Cuciniamo insieme: girelline all'arancia
Siamo entrati nel periodo del «semel in anno licet insanire». Letteralmente «una volta all'anno è lecito impazzire». Il nostro licet insanire è innocente come un dolcetto, profumato come una frittura! È il carnevale il periodo in cui si dà fondo alla tradizione dei dolci casalinghi per far festa, per rendere soave la quotidianità. Avremo modo di soffermarci sul carnem levare che indica come proprio nel cibo, nel come ci approcciamo alla tavola noi esprimiamo i nostri stati d’animo. È appena il caso di notare che il martedì grasso - quest’anno cade il 4 marzo - è l’ultima crapula prima della penitenza, appunto è il dì che precede il togliere dalle mense ciò che di più appetitoso esiste: la carne che qui è simbolo di abbondanza. Fino al 4 marzo è un trionfo di piccole trasgressioni. Tra queste ne abbiamo scelta una facilissima e altrettanto profumata che farà felici tutti. Volendo potete anche accompagnarla con un tè e vedrete che meravigliosa alchimia, in un pomeriggio freddo, si crea!
Ingredienti - 200 gr di farina (noi usiamo la 0), un’arancia di generose dimensioni non trattata, due cucchiaini di lievito istantaneo per dolci, 2 uova, due o tre cucchiai di Marsala stravecchio, un pizzico di sale, 40 gr di zucchero a velo, 20 gr di zucchero di canna, olio di semi di girasole alto oleico per friggere.
Procedimento - Impastate farina, uova, Marsala, lievito, un pizzico di sale, buccia d’arancia grattugiata e metà dello zucchero a velo con il solito procedimento (si uniscono prima tutte le polveri poi si fa la fontana, si rompono le uova al centro della fontana, s’irrora col Marsala, si aggiunge circa metà della buccia dell’arancia grattugiata e si impasta). Si lavora per qualche minuto fino a ottenere una pasta elastica e omogenea. Si avvolge nella pellicola alimentare e si fa riposare per una ventina di minuti in frigo. Trascorso questo tempo si stende la sfoglia sottile (diciamo due millimetri di spessore) e si ricopre di zucchero a velo, zucchero di canna e tutta la buccia d’arancia grattugiata rimasta. Ora si arrotola la pasta su se stessa e poi con l’aiuto di un coltello si tagliano tante girelline di spessore di circa 7-8 millimetri. Per ottenere la massima croccantezza si possono ripassare in frigo in attesa che in una larga padella l’olio per frittura arrivi a temperatura. A quel punto si friggono un po’ per volta le girelline, si sistemano su un piato di portata e si spolverizzano con altro zucchero a velo prima di servirle.
Come far divertire i bambini - Date loro il compito di «zuccherieri» dunque fatevi aiutare a farcire la pasta con lo zucchero e poi a guarnire le girelle fritte con lo zucchero a velo.
Abbinamento - Abbiamo optato per il Marsala; c’è un vino, il Fiore d’Arancio doc (sia spumante che fermo), che si fa sui Colli Euganei con Moscato giallo che è perfetto. Ma si possono abbinare anche tutti gli ottimi Moscato d’Italia.