Viaggia, prega, ama: i luoghi dello spiritual detox
Via dall’over tourism e dai weekend con il bollino nero. Il viaggio migliore, quello che si fa ma non si posta, ha come meta la scoperta di sé stessi. Tanto meglio se il «retreat» - parola che impazza sui social e sostituisce l’italico «ritiro» - si svolge in una location appartata, immersa nella pace della natura, non importa se da soli o in gruppo, per un weekend o per un tempo più lungo: l’essenziale è ritagliarsi uno spazio per staccare la spina da obblighi, scadenze e abitudini. E fare finalmente «vacanza» nel vero senso del termine latino «vacatio»: abbandonarsi al piacere rigenerante del vuoto.
Nel cuore della Sardegna rurale, in quella che fu la sede della comunità di don Gelmini, Daniel Lumera, biologo naturalista, docente e riferimento internazionale nell’area delle scienze del benessere, della qualità della vita e nella pratica della meditazione, ha da poco inaugurato con Roberto Pagani L’incontro (www.centrolincontro.com): il centro, che si trova a Telti, a pochi chilometri da Olbia e dalle spiagge di fronte a Tavolara, è il posto giusto per rallentare e respirare fra profumi di mirto ed elicriso, campi di grani antichi e macchie di lecci, querce da sughero e olivastri. Qui le giornate scorrono lente, scandite da momenti di meditazione, incontri sui temi della gentilezza, del perdono e del benessere, e insieme «s’impara a svuotarsi dell’inutile per poi tornare a riempirsi di autenticità, bellezza e meraviglia», spiega Lumera, autore di Come se tutto fosse un miracolo (Mondadori), un saggio basato sulla pratica del Sentiero dei Patra (nelle tradizioni orientali «patra» è la ciotola che il monaco porta sempre con sé, ma è anche colui che è pronto a iniziare il cammino della consapevolezza, ndr).
Che lo spiritual detox sia il sigillo di un diverso modo di viaggiare lo conferma anche il successo di sofisticate guide come la nuova Mindful Places to Stay (a cura di Robert Klanten e Masha Erman, Gestalten), che raccoglie gli indirizzi delle «sublime destinations» per praticare yoga e meditazione in giro per il mondo. Non rileva se la location abbia un’impronta religiosa o laica: la porta è aperta a tutti. All’Albagnano Healing Meditation Centre (www.kunpen.ngalso.org) di Bee, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, un ambiente incontaminato fa da cornice a corsi di autoguarigione tantrica Ngalso, meditazione nella yurta mongola, sessioni di campane tibetane e rituali di pacificazione, il tutto accompagnato da ottimi buffet veg, mentre al SanboJi-Tempio dei Tre Gioielli (cerchio@monasterozen.it) di Pragaiolo, fra i monti di Berceto nell’Appennino Tosco-Emiliano, ci si può avvicinare ai rudimenti della pratica zen unendosi al «Sangha della Foresta di Bambù», la comunità che ha proprio la sua sede a Sanboji.
Se poi d’estate è difficile rinunciare al mare, all’Adler Spa Resort (www.adler-resorts.com) di Siculiana, non lontano da Agrigento, c’è da sbizzarrirsi fra sessioni di meditazione con private coaching, lezioni di yoga ed escursioni sulla spiaggia all’alba e al tramonto; senza dimenticare che, per i più sportivi, l’associazione Yoga Feeling di Filicudi (www.yogafilicudi.it) propone settimane di yoga & mare sull’isola eoliana alternando trekking, nuotate e giornate di asana su barca a vela in giro per l’arcipelago.
In media, fra i partecipanti a questo genere di esperienze primeggiano le quote rosa: sono loro, le donne, le protagoniste degli incontri di Wild Sisters United (www.wildsisterunited.com), un movimento nato da un’idea di Julie Pedroni, holistic coach e insegnante di Kundalini yoga, che ha voluto promuovere momenti d’incontro (il prossimo sarà al centro Miri Piri di Pigazzano, nel Piacentino, l’11-12-13 ottobre) in cui «decine di donne-sorelle di tutte le età, riunite e immerse nella natura fra sorrisi, abbracci, canti e rituali, fanno cerchio e sprigionano un’energia straordinaria che ci rimette in sintonia con i ritmi della Terra, del sole e della luna». Durante i seminari si sperimenta di tutto: sessioni di dialogo collettivo, danze, erboristeria, cartomanzia, corsi per la realizzazione di altari domestici e di amuleti, e l’hot tub bathing, le corroboranti immersioni all’aperto in vasche riscaldate a legna. L’acqua ritorna come elemento-guida anche al Mandali Retreat Center di Quarna Sopra (www.mandali.org), il buen retiro per il self care sul Lago d’Orta dove a cadenza stagionale conduce i suoi ritiri la guru newyorkese Mama Medicine, alias Deborah Hanekamp, autrice di un manuale (Ritual Baths. Be your own healer, Morrow Gift) in cui insegna come trasformare la vasca di casa in una culla accogliente per riappropriarsi di una dimensione di benessere profondo. Negli altri periodi dell’anno, il programma base della Mandali Experience prevede lezioni di yoga, meditazione guidata e pratiche del silenzio, uno dei plus che caratterizza anche l’esperienza presso l’Eremito (www.eremito.com) di Parrano: un ex eremo medievale nel cuore della foresta umbra che unisce i servizi di un eco-resort d’eccellenza (area spa con hammam, idromassaggio, cromoterapia) ai benefici del forest bathing e dello yoga, con l’invito (sacrosanto) a spegnere il cellulare.
Volendo, c’è anche la possibilità di trascorrere qualche giorno in profondissima quiete in una struttura religiosa tuttora attiva, come il Monastero di San Benedetto a Subiaco (pernotto e pasti gestiti dalla vicina Foresteria di Santa Scolastica, www.monasterosanbenedettosubiaco.it) o, perché no, all’Eremo delle Carceri sul monte Subasio ad Assisi (www.santuarioeremodellecarceri.org), dove San Francesco e i suoi monaci si riunivano per pregare. All’Abbazia di San Fruttuoso di Capodimonte a Camogli (l’ospitalità è a cura dei Fai, www.fondoambiente.it/luoghi/abbazia-di-san-fruttuoso), all’interno del parco terrestre e marino del Monte di Portofino e non lontano dall’Eremo di Sant’Antonio di Niasca (www.eremosantantonio.it), il Monte Athos ligure, è la sensazione di trovarsi fuori dal mondo che funziona da balsamo per il corpo e per l’anima.