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Trump: «Tregua da annullare se Hamas non libera gli ostaggi»

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Ieri pomeriggio, con una breve dichiarazione del portavoce delle Brigate Al-Qassam, Hudhaifa Kahlout (noto come Abu Obeida), Hamas ha annunciato il ritiro dall'accordo sul cessate il fuoco.«A causa del mancato rispetto dell'accordo di cessate il fuoco da parte di Israele, il rilascio degli ostaggi previsto per questo sabato è stato rinviato a data da destinarsi», ha dichiarato il gruppo. Hamas ha accusato Israele di aver ostacolato il ritorno degli sfollati nel nord della Striscia di Gaza e di aver aperto il fuoco su di loro, oltre a denunciare difficoltà nel far entrare gli aiuti umanitari. Tuttavia, queste accuse sono ancora una volta infondate. Le autorità israeliane hanno riferito che, dall'inizio della cessazione del fuoco, sono entrati a Gaza circa 13.800 camion di aiuti, con una media di 4.200 camion a settimana e 600 al giorno, la metà dei quali destinati a scopi umanitari. Israele ha confermato di aver sparato due giorni fa contro uomini armati che si erano avvicinati alle truppe israeliane, negando che fossero civili.

Hamas ha dichiarato di voler ottenere una compensazione per quelle che definisce violazioni del cessate il fuoco da parte di Israele e, in assenza di tale misura, ha minacciato di non rilasciare gli ostaggi fino a nuovo avviso. Israele ha respinto le accuse, affermando che le violazioni sono state commesse dall'organizzazione terroristica. Dopo la presa di posizione del gruppo jihadista, Israele ha respinto le accuse, affermando: «Chi ha commesso le violazioni è l'organizzazione terroristica. I membri della delegazione, tornati ieri mattina dal Qatar, hanno affermato che la condotta di Hamas mette a repentaglio la continuazione dell'accordo». Il ministro della Difesa, Israel Katz, ha dichiarato di aver ordinato alle IDF di mantenere il massimo livello di preparazione per qualsiasi sviluppo a Gaza e di mettere in sicurezza le comunità di confine, sottolineando: «Non torneremo alla realtà del 7 ottobre».

Durissimo il commento del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha lanciato un avvertimento ad Hamas, affermando che, se dipendesse da lui, il cessate il fuoco e l'accordo sugli ostaggi dovrebbero essere annullati se Hamas non rilascia tutti gli ostaggi. «Per quanto mi riguarda, se tutti gli ostaggi non saranno restituiti entro sabato alle 12:00, penso che sia il momento giusto: direi di annullarlo e di chiudere ogni partita, lasciando che l'inferno si scateni», ha affermato Trump. Poi ha aggiunto: «Direi che dovrebbero essere restituiti entro le 12:00 di sabato. E se non vengono restituiti, tutti quanti, non a gocce e a spizzichi, non due e uno e tre e quattro e due, sabato alle 12:00. E dopo, direi che scoppierà l'inferno». Trump ha anche detto che la decisione spetta a Israele: «Parlo per me stesso. Israele può ignorarla».

Successivamente, Hamas ha pubblicato un'altra dichiarazione in cui afferma: «Il rinvio del rilascio dei prigionieri è un messaggio di avvertimento per Israele e mira a esercitare pressione per una stretta aderenza ai termini dell'accordo. Hamas ha intenzionalmente pubblicato questa dichiarazione cinque giorni interi prima del rilascio, per dare ai mediatori un'opportunità sufficiente per fare pressione su Israele affinché adempisse ai suoi impegni e per lasciare la porta aperta in modo che lo scambio si realizzi in tempo». Intanto, da stamattina, i familiari degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas stanno bloccando l'autostrada che collega Tel Aviv a Gerusalemme, chiedendo al primo ministro, Benjamin Netanyahu, di non compromettere l'accordo per il rilascio degli ostaggi. I manifestanti portano cartelli con la scritta «Abbandonare gli ostaggi è un crimine di guerra» e chiedono al primo ministro di «smettere di minare l'accordo e di inviare una squadra di negoziatori a Doha con un mandato completo per negoziare la seconda fase, che porterà al rilascio di tutti gli ostaggi rimasti in una volta sola». Il gabinetto di sicurezza israeliano si è riunito presso l'ufficio del Primo Ministro a Gerusalemme per discutere la risposta al rinvio del rilascio degli ostaggi da parte di Hamas. Prima dell'incontro, Benjamin Netanyahu ha condotto una valutazione della situazione con i responsabili della sicurezza. Infine, mentre scriviamo, Hamas, attraverso il portavoce Sami Abu Zuhri, ha risposto alle minacce di Donald Trump: «Gli accordi vanno rispettati e le minacce non servono. Trump deve ricordare che c'è un accordo che deve essere rispettato da entrambe le parti e questo è l'unico modo per restituire i prigionieri. Il linguaggio delle minacce è inutile e complica solo le cose», ha dichiarato l'esponente di Hamas.




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