Roma, alla Sinagoga di Roma la commemorazione solenne del 7 ottobre
A un anno dall'attacco devastante di Hamas contro Israele, avvenuto il 7 ottobre 2023, si sono svolte commemorazioni in tutto il mondo per onorare le vittime e ribadire l'impegno verso la pace. Il 7 ottobre 2024 è stato caratterizzato da eventi commemorativi sia in Israele che in Italia, con la partecipazione di importanti esponenti politici e della comunità ebraica. In Israele, le cerimonie sono iniziate all'alba, esattamente alle 6:29, l'ora in cui, un anno prima, migliaia di razzi avevano colpito il sud del paese, seguiti da un'operazione coordinata di Hamas che causò oltre 1.400 morti e l'inizio di un conflitto ancora in corso. A Reim, presso il luogo della strage durante il festival musicale Nova, il presidente israeliano Isaac Herzog ha partecipato a una cerimonia commemorativa, evidenziando l'importanza di ricordare le vittime e la forza del popolo israeliano. Contemporaneamente, in tutto Israele si sta rafforzando le misure di sicurezza a causa di nuove minacce, con Hamas che ha lanciato razzi durante le celebrazioni, la maggior parte dei quali intercettati dalle forze di difesa israeliane.
A Roma, la Comunità Ebraica si è riunita presso il Tempio Maggiore per una cerimonia commemorativa, alla presenza della premier Giorgia Meloni e di altre autorità. Il premier ha sottolineato come sia essenziale non solo ricordare, ma anche condannare con fermezza gli atti di terrorismo che colpiscono Israele, riaffermando il diritto del paese alla sicurezza. Il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni, nel suo intervento ha espresso «gratitudine al governo che ci protegge con ogni mezzo» ricordando però come questo genere di eventi rappresentino una tragica continuità nella storia dell'odio antisemita, che ancora oggi costringe molti ebrei a vivere in uno stato di costante vigilanza. La cerimonia è stata un momento solenne di riflessione e di preghiera per le vittime, ma anche un’occasione per ribadire l'impegno verso la pace e la giustizia.
Nel suo intervento al Tempio Maggiore di Roma, il Rabbino Capo ha detto: «Le vittime non hanno pace. I corpi di molti diventano merce da barattare, come le teste tagliate conservate in freezer, i corpi carbonizzati dalle granate lanciate, fusi insieme al punto che neppure i medici legali riescono a distinguere; e dopo i corpi la memoria insultata da una campagna sistematica di disinformazione, distorsione, colpevolizzazione che si è scatenata fin dal giorno dopo il 7 ottobre» Per Di Segni « ne è derivata una ubriacatura collettiva che ha offuscato le menti di molti, intorno ad analisi manichee di oppressi contro oppressori. È in corso una celebrazione del terrorismo come atto rivoluzionario, che raccoglie consensi ecumenici dai giornali, alle scuole, alle università alle piazze». Il Rabbino Capo di Roma ha avvertito: « Negli anni di piombo le istituzioni e i partiti italiani riuscirono a frenare questo processo. Oggi sta dilagando. Nessuno si illuda che la violenza auspicata da chi giustifica il terrorismo si fermi agli ebrei, sarebbe ingenuo». Il presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni intervenuta alla solenne cerimonia commemorativa dell'attacco del 7 ottobre alla Sinagoga di Roma, nel suo discorso ha posto l’accento sul difficile futuro che attendo l’Europa e l’Italia: «Sono giunti qui i rappresentanti di tutte le comunità e gli enti ebraici in Italia per esprimere assieme il dolore lancinante di quel giorno iniziato all'alba e mai tramontato, e il cordoglio per le vittime. Per condividere timore e ansia per il futuro che accompagnano questi durissimi mesi. Futuro incerto per un'intera regione di cui seguiamo ora per ora, per ogni palmo di terra gli sviluppi, dai diversi fronti. Futuro incerto per l'Europa e l'Italia in cui viviamo immersi in un faticoso confronto quotidiano, con un crescente antisemitismo multiforme, portando sulle spalle quello di secoli e secoli».