Bilancia commerciale italiana: surplus a 54,9 miliardi nel 2024
È stato un buon anno per la bilancia commerciale italiana. Nel 2024, nonostante le difficoltà internazionali (la contrazione tedesca in particolare), il surplus commerciale ha fatto un balzo, a 54,9 miliardi di euro, in crescita dai 34,011 miliardi del 2023. Secondo i dati Istat si è arrivati a un avanzo record di 104,4 miliardi di euro, al netto dell’energia. Record in positivo per food e farmaceutica, in negativo per gli autoveicoli.
Nel 2024 l'export, che l’anno precedente era stato stabile, ha registrato una lieve flessione dello 0,4%, ma se si escludono i prodotti energetici è cresciuto dello 0,3%. Un anno “salvato” da un buon quarto trimestre. Sia l'export sia l'import sono aumentati dello 0,8%. A dicembre, le esportazioni hanno registrato un incremento congiunturale dell'1,9%, soprattutto nell'area Ue. Su base annua, l'export in valore è aumentato del 2,9%, mentre in volume è calato dello 0,5%. Le importazioni hanno mostrato un incremento dell'1,7% in valore, in questo caso soprattutto nell'area extra Ue.
Il deficit energetico si è ridotto significativamente, passando da -65,137 miliardi nel 2023 a -49,555 miliardi nel 2024. Un risultato dettato dal calo a due cifre del valore delle importazioni di energia e dalla flessione dei prezzi all'import. La riduzione del deficit energetico è un elemento di stabilizzazione, ma l’andamento delle quotazioni delle materie prime sarà un fattore chiave per il 2025.
A spiccare nel 2024 è il saldo positivo della manifattura (al netto dell’energia) che ha raggiunto i 104,478 miliardi di euro, il valore più alto dal 1993. Un risultato che è stato trainato dalle esportazioni di beni di consumo, intermedi e strumentali. La discesa delle importazioni ha spinto verso l’alto il saldo commerciale totale, che dai 34 miliardi del 2023 è salito a 55 miliardi. Siamo distanti dal record di 63 miliardi del 2020, ma è il primo anno che segna un recupero importante.
Il saldo commerciale è stato trainato soprattutto dai paesi extra-Ue, con un avanzo di 65 miliardi di euro, 20 in più rispetto all’anno precedente. In Europa, invece, il saldo rimane negativo, con un passivo di 10 miliardi. Decisivo l'impatto della Germania, che ha comprato il 5% in meno dall’Italia, provocando una perdita di 3,7 miliardi di euro. La crisi del settore automobilistico tedesco ha influito significativamente, con un calo del 30,7% delle vendite di auto italiane, cioè 1,5 miliardi in meno. Spicca invece la Turchia, con una crescita del 24% nelle importazioni dall’Italia. Preoccupa il mercato americano. Nel 2024, il saldo attivo verso gli Usa è sceso a 39 miliardi, rispetto ai 42 del 2023, segnando un lieve arretramento. E ora ci sono in arrivo i dazi del neopresidente Trump.
Nel 2024 sono stati due i settori che hanno fatto il boom: l’alimentare e la farmaceutica. Le vendite di prodotti alimentari, bevande e tabacco sono aumentate del 7,9% (60 miliardi di euro) mentre la farmaceutica ha segnato un 49 miliardi di euro (+.9,5%) che significa 17 miliardi in più dei livelli pre-Covid. Bene anche strumenti musicali, articoli sportivi e strumenti medici (+19,6%). Al contrario hanno frenato le esportazioni soprattutto il forte calo degli autoveicoli (-16,7%), dei mezzi di trasporto esclusi autoveicoli (-8,9%) e dei prodotti petroliferi raffinati (-15,4%).
Le sfide principali del 2025 sono il consolidamento dell’export nei mercati extra-Ue (con una diversificazione dei mercati di sbocco magari), il mantenimento del saldo positivo con gli Stati Uniti e la gestione dei problemi legati alla crisi del mercato tedesco.