L’Italia si prepara con 30mila dosi di vaccino per il vaiolo delle scimmie
Dopo l’allarme lanciato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riguardo una nuova variante del vaiolo delle scimmie (Monkeypox), che si sta diffondendo rapidamente in diverse regioni africane, l’Italia e in attesa di 30mila dosi di vaccino a circa 100 dollari a dose. Una risposta formale all’alert internazionale diramato dall’Oms che ad oggi ha registrato un solo caso in Europa, e che ha spinto l'Italia a fare scorte di vaccino per prevenire l'introduzione e la diffusione del virus sul territorio, anche se i casi come abbiamo visto in passato non hanno mai raggiunto livelli preoccupanti. L'Italia, infatti già nel 2022 come molti altri paesi europei, aveva rapidamente adottato misure di contenimento, che hanno incluso la distribuzione di dosi di vaccino sviluppato originariamente per il vaiolo umano ma efficace anche contro il vaiolo delle scimmie. La prima tranche di 16.000 dosi distribuite solo in alcune regioni è stata riservata principalmente a gruppi considerati a rischio, come operatori sanitari e persone con comportamenti sessuali ad alto rischio. Ad oggi secondo le nostre verifiche, sono disponibili 30.000 dosi per l’attuale situazione epidemiologica, con vaccinazione su base volontaria consigliata solo per i soggetti a rischio e si attende come abbiamo anticipato che vengano autorizzate ulteriori 30.000 dosi.
I numeri
Secondo Andrea Antinori dell’Istituto Spallanzani di Roma, sono state utilizzate 14.000 dosi di vaccino, di cui 3.500 solo allo Spallanzani, mentre la disponibilità e la scadenza delle restanti dosi in Italia per molte regioni restano sconosciute. In Sicilia ad esempio non ci sono vaccini disponibili mentre in Veneto secondo i dati che ci hanno fornito, ne restano 294 delle 2974 dosi consegnate tra il 2022 e il 2024 dal Ministero della salute del vaccino Jynneos (Bavaran Nordic) e di IMVANEX (Bavaran Nordic) con cui si è proceduto alla vaccinazione di 1776 persone. Inoltre secondo i dati forniti da Open Polis nel 2022 l’Unione Europea aveva acquistato solo 110.000 dosi a causa della limitata disponibilità, dei vaccini di terza generazione. Nonostante ciò l’Italia aveva già nel 2022 un numero sufficiente di dosi (16mila) per avviare la campagna vaccinale. Un fatto che fa presumere come è accaduto in molti Paesi, che ci fosse una scorta strategica per un possibile uso bioterroristico del vaiolo dove i vaccini sono spesso di prima o seconda generazione, come l'Accam 2000 presente in Spagna, Belgio, Polonia, Portogallo e Slovacchia. Anche Germania e Italia possiedono riserve, ma le autorità non hanno mai specificato il tipo di vaccino.
Cos’è il Vaiolo delle Scimmie?
Il Monkeypox, conosciuto anche come vaiolo delle scimmie, è una zoonosi causata da un virus a DNA appartenente al genere Orthopoxvirus, lo stesso del virus del vaiolo umano (smallpox) ,che si trasmette dagli animali all'uomo principalmente attraverso il contatto diretto con fluidi corporei, lesioni della pelle o superfici contaminate. «Dai primi anni '70, quando i primi casi di Monkeypox sono stati identificati nell'uomo, sono stati caratterizzati due principali cladi (o ceppi) del virus. Il Clade II è quello che fino ad ora ha causato la maggior parte degli outbreak (focolai) registrati, inclusa la pandemia del 2022»--osserva Gabriele costantino Ordinario di Chimica Farmaceutica all’università di Parma
Cosa può dirci di questo nuovo ceppo?
«L’attuale outbreak che sta colpendo gran parte dell'Africa subsahariana è causato dal Clade I-b, che sta mostrando caratteristiche molto diverse dai precedenti. Il tasso di letalità di questo clade è preoccupantemente alto, oscillando tra il 3% e il 5%. Colpisce in maniera simile uomini, donne e, soprattutto, bambini. Per comprendere meglio la situazione, esaminiamo alcuni dati concreti. Nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), al 7 agosto 2024, sono stati identificati 14.000 casi di Monkeypox, quasi esclusivamente attribuibili al Clade I-b, con 520 decessi (CFR=3,6%). Il virus è stato rilevato in 14 Stati africani, cinque dei quali lo hanno registrato per la prima volta: Burundi, Rwanda, Kenya, Uganda, e Côte d’Ivoire. In Burundi, la situazione è allarmante. Il virus è stato confermato in 17 dei 49 distretti del paese. Dal 24 luglio 2024, sono stati registrati 61 casi, con una leggera prevalenza tra i maschi (52,5%) rispetto alle femmine (47,5%). Tra i casi confermati, i bambini sotto i cinque anni rappresentano il 26,2%, seguiti da individui tra i 31 e i 40 anni (24,6%) e quelli tra gli 11 e i 20 anni (19,7%)».
Dopo l’annuncio dell’Oms la Bavarian Nordic vola in borsa
L'allerta dell'OMS sull'epidemia di vaiolo delle scimmie ha avuto un impatto notevole sui mercati finanziari. Il 15 agosto, le azioni di Bavarian Nordic A/S, l'unica azienda con un vaccino approvato in USA e Europa, sono aumentate del 16% dopo che l'OMS ha dichiarato l'epidemia un'emergenza globale. Il giorno seguente, il titolo è salito ulteriormente del 17,8% a seguito della richiesta dell'azienda di estendere l'uso del vaccino agli adolescenti. Nonostante Bavarian Nordic abbia pianificato di produrre 10 milioni di dosi entro il 2025, la produzione effettiva rimane incerta senza ordini a lungo termine. Attualmente, i vaccini arrivano in Africa grazie a donazioni: Stati Uniti e Unione Europea hanno promesso rispettivamente 50.000 e 215.000 dosi, mentre Gavi l’organizzazione benefica finanziata anche da Bill e Melinda Gates, ha offerto 500 milioni di dollari per sostenere la distribuzione.
Le indicazioni del Ministero della Salute
A seguito delle raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e del Comitato di Emergenza dell'International Health Regulations (IHR), il Ministero della Salute italiano ha adottato una serie di misure preventive per monitorare e contenere il vaiolo delle scimmie (Monkeypox). Le misure adottate, come l'intensificazione della sorveglianza, la sensibilizzazione dei viaggiatori diretti in aree a rischio e la protezione del personale sanitario, sono precauzioni standard per garantire la sicurezza della popolazione. Il Ministero della Salute ha inoltre creato una pagina dedicata a Mpox sul proprio portale istituzionale, fornendo dati aggiornati e risorse informative per rispondere a eventuali preoccupazioni. Anche se la vigilanza è alta, la situazione non richiede allarmismo, ma solo un'attenzione consapevole e misure preventive ragionate.