Douglas Luiz e gli altri: i flop del mercato
Douglas Luiz è il caso più clamoroso ma non l'unico. In Serie A ci sono oltre cento milioni di euro di soldi spesi in estate sul mercato che languono in panchina, faticano a farsi largo nelle gerarchie delle rispettive squadre, hanno problemi di adattamento e in una parola sola stanno deludendo. E' presto per scrivere sentenze definitive, ma tre mesi di lavoro cominciano ad essere un indizio pesante che deve far riflettere. Vale per mister 50 milioni, acquistato dalla Juventus addirittura a giugno perché destinato a diventare il perno del centrocampo di Thiago Motta, ma non solo.
Douglas Luiz ha messo insieme solo 22 minuti in campo, non risultano infortuni, ed è partito titolare una sola volta nelle 9 partite della Juventus tra campionato e Champions League. Non esistono spiegazioni alternative al fatto che Thiago Motta non lo stia vedendo. E' sbarcato a Torino l'ultimo giorno di luglio e ha lavorato con il tecnico molto più di altri compagni arrivati a fine mercato, entrati in squadra e mai più usciti se non per problemi fisici. E' costato tantissimo (50 milioni) seppure in un'operazione che ha portato alla cessione e valorizzazione di Iling-Junior e Barrenechea. E' uno degli stipendi più pesanti della rosa. Insomma, se non gioca non può passare inosservato e così sta accadendo nonostante i tentativi di Motta di proteggerlo mediaticamente.
Il fatto curioso è che nella Juventus di oggi giochi lo stesso centrocampo di un anno fa e non trovino spazio i calciatori presi per colmare le lacune. Anche Kephfren Thuram (20 milioni investiti) gioca a intermittenza: era partito bene, ha avuto un infortunio e non si è più rivisto con continuità. Arretrando di qualche metro va raccontata anche la parabola di Cabal, strappato all'Inter per più di 10 milioni di euro: titolare nelle prime tre gare e poi non più presente nemmeno per un minuto.
Al Milan i flop di mercato sono fin qui Emerson Royal e Pavlovic. Il primo ha un rendimento che sta facendo perdere la pazienza ai tifosi rossoneri, anche perché non è costato poco (15 più bonus) e i dirigenti lo hanno preso dopo aver liberato Kalulu che, invece, si è ritagliato un ruolo centrale nella Juventus. Pavlovic, invece, ha fatto vedere di essere forte e subito adatto al calcio italiano salvo poi finire dietro a Gabbia nelle rotazioni di Fonseca dal derby in poi. Un mistero.
Anche alla Roma c'è qualche problema di valorizzazione del mercato estivo. Soulé è stato il colpo più celebrato dai tifosi romanisti (26 milioni alla Juventus), ma la permanenza di Dybala in giallorosso ha finito con il restringere gli spazi a disposizione. Le prestazioni non sono state all'altezza e il cambio allenatore non lo ha aiutato. Le Fée, invece, è stato tradito da un infortunio al ginocchio e non ha ancora trovato spazio così come Hummels (che posta sui social foto da... turista nella Capitale) ed Hermoso, entrambi imbarcati a settembre come parametri zero.
Altri nomi in ordine sparso? Due. Zaniolo è la scommessa per ora non vinta di Gasperini. Lo ha ammesso anche il tecnico dell'Atalanta che deve ricostruire la carriera del centrocampista ex Roma, una sfida interessante anche in chiave nazionale di Spalletti. E poi c'è Taremi. Non è un flop in senso assoluto perché il suo ruolo è quello di terza punta nell'Inter alle spalle di Lautaro Martinez e Thuram. Però l'iraniano fin qui ha segnato una sola rete su rigore gentilmente concesso dal suo capitano pur avendo lasciato intravvedere le qualità di cui dispone. Il fatturato è poco, il tempo per rifarsi non manca.