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Ciclismo, Fabio Felline si ritira: “Lascio con serenità e gratitudine. La storia continua diversamente”

Si chiude la carriera di Fabio Felline. Nella giornata di ieri, sabato 1 novembre, il ciclista italiano tramite un post pubblicato sul suo profilo Instagram ha annunciato la scelta di terminare la sua attività da ciclista professionista, apertasi nel 2010 per concludersi quindici anni dopo, con l’ultima stagione corsa in forza alla Mbh Bank Ballan CSB Colpack, la squadra che lo ha lanciato.

La notizia non arriva in un giorno qualsiasi. Il 1 novembre di consueto era infatti il giorno della cosiddetta “Fellinata”, ovvero della festa su due ruote che sanciva la fine dell’annata sportiva e l’inizio della preparazione per quella successiva. Stavolta però non ci sarà un’attività atletica da pianificare, bensì un nuovo capitolo da aprire dopo un percorso ricco di soddisfazioni contrassegnato, tra gli altri, dal successo nel Giro dell’Appennino (2012) nel Memorial Marco Pantani (2012-2020) o dalla prima posizione nella classifica a punti della Vuelta nel 2016.

Non a caso, l’ormai ex corridore ha utilizzato come apertura di un carousel composto dalla bellezza di 14 foto proprio la vittoria di cinque anni fa alla gara dedicata al “Pirata”. A spiegare la motivazioni della scelta ci ha pensato il diretto interessato stesso: “Con un mix di emozioni voglio partire da lontano, da quell’ultima vittoria del 2020 – ha detto Felline – Allora non lo sapevo, ma stavo scrivendo le ultime pagine di un capitolo bellissimo della mia vita. Oggi, invece, so che quel capitolo si chiude davvero. Il 1° novembre, di solito, era il giorno della mia Fellinata — la festa di arrivederci alla stagione successiva. Ma il 2026 non avrà una stagione da corridore”. 

Felline ha poi proseguito: “Come molti sanno, avevo già detto addio alle corse l’anno scorso. Poi la nostalgia, quella che solo chi ha vissuto certe emozioni può capire, mi ha spinto a tornare. Ho rimesso il numero sulla schiena, grazie alla squadra che nel lontano 2009 mi aveva lanciato nel professionismo. Quest’anno quella stessa squadra ha gettato le basi per crescere ancora, e poter contribuire a questo progetto — accanto a ragazzi giovani, pieni di entusiasmo e sogni — è stato un privilegio. Ho provato a trasmettere loro qualcosa del mio ciclismo, e nel farlo, mi hanno insegnato anche loro qualcosa di prezioso. Ma lungo il percorso qualcosa in questo progetto è cambiato”.

Il ciclista ha poi chiosato: “E così, con serenità e gratitudine verso il ciclismo, oggi metto la parola “fine” al capitolo del Fabio corridore. Ho vissuto il ciclismo nella sua pienezza, in ogni sfumatura: dal ragazzo che aspettava i vestiti della prima squadra in un parcheggio, al professionista che si è trovato a correre fianco a fianco con i campioni che fino a poco prima guardava in TV… e addirittura a batterli, che soddisfazione!! In questi anni ho vinto 14 volte, sono salito sul podio una trentina, e ho centrato la top 10 un centinaio di volte. Ma i veri numeri che porto con me sono altri: le persone incontrate, le sfide condivise, le amicizie nate sulla strada. E la consapevolezza che questo sport è, sì, una scuola di vita. Il ciclismo mi ha dato veramente tanto. E anche se da oggi non sarò più un corridore, so che il mondo della bici farà sempre parte di me — in altre forme, con nuovi progetti, ma con la stessa passione di sempre. La storia diversamente continua”.




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