Taste 2025: Firenze ospita la vetrina del gusto.
Taste 2025, che ha luogo a Firenze dall’8 al 10 febbraio, alla Fortezza da Basso, è uno degli appuntamenti più rinomati. Una vetrina - organizzata da Pitti Immagine - per scoprire le tendenze di un settore strategico per l’Italia, con classici indiscutibili e mode che lo innervano, magari per una sola stagione. La rassegna, cui partecipano 750 aziende, ha un titolo tematico: “Nato sotto il segno del gusto”, a indicare una nuova costellazione (g)astronomica con stelle dolci e salate. Con gli stand, isole da esplorare golosamente, ci sono iniziative particolari. Sabato 8, dalle 20, il Teatro del Sale - palcoscenico del compianto chef Fabio Picchi e di sua moglie, la brava Maria Cassi - diventa la Romagna Segreta, quella più verace degli anni ‘50, a cura dell’azienda romagnola Enio Ottaviani-Vini e Vigneti. Non mancano le presentazioni di libri, gli incontri, la guida ai ristoranti di Firenze da non perdere (a cura di Davide Paolini, noto gastronomo e scrittore, oltre che fondatore della rassegna alla sua sua 18esima edizione).
Fuori di Taste per coinvolgere la città
Anche Firenze, come Milano durante il Salone del Mobile, entra in risonanza con la kermesse: Fuori di Taste prevede degustazioni ed eventi sparsi in città, spesso nei locali più belli. Da cosa farsi tentare? E quali tendenze possiamo individuare, esplorando Taste? Partiamo dalla Finocchiona Igp, quattro spilli su cinque nella Guida Salumi d’Italia, e dai salami di Cinta Senese Doc proposti dall’Antica Macelleria Falorni di Greve in Chianti, così da entrare con tutti i sensi nel mondo toscano. Che ovviamente profuma di tartufi tutto l’anno. L’azienda di Stefania Calugi, a Castelfiorentino, ha sposato il prezioso fungo ipogeo all’arte della mixologia, in collaborazione con il barman Cosimo Neri, titolare di Salotto Negroni a Certaldo. L’azienda Calugi sta da tempo democratizzando il tartufo, bianco e nero, sempre più presente sulle tavole degli italiani perché conferisce subito un tocco di eleganza. Questa, a ben vedere, è una tendenza: spendere qualche euro in più ma rendere unica una cena, un pranzo, un aperitivo. Vale anche per il caviale, ricordando che in Italia si produce quello di prima qualità (e siamo tra i primi esportatori del pianeta). Cru Caviar, prima azienda di caviale Beluga in Italia - quattro gli allevamenti di storioni, uno nel Veronese, tre in Lombardia -, che a Taste presenta in anteprima la Cioccolata di nocciole al caviale croccante (e ingolosisce parlando della Caviar Experience nelle acqua del Mincio).
Il “vino del prete” e la Mortadella Rosa
Da non perdere il Trebbiano Igt Cortine, prodotto a Barberino Tavernelle (FI) da Pieve di Campoli, azienda agricola dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero: un “vino del prete”, per dirla con una battuta, ma anche l’olio, il Campus Oli. Riso Vignola 1880 e Borgo Santo Pietro celebrano a Taste la filosofia “dalla terra al piatto”, con là chef Ariel Hagen al Saporium Lounge, con tapas e cocktail a base di risi. Ancora agricoltura con Riso Margherita, prodotto nel Vercellese, a Desana, da un’azienda che ha tagliato i 120 anni nel 2024. Trionfo emiliano con L’Arte della Pasta, che porta a Taste il marchio di punta Gratifico. Dalle tagliatelle ai tortellini e tortelloni, fino ai balanzoni, l’azienda con sede a Minerbio (BO), nata nel 2015, è ormai un riferimento di alta gamma nel variegato e competitivo mondo della pasta italiana. Golosità con Babbi, azienda di specialità dolciarie fondata nel 1952 da Attilio Babbi a Bertinoro in Romagna, famosa per wafer e waferini che hanno conquistato generazioni di italiani. La fascinazione continua e Taste è l’occasione per assaggiare nuovi prodotti, sempre nel segno della tradizione di famiglia. Concludiamo tra i salumi il nostro giro goloso, al cospetto della Mortadella Rosa e del Salame Rosa del Salumificio Franceschini, operativo dal 1964 a Savigno, ai piedi dei Colli Bolognesi. Ci facciamo tentare anche dalla pancetta e dai ciccioli, perché durante i giorni di Taste ogni dieta va dimenticata. I mattoni della bontà
Che cosa si ricava dalla vetrina gastronomica in corso a Firenze (ogni informazione è su taste.pittimmagine.com)? Che la qualità viene prima di tutto: l’ingrediente è il mattone per una buona esperienza culinaria. E che l’Italia, per fortuna, produce sempre più buoni “mattoni” del genere. Che lo sappia il mondo.