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Il Gran Mufti dell'Arabia Saudita e quello di Dubai rilasciano dichiarazioni contro Hamas

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Il Gran Mufti dell'Arabia Saudita, Abdul Aziz Al-Sheikh, ha rilasciato una forte dichiarazione in cui condanna le azioni di Hamas, definendo il suo comportamento «una vergogna per l'Islam », bollandolo come «un atto di blasfemia ». In riferimento alla turpe cerimonia di giovedì nella quale sono state esposte le quattro bare ha sottolineato che la violenza e il terrore osservati a Gaza sono totalmente contrari agli insegnamenti dell'Islam, affermando: «Quello che abbiamo visto oggi a Gaza è una vergogna per l'Islam, un atto di blasfemia contro Allah e un peccato che non rappresenta i seguaci del Profeta, la pace sia su di lui, o l'onorevole religione dell'Islam. Il cammino dell'Islam include il rispetto anche per i morti non musulmani. Oggi, il movimento Hamas è uscito dalla definizione di Islam». Non è la prima volta che il Gran Mufti adotta una posizione netta contro la violenza e il terrorismo perpetrati in nome dell'Islam. Nel 2017, Al-Sheikh ha emesso una fatwa – un pronunciamento religioso – in cui ha dichiarato proibita la lotta contro gli ebrei, identificando esplicitamente Hamas e la Fratellanza Musulmana come organizzazioni terroristiche. Questa posizione richiama una sua precedente fatwa del 2013, in cui definì gli attentatori suicidi «criminali che si precipitano all'inferno con le loro azioni», prendendo le distanze dall'estremismo e riaffermando un Islam lontano dalla violenza.

Anche il Gran Mufti di Dubai, Ahmed al-Haddad, dopo aver assistito alle scene dei bambini israeliani morti esposti nelle bare a Gaza ha preso posizione dichiarando: «Hamas ha portato vergogna all'Islam a un livello mai visto prima». È significativo che due una figura religiose di tale rilievo nel mondo arabo si schierino apertamente contro il terrorismo, condannando le atrocità di gruppi estremisti come Hamas, che abusano della fede per giustificare le loro azioni. In un periodo segnato da violenza e divisioni, le parole di Al-Sheikh e di al-Haddad, rappresentano un segnale forte: Questi messaggi, provenienti dall'Arabia Saudita e da Dubai, segnano un passo importante nella lotta globale contro l’estremismo e dimostra la volontà di alcuni leader arabi di prendere le distanze dalle ideologie radicali per promuovere pace e convivenza tra i popoli. Ora speriamo che altre personalità religiose del mondo si alzino in piedi e condannino i mostri di Hamas. Infine mentre scriviamo, il generale di brigata Daniel Hagari, portavoce dell'esercito israeliano ha affermato: « Ariel e Kfir Bibas sono stati brutalmente uccisi a Gaza nelle prime settimane della guerra a sangue freddo. Non li hanno uccisi con il fuoco, li hanno uccisi con le mani, e poi hanno compiuto atti orribili per nascondere ciò».




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