Milano e caro-case, dal 2019 a oggi prezzi aumentati del 39,5%
Comprare casa è diventato un lusso sempre meno accessibile per molti italiani. A confermarlo è un rapporto commissionato dal Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc) in collaborazione con Assoutenti. Come prevedibile, Milano si classifica al primo posto per il costo delle abitazioni, il prezzo medio al metro quadro raggiunge infatti l’incredibile cifra di 5400 euro.
Ma è l’intero mercato immobiliare italiano che si trova ad affrontare ingenti aumenti di prezzo. Aumenti che stanno trasformando l’acquisto di una casa da obiettivo realizzabile a sogno irraggiungibile per moltissime famiglie. I dati più recenti evidenziano un aumento medio dei prezzi delle abitazioni del 16,1% rispetto al 2019. La cifra è ovviamente più alta per Milano, dove gli aumenti fra il 2019 e oggi sono stati del 39,5% (battuta solo da Trieste, 50%).
Secondo lo studio di Crc e Assoutenti un operaio medio dovrebbe lavorare 23,3 anni per acquistare un appartamento di 80 metri quadrati a Milano. Per gli impiegati, il tempo necessario scende a 18,8 anni, mentre per i dirigenti si riduce drasticamente a soli 8 anni. Com’era lecito aspettarsi, sono soprattutto le fasce di reddito medio-basse a sentire il colpo di questi aumenti di prezzo.
Le cause dell’aumento vertiginoso dei prezzi a Milano sono molteplici. Innanzitutto, lo squilibrio tra domanda e offerta gioca un ruolo cruciale. La città continua ad attrarre migliaia di nuovi residenti ogni anno (viene da chiedersi ancora per quanto), principalmente per motivi lavorativi o di studio. Tuttavia, l’offerta di alloggi residenziali non riesce a tenere il passo con questa crescita demografica.
Un altro fattore determinante è la presenza di investitori stranieri, che vedono nel mercato immobiliare milanese un’opportunità di rendimento sicuro. Molti immobili vengono acquistati come investimenti speculativi, spesso lasciati vuoti o trasformati in strutture ricettive per affitti brevi. Questo fenomeno contribuisce a ridurre ulteriormente il numero di case disponibili per l’acquisto, alimentando la spirale inflazionistica dei prezzi.
Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, ha dichiarato: “In alcune città, acquistare casa è diventato proibitivo se non impossibile, a meno che non si disponga di ingenti capitali”. Affermazione che sintetizza perfettamente la situazione di Milano, dove il mercato immobiliare è dominato da logiche speculative piuttosto che da necessità abitative dei suoi cittadini.
L’aumento dei prezzi delle case ha conseguenze dirette sulla società milanese. Uno degli effetti più evidenti è l’aumento del numero di giovani che rimangono a vivere con i genitori. Secondo l’Istat la percentuale di giovani italiani tra i 25 e i 34 anni che vive ancora in famiglia è superiore al 64%, un dato tra i più alti in Europa. A Milano, questa tendenza è particolarmente marcata, poiché molti giovani non riescono a trovare alloggi accessibili né tantomeno a sostenere i costi di un mutuo.
Se il mercato immobiliare proseguirà nella sua incontrollata crescita vi è il rischio concreto di escludere ampie fasce della popolazione dalla possibilità di possedere una casa di proprietà.