole vincere e dunque le aspettative non sono basse. Abbiamo messo in chiaro le regole di queste gare indoor, l’obiettivo è che lui sia efficiente e che parta ancora più convinto per affrontare i Mondiali di Tokyo da protagonista. Lui però sente l’avvicinamento alla gara e vuole solo vincere“.
Una riflessione anche su Elisa Maria Di Lazzaro: “L’obiettivo è che prenda consapevolezza in quello che può fare, serve scendere sotto gli 8 secondi ed essere costantemente attorno a 7.90 se si vuole competere, dunque non bisogna accontentarsi. Stare accanto a Dosso e Simonelli ha alimentato la voglia di essere protagonista a certi livelli: i suoi Europei sono stati eccellenti, sono convinto che possa fare molto meglio. In questi mesi la cosa difficile è stata convincerla che fosse forte e veloce, ha la tendenza a vedere il bicchiere mezzo vuoto e io invece lo vedo mezzo pieno. Se prende la consapevolezza che può fare cose molto buone vedremo una Elisa Di Lazzaro molto forte. Si è allenata con diversi allenatori, alcuni anche di caratura mondiale, e poi si è allenata da sola. È un’atleta con un bagaglio importante, il mio timore era che dovessi contrattare un po’ gli allenamenti e invece non è mai successo. Le regola di ingaggio erano ben chiare fin dall’inizio, è stata bravissima e si è messa in gioco: sono convinto che possa fare bene“.
Una chiusura con il bilancio sull’intera spedizione tricolore agli Europei Indoor, chiusi con sei medaglie (tre ori, un argento, due bronzi): “Il clima all’interno della squadra è eccellente e trascina tutti verso l’alto: quando vedi una ragazza che piange di rabbia perché non ha vinto la medaglia: vedo una squadra che lotta per medaglie e finali, vedo un movimento importante. Sono estremamente contento, vedo ragazzi che non vengono a un Europeo per partecipare, guardare gli altri e stare sugli spalti per godere lo spettacolo, ma sono lì per raggiungere risultati importanti. Vengono per fare il meglio che possono e anche di più, i risultati non mi stupiscono e qualche controprestazione ci può stare. Anche all’interno di una controprestazione c’è una grande rabbia per non essere riusciti a conquistare quello che vogliono prendersi e non un’accettazione passiva del risultato: erano cose impensabili in passato, ora lottiamo con il coltello tra i denti fino all’ultimo. È una Nazionale giovane e forte. Weir e Fabbri? Non è successo nulla“.