Juventus, i veri costi del mercato flop di Giuntoli
La Juventus firmata Cristiano Giuntoli ha impegnato nelle due sessioni di calciomercato di questa stagione una montagna di denaro: 294,7 milioni di euro se tutti i bonus, obblighi e prestiti con diritto scattassero. Senza contare i soldi che dovranno essere spesi per tenere a Torino i giocatori in prestito secco senza alcun accordo scritto come Conceicao, Kolo Muani e Veiga. Solo i primi due, che il club bianconero vuole fortemente confermare, pesano per altri 80-90 milioni di euro portando il conto finale a una cifra che si avvicina a quota 400. Difficile trovare nella storia recente del calcio italiano uno sforzo simile autorizzato da una proprietà su un progetto sportivo.
E' vero che parte delle spese, immediate o spalmate sulle prossime stagioni, è stato coperto dalla cessione di alcuni dei gioielli della Next Gen, mentre il taglio di alcuni senatori della vecchia gestione ha permesso un risparmio sul monte ingaggi. La realtà, però, è che tra estate e gennaio Cristiano Giuntoli ha avuto carta bianca per firmare una rivoluzione costosissima e che condizionerà in maniera importante il futuro immediato della Juventus.
Tradotto: o le scelte saranno state giuste, oppure il rischio è che l'impatto degli investimenti possa limitare le prossime sessioni. Se poi Thiago Motta non dovesse garantire la qualificazione alla prossima Champions League i problemi aumenterebbero, perché nessun equilibrio è raggiungibile dovendo rinunciare ai ricavi dell'Europa che conta: 63 milioni più gli incassi di cinque partite allo Stadium è l'assegno in arrivo alla Continassa per la campagna chiusa con la dolorosa eliminazione per mano del Psv Eindhoven.
La cifra di 294,7 milioni di euro è il vero conto dei mercati del Giuntoli bis. Di questi, ce ne sono 211 che sono spalmati in formule varie sulle prossime 2, 3 o 4 stagioni. Come ci si arriva? La fetta maggiore (175,4 milioni) è composta dagli acquisti a titolo definitivo: Douglas Luiz, Cabal, Koopmeiners, Thuram e Alberto Costa cui si aggiungono obblighi di riscatto che il club ha già considerato effettivi e che stanno maturando (Di Gregorio, Nico Gonzalez e Kelly) e che pesano per altri 53 milioni.
Un unico giocatore è in prestito con diritto di riscatto: Kalulu, operazione che costerà oltre 17 milioni più 3 di bonus. A proposito di bonus, tutti insieme cubano 35; non è detto maturino nella loro totalità, ma sono impegni che la Juventus si è presa. Alla voce commissioni, invece, il conto è d 17,3 milioni. Questa la montagna di denaro messa da Cristiano Giuntoli sul progetto di Thiago Motta che ha partorito fin qui un'eliminazione precoce dalla Champions League, l'addio alla corsa scudetto già in ottobre, la sconfitta con il Milan in Supercoppa Italiana e un percorso avviato in Coppa Italia.
CONCEICAO E KOLO MUANI, QUANTO COSTERANNO
Dal conto dei 294,7 milioni di euro rimangono fuori tre pedine della Juventus attuale e si tratta di nomi pesanti. Francisco Conceicao dovrà essere trattato con il Porto alla fine del prestito e ha un prezzo di riscatto intorno ai 30 milioni; l'intenzione manifestata dalla Juventus è tenerlo e la strada con il suo agente, Jorge Mendes, pare in discesa. Bisognerà, però, mettere mano al portafogli.
Stesso discorso per Randal Kolo Muani, l'uomo che ha risolto i problemi offensivi nel mese di febbraio. La formula con cui è arrivato a Torino è un prestito oneroso (un milione più 2 di eventuali bonus) fino al 30 giugno. Poi? Dovrà essere acquistato ed è difficile che il Psg lo svenda, anche per questioni di bilancio. Arrivato a Parigi nell'estate 2023 per una cifra di 90 milioni di euro, prelevato dall'Eintracht Francoforte, alla fine di questa stagione avrà un peso residuo per i parigini di 54 milioni. La strada maestra potrebbe essere un altro prestito oneroso con obbligo su una cifra non distante.
Più complessa la situazione di Renato Veiga, in prestito dal Chelsea senza alcun ragionamento sul futuro. In ogni caso, solo per Conceicao e Kolo Muani il conto sarà di non meno di 80 milioni di euro al netto delle commissioni, da aggiungere ai 294,7 di quest'anno di spese sul mercato.