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World Volley Day: 110 anni fa nasceva la pallavolo

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Dal nome originario “mintonette” al riconoscimento ufficiale come disciplina sportiva nel 1947, fino all'introduzione del ruolo di "libero" a fine Novecento: la storia del volley, che il prossimo 9 febbraio celebra i suoi 110 anni, ha radici lontane ed è tuttora in continua evoluzione. Oggi la pallavolo non è solo un gioco, ma un'industria globale che attira aziende e organizzazioni di tutto il mondo. Inoltre, ispira film, cartoni animati, fumetti e opere d'arte, oltre a essere un fenomeno social con oltre 13 milioni di contenuti su Instagram e Facebook.

“Inclusione, responsabilità e adattamento: non esistono parole migliori per definire uno sport con un futuro ambizioso”, afferma Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley.

L'ex presidente del CONI, Gianni Petrucci, ha definito la pallavolo come "lo sport che fa più squadra degli altri". Una disciplina che, secondo la Northern California Volleyball Association, conta circa 800 milioni di praticanti nel mondo. Un numero sorprendente per uno sport nato il 9 febbraio 1895 a Holyoke, Massachusetts, grazie all'insegnante di educazione fisica William G. Morgan, che lo chiamò inizialmente "mintonette". Il nome cambiò un anno dopo, grazie al professor Alfred Halstead dello Springfield College, che lo ribattezzò "volley ball" per evidenziare l'azione di colpire la palla prima che tocchi terra. Solo nel 1952, i due termini vennero uniti in "volleyball".

Nel 1896 si giocò la prima partita esibizione, con regole molto diverse dalle attuali: nessun limite ai tocchi per squadra e un secondo servizio concesso in caso di errore. Nel 1916, nelle Filippine, nacquero i termini "set" e "spike", mentre nel 1920 si stabilì la regola dei tre tocchi per azione. Durante la Prima Guerra Mondiale, le truppe americane diffusero il volley in Europa, ponendo le basi per la fondazione della Fédération Internationale de Volleyball (FIVB) nel 1947.

Altri momenti fondamentali nella storia della pallavolo includono il debutto alle Olimpiadi nel 1964, l'introduzione dei palloni colorati nel 1998 per migliorare la visibilità televisiva, e la creazione del ruolo di libero nello stesso anno. Oggi la pallavolo è una business unit in crescita: si prevede che il settore supererà i 500 milioni di ricavi entro il 2030, raddoppiando quasi le entrate rispetto a tre anni fa.

Secondo Alessandra Marzari, "il volley ha saputo evolversi, abbracciando innovazione e sostenibilità. Vero Volley, nato nel 2008, conta oggi oltre 1000 tesserati e 60 società affiliate, con progetti a supporto delle comunità locali. Il futuro? Rendere il volley un modello non solo sportivo, ma anche economico e sociale".

Il volley ha un proprio gergo, con termini iconici come "monster block" o "kong", riferito a una murata a una mano ispirata al gorilla King Kong. C'è anche il "pancake", una difesa con il dorso della mano, e il "toast", che indica un giocatore colpito da una schiacciata imprendibile.

La pallavolo ha lasciato un segno indelebile anche nella cultura pop, soprattutto grazie ai manga e agli anime giapponesi.

Mila & Shiro: due cuori nella pallavolo, anime degli anni '80, ha avvicinato una generazione di giovani allo sport, raccontando la storia della talentuosa Mila Hazuki, determinata a diventare una campionessa. L’anime ha avuto un impatto significativo in Italia e in altri paesi, alimentando la passione per la pallavolo tra i più giovani.

Negli anni 2010, il manga e anime Haikyu!! ha riportato la pallavolo al centro dell’attenzione con una narrazione intensa e realistica. La serie segue le vicende di Shoyo Hinata, un giovane giocatore dal grande talento e determinazione, nonostante la sua statura inferiore alla media. Grazie a Haikyu!!, l'interesse per la pallavolo è cresciuto esponenzialmente tra le nuove generazioni, influenzando persino l’aumento delle iscrizioni ai club sportivi giovanili in diversi paesi.

Anche il mondo dell'arte celebra il volley: l'artista Alice Pasquini ha realizzato a Roma un’opera in collaborazione con la Federazione Italiana Pallavolo, omaggiando lo sport attraverso l’arte urbana. Inoltre, la pallavolo è stata protagonista di diversi romanzi sportivi e canzoni che raccontano l’energia e i valori di squadra che caratterizzano questa disciplina.

Sebbene il volley sia relativamente giovane rispetto ad altri sport, ha affascinato personaggi storici come John F. Kennedy, noto per il suo sostegno agli sport di squadra, e il leggendario atleta statunitense Karch Kiraly, considerato uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi. Inoltre, Henry Kissinger, ex Segretario di Stato degli Stati Uniti, era solito elogiare la pallavolo come uno sport capace di insegnare disciplina e strategia.

Con oltre 13 milioni di post su Instagram e Facebook e un milione di video su YouTube, la "volley mania" è destinata a crescere. E con 110 anni di storia alle spalle, il volley guarda al futuro con energia e ambizione.




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