Добавить новость
ru24.net
Panorama
Февраль
2025
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28

Sanremo, le pagelle della quarta serata: vincono Giorgia e Annalisa

0

Come sempre la quarta serata del Festival, tra remake e duetti, si rivela la più divertente. Una maratona che non influenza la classifica finale e che mostra aspetti inediti dei partecipanti alla gara.Vincono Giorgia e Annalisa con una vibrante versione di Skyfall di Adele.

Rose Villain con Chiello – Fiori rosa, fiori di pesco (Lucio Battisti) - Voto 5

Confrontarsi con i grandi non è mai facile, figuriamoci con Battisti. La versione è abbastanza fedele, ma prevale l'effetto karaoke. Un remake senza guizzi e nemmeno intonatissimo (soprattutto nel finale). Si poteva fare meglio.

Modà con Francesco Renga - Angelo (Renga) - Voto 6

Attacco rock e la voce di Renga che come sempre illumina. Un gran pezzo, vincitore vent'anni fa, riproposto in una versione non lontana dall'originale. L''Ariston canta e applaude. Tutto da copione.

Clara con Il Volo – The Sound of Silence (Simon and Garfunkel) - Voto 6

Nella serata delle cover vale tutto, anche l'inizio a cappella di un capolavoro della musica. Il seguito diventa un po' pomposo e poi la caduta quando i ragazzi del Volo virano verso la lirica. Detto questo, le voci ci sono e anche il coraggio di cambiare.

Noemi e Tony Effe – Tutto il resto è noia (Franco Califano) - Voto 4

Ma perché? Non bastava Tony Effe in versione Califano nel pezzo in gara? Non si può toccare un pezzo di questa portata con un'interpretazione insensata e insipida. Tutto fuori registro: peccato per Noemi che come sempre è bravissima.

Francesca Michielin e Rkomi – La nuova stella di Broadway (Cesare Cremonini) - Voto 5,5

Non perfettamente a fuoco, soprattutto lui nella prima strofa. A parte qualche emozione regalata dalla Michielin, una versione abbastanza scontata che non aggiunge niente. Eppure questa è la serata in cui sarebbe tutto possibile...

Lucio Corsi con Topo Gigio – Nel blu dipinto di blu (Domenico Modugno) Voto 8

Teatrale, surreale con un pizzico di follia d'artista. Ecco, saper fare la differenza significa misurarsi con un pezzo immortale e giocare, divertirsi, osare. Lucio Corsi l'ha fatto, e infatti, a Sanremo, è come un alieno tra i replicanti.

Serena Brancale con Alessandra Amoroso – If I Ain’t Got You (Alicia Keys) - Voto 6

Ecco, viene in dubbio, ma se Serena Brancale avesse portato in gara un pezzo in grado di esaltare la sua voce non sarebbe stato molto meglio? L'incontro con Alessandra Amoroso funziona e rende omaggio a un pezzo straordinario. Con qualche vocalizzo e virtuosismo di meno sarebbe stato anche meglio.

Irama con Arisa – Say Something (Christina Aguilera) - Voto 5,5

Certo che duettare con Arisa richiede una certa dose di coraggio. Insieme non sfigurano, ma quando il microfono passa a lei si avverte l'abisso di differenza. Anche perché Arisa non ha bisogno di urlare per farsi sentire. Splendido l'originale, dignitosa la cover.

Gaia con Toquinho – La voglia, la pazzia (Ornella Vanoni) - Voto 6,5

Un fuoriclasse, un pezzo formidabile, e una giovane voce d'impatto. C'erano tutti gli ingredienti perché questo remake funzionasse e infatti finora si è rivelato uno dei momenti più intensi e divertenti della quarta sera all'Ariston.

The Kolors con Sal Da Vinci – Rossetto e caffè (Sal Da Vinci) - Voto 5,5

Stash è anche un gran chitarrista, chi ha visto i The Kolors dal vivo lo sa bene. Il tormentone pop dal sapore anni Ottanta di Sal Da Vinci infiamma la platea dell'Ariston, ma la cosa migliore è senza dubbio l'assolo di sax.

Marcella Bella con i The Twin Violins – L’emozione non ha voce (Adriano Celentano) Voto 5,5

Una delle più belle canzoni italiane di sempre scritta dal fratello di Marcella, Gianni, (testo di Mogol). Marcella la personalizza, ma non è una delle sue interpretazioni migliori. Però, l'abbraccio al fratello in platea è uno dei momenti più emozionanti della serata.

Rocco Hunt con Clementino – Yes I Know My Way (Pino Daniele) Voto 7

Funk e hip hop su un capolavoro senza tempo. Un scossa d'energia che infiamma l'Ariston e alza un po' il tono della serata. Tutto a fuoco: la parti rap e l'arrangiamento pulsante. Niente male.

Francesco Gabbani con Tricarico – Io sono Francesco (Tricarico) - Voto 6,5

Una performance teatral-musicale su un pezzo lontano anni luce da tutto quel che si è sentito quest'anno al Festival. Insieme Tricarico e Gabbani si trovano bene. Unici nel loro genere.

Giorgia con Annalisa – Skyfall (Adele) - Voto 7,5

Quando c'è la voce si sente. E anche quando c'è la canzone. Che in questo caso esalta la vocalità di entrambe. Grande interpretazione, pieno controllo delle corde vocali e finale esplosivo.

Simone Cristicchi con Amara – La cura (Franco Battiato) - Voto 8

Quando si osa può succedere di tutto, anche che un pezzo intoccabile, in questo caso a due voci, riesca a volare alto, altissimo. il momento più emozionante e intenso. Chapeau.

Sarah Toscano con gli Ofenbach – Overdrive (Ofenbach) - Voto 6

Tutt'altra sicurezza rispetto a quella mostrata in gara in questa martellante hit dance con la cassa della batteria dominante. Nei panni della frontwoman degli Ofenbach sarebbe al posto giusto: a volte i remake sono rivelatori...

Coma_Cose con Johnson Righeira – L’estate sta finendo (Righeira) - Voto 5,5

Un tuffo negli 80's, la colonna sonora di fine vacanze trasformata nelle prime battute in un pezzo piano e voce. Poi, arriva la quota tamarra con il mitico Johnson e all'Ariston esplode l'effetto nostalgia.

Joan Thiele con Frah Quintale – Che cosa c’è (Gino Paoli) - Voto 5,5

Sono complici, intrecciano le voci discretamente, però il pezzo non prende quota come dovrebbe. Troppo "quiet"

Olly con Goran Bregovic e la Wedding and Funeral Band – Il pescatore (Fabrizio De André) - Voto 5

L'energia contagiosa della band di Bregovic non solleva più di tanto le sorti di un remake sostanzialmente spuntato fin dall'inizio. Difficile farsi prendere se ci si ricorda la versione di De Andrè con la Pfm nello splendido disco dal vivo del 1979.

Achille Lauro ed Elodie – A mano a mano di Riccardo Cocciante e Folle città di Loredana Bertè - Voto 6

Uno degli incontri più inaspettati produce un risultato altrettanto inaspettato: intrigante l'omaggio a Cocciante, ancor di più il funk rock di Folle Città. L'ennesima dimostrazione che uno dei difetti principali delle ultime edizioni di Sanremo sono le canzoni, troppo piatte e incolori. Peccato per il siparietto finale sulle note di Ancora.

Massimo Ranieri con i Neri per Caso – Quando (Pino Daniele) Voto 6

Un intreccio spettacolare di voci per rileggere un capolavoro. Tutto formalmente perfetto, ma ci sono pezzi che sono troppo difficili da coverizzare. Anche se sul palco ci sono sette voci impeccabili.

Willie Peyote con Federico Zampaglione e Ditonellapiaga – Un tempo piccolo (Franco Califano) - Voto 6,5

Una gemma di Franco Califano riletta con grazia e senza sbavature: molto belli l'arrangiamento e l'accompagnamento orchestrale. Un momento di buona musica, un omaggio riuscito quanto delicato.

Brunori Sas con Riccardo Sinigallia e Dimartino – L’anno che verrà (Lucio Dalla) - Voto 7

Una jam session semi acustica su una canzone stampata nella memoria di tutti. Il risultato è una bella performance che vola alto e mostra tutto il piacere degli artisti sul palco nel fare buona musica.

Fedez con Marco Masini – Bella stronza (Marco Masini) - Voto 5

Dopo giorni e giorni di ricamature gossip, ecco finalmente la prova del palco. Masini fa Masini, Fedez lancia le sue rime rap "sei una statua di sale appoggiata sulle mie ferite". E conclude con "Ti ho dato tutte le ragioni per essere una bella stronza". Tutti si chiederanno a chi sono rivolte la parole del rapper, ma sono questioni extramusicali e anche un pò stucchevoli. Tanto rumore per nulla.

Bresh con Cristiano De André – Creuza de mä (Fabrizio De André) - Voto 7,5

Un altro incontro con l'arte di De André, questa volta con il figlio Cristiano sul palco. Tutto molto bello, ma da rifare per un problema tecnico. Buona la seconda? No, la terza, con Bresh perfettamente a suo agio. Una qualità diversa da quasi tutto il resto. Come dice Enrico Ruggeri: "Lo champagne non è acqua".

Shablo ft. Guè, Joshua, Tormento e Neffa – Amor de mi vida/Aspettando il sole (Neffa) - Voto 6,5

Un viaggio nell'hip hop anni Novanta, omaggio a un decennio essenziale per questo il genere. Flow di qualità e belle armonie vocali. Un momento nostalgia venuto bene.




Moscow.media
Частные объявления сегодня





Rss.plus




Спорт в России и мире

Новости спорта


Новости тенниса
Екатерина Александрова

Российская теннисистка Александрова уступила в полуфинале турнира в Дохе






Охрана Артистов. Охрана Певцов. Охрана Концертов.

Ракета SpaceX вывела на орбиту более 20 интернет-спутников Starlink

Автобус врезался в отбойник на Дмитровском шоссе в Москве

SHOT: отравившийся ртутью москвич отказался от претензий к знакомому