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La partita del tifo (Milan)

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Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Match che in altri tempi si poteva definire un testacoda, ma non quest’anno perché il Milan è un po’ distanziato dalle prime e l’Empoli sta facendo un campionato oltre le aspettative. Si gioca sabato 30 novembre 2024 in preserale, cioè alle 18, per la quattordicesima giornata del campionato italiano di calcio di Serie A, davanti a un pubblico piuttosto numeroso, 68.725 spettatori ufficiali. Meteo buono con nebbia piuttosto fitta. L’Empoli viene da sei punti nelle ultime cinque partite, mentre il Milan ne ha raccolti otto nello stesso arco di partite, con nel mezzo la partita rinviata per maltempo a Bologna. Troppo forte il Milan per un Empoli al quale mancano ancora diversi elementi, ma non può appellare a questa attenuante, perché il divario in campo è stato netto. Un Empoli che sin dalle prime battute si vede che non è il solito e va quasi subito sotto, col gol di Morata al 19°. L’Empoli non lesina l’impegno e avrebbe anche l’occasione per pareggiare, ma questo Milan è in serata e sembra giocare sul velluto, anche se gli azzurri prendono al 54° sul 2-0 – nel frattempo il Milan ha raddoppiato con Reijnders al 44°- una clamorosa traversa con Maleh, uno degli ultimi ad arrendersi. Peccato per gli azzurri. Reijinders segnerà anche il 3-0 al 69°. Empoli lontano parente di quello che si è fatto ammirare quasi sempre quest’anno.

I tifosi empolesi giunti al “San Siro-Meazza” di Milano sono circa 200, per la precisione 198. Un numero che poteva essere un po’ più alto, data la distanza non proibitiva, la classifica che sorride e la collocazione della partita non proprio così cattiva, anche se per molti tifosi la partita non rappresentava certo il crocevia per la salvezza e la sconfitta, per i colori azzurri, era da mettere in largo preventivo. Non è da questa partita che l’Empoli deve cercare i punti salvezza. Comunque come al solito la spinta e il sostegno alla squadra non sono mancati, con lo sventolio continuo di 2-3 bandieroni. Effettuato l’immancabile coro “E quando andiamo in trasferta portiamo dietro il nostro orgoglio di essere empolesi…”. Cantati, come ormai è di consueto, i tre cori per i diffidati, e poi il solito repertorio che denota senz’altro un buon attaccamento alla maglia, visto che al 19° l’Empoli è già sotto di un gol e la partita è fin dalle prime battute in salita per gli azzurri. La Maratona “Emiliano Del Rosso” in trasferta cerca di farsi sentire nella bolgia di San Siro. Non sono stati effettuati i cori “Siamo l’armata biancazzurra e mai nessun ci fermerà…” e il “Forza azzurro! Vinci per noi!”. Il secondo gol del Milan, quasi allo scadere del primo tempo, è una mazzata tremenda, ma lo zoccolo duro continua a cantare ancora. L’Empoli in campo arranca, i suoi tifosi lassù al terzo anello, dove la partita non si vede affatto bene, cercano di spronarlo, e quando Maleh prende la traversa piena si impreca anche per la sfortuna. I tifosi empolesi, quasi tutti ultras, escono da San Siro consapevoli che di più non avrebbero potuto fare, che il divario tecnico tra le due squadre è tanto e che questo Milan è stato una delle migliori versioni, se non la migliore, di questa stagione. Il livello del tifo azzurro è anche oggi da considerarsi piuttosto buono.

La Curva Sud di Milano è del tutto spoglia di striscioni, visto il divieto di esporli fino a data indeterminata, dato le ben note vicende giudiziarie. La repressione sta calcando molto la mano sulla curva rossonera, ma la voce non gliela possano levare ed il tifo parte subito forte, con cori come “Alé alé alé Milan alé…” ed il classicissimo “Noi siamo la Curva Sud”. La curva scandaglia un po’ tutto il repertorio. Tanti sono i cori che si alzano al cielo, come “Rossoneri olé”, “Maciniamo chilometri superiamo gli ostacoli solo per te” e poi non mancano quelli significativi a favore dei diffidati. Il Milan gioca bene e lo stadio risponde “Presente!”. Si canta con i capi ultrà che vociano nei megafoni cori come “Innamorato sempre di più, infondo all’anima la Curva Sud”, altri contro l’altra squadra meneghina, cioè l’Inter, come con “Milano siamo noi solo noi…”. Uno degli ultimi canti, piuttosto prolungato, è “Sum semper qui me dan del rembambì ma che gioia mi dà ma che gioia mi dà questo Milan qua…”. Peccato che la Curva Sud non possa colorarsi con striscioni, stendardi e bandiere, come era di consuetudine fino a non molto tempo fa, ma vocalmente rimane una bella curva, una delle migliori in assoluto. Al termine della partita, arbitrata dal signor Dionisi di L’Aquila, tutta la squadra rossonera va sotto la curva, che nonostante le tante defezioni è bella piena, a ricevere i meritati applausi degli ultras. Il livello del tifo rossonero anche oggi è da considerarsi molto buono, nonostante tutto.

Uno sguardo altrove: Inaugura la 14esima giornata di campionato alle 20,45 di venerdì 29 novembre CAGLIARI-HELLAS VERONA. Gli scaligeri riempiono totalmente il settore ospiti, fanno la loro parte cercando di farsi sentire. Tanti gli stendardi con le scritte “Hellas Army” e “Soli contro tutti. Sono da ammirare se non altro perché hanno affrontato in tanti questa trasferta collocata in un giorno e orario improbabili. I cagliaritani sono autori di un buon tifo e dell’accensione di alcuni fumogeni, la Curva Nord è piena ma, a dire il vero la metà, forse meno, è quella che canta. Alcuni cori riescono davvero bene però, come il “Forza Cagliari! Vinci per noi!”. A loro arride una vittoria molto importante. Alle 15 del sabato si gioca il sentito derby lombardo COMO-MONZA, con i brianzoli che riempiono tutto il settore ospiti, la cui parte inferiore è in tubolare, inagibile, e la parte superiore è usata a metà, forse tutto questo per controllare meno gente. Buon tifo da ambo le parti, cori di sfottò specie da parte comasca, che espone lo striscione “L’unica vostra storia il racconto di una monaca puttana”. Tanti fumogeni bianchi e blu, e bandieroni al vento. Monzesi autori di una fittissima sciarpata, hanno tante pezze, diversi stendardi e bandieroni. Le due squadre si dividono la posta, 1-1. Spettatori ufficiali: 9.749. L’anticipo del sabato alle 20,45 è BOLOGNA-VENEZIA, coi Lagunari che prendono gran parte del settore ospiti, si sentono a tratti, coi loro bandieroni al vento. Il pubblico bolognese pone l’accento alla lotta contro la violenza alle donne. La Curva “A.Costa” espone lo striscione su due piani “Non è più il tempo di voltarsi dall’altra parte. Basta violenza sulle donne”. Mentre nei Distinti appare la scritta “L’amore non ha lividi…ma solo rispetto”. Buono il tifo bolognese, la loro squadra travolge il Venezia. 24.866 spettatori ufficiali. Il lunch match tradizionale della domenica alle 12,30 è UDINESE-GENOA. I rossoblù arrivano da Genova in circa 1.400 unità, con il settore ospiti che trabocca non solo di gente ma anche di bellissimi bandieroni ed entusiasmo. Sono davvero autori di un bel tifo. Sullo 0-2 definitivo lo spicchio genoano si infiamma. Tanti i cori proposti, come “E facci un gol forza Grifone facci un gol…” ed “Alé alé forza Genoa alé forza Genoa alè…”. I friulani in partenza fanno fatica, visto che la loro squadra dopo due minuti è già con l’uomo in meno per l’espulsione di Touré, poi si riprendono e propongono cori anche prolungati, come “Chi non salta insieme a noi cos’é…chi non salta insieme a noi cos’è…è un triestino…”, e ovviamente altri ancora. Comunque sono meno colorati del solito. Spettatori ufficiali: 21.568.

Alle 15 domenicali si gioca PARMA-LAZIO, coi laziali che si prendono pressoché tutta la Curva Sud, ma sono anche un po’ in Tribuna e un po’ nei Distinti. Il settore ospiti è bello, compatto, rumoroso ed entusiasta: davvero bella la presenza dei biancocelesti. I parmensi ricevono la visita dei gemellati sampdoriani con tanto di pezza ed espongono il significativo striscione “Mai più 11 novembre Gabriele vive”, in memoria del laziale Gabriele Sandri, ucciso proprio quel giorno del 2007. Inoltre sono autori di un buon tifo e fanno festa per una vittoria importante ed anche fortunosa. Spettatori ufficiali: 20.866. L’altra partita che si gioca alle 15 della domenica è TORINO-NAPOLI, coi partenopei che prendono tutto il settore ospiti, un pezzo dei Distinti ed un po’ di Curva “Primavera”, dove più in là presenziano i “Torino Hooligans”. Il tifo azzurro è massiccio, compatto e di grande qualità. Tanti i cori alzati al cielo, come “Maciniamo chilometri superiamo gli ostacoli solo per te Napoli alé…” I Gruppi ultras sono al completo, accesi alcuni fumogeni. I tifosi del Torino sono ancora in contestazione contro il loro presidente Urbano Cairo, cori e striscioni pungenti contro di lui e la proprietà, con la Curva “Maratona” disadorna. La sciarpata viene veramente bene e il tifo di marca granata comunque non manca. Importantissima vittoria del Napoli. 25.060 spettatori ufficiali. Alle 18 della domenica è in programma FIORENTINA-INTER, che viene sospesa e rinviata a data da destinarsi a causa di un malore che ha colpito al 17esimo minuto il giocatore della Fiorentina, romano di nascita, Edoardo Bove, accasciatosi a terra e cadendo sul terreno di gioco. Immediati i soccorsi ed il trasporto in ospedale. Per fortuna il ragazzo dopo il grande spavento si è ripreso, è vigile, esclusi danni acuti. All’esterno dell’ospedale di Careggi dove è ricoverato Bove, esposta la scritta “Forza Edoardo Firenze è con te!”. Il clima in casa viola era quello delle grandi occasioni e il tifo organizzato si cementa con la prima coreografia in Curva “Ferrovia”, quindi la prima quest’anno: si vede un uomo con la corazza che tiene in mano una spada, sarebbe la parte centrale di una statua di Giovanni dalle Bande Nere, che è nel centro di Firenze. Nel Parterre tante bandiere biancorosse della Città di Firenze, poi vengono accesi tanti big-flash viola al piano di sopra e, ai piedi del tutto, la frase “Popolo di Firenze: per il mondo irriverente, temuto e rispettato il tuo spirito guerriero mai sarà domato”. Gli ultras interisti avevano salutato la squadra in partenza per la Toscana con cori, bandiere del capoluogo lombardo e lo striscione “Non ci vedi ma ci siamo”. In zona San Siro esposto l’eloquente “Caro prezzi e settori ristretti, meritereste gli stadi deserti: a Firenze o tutti o nessuno”. Sarebbe prevista un’altra stangata per la Nord: il messaggio apparso qualche settimana fa a San Siro costerebbe agli ultras il divieto totale di qualsiasi striscione nel secondo anello verde e anche la rimozione del nuovo striscione “Dal 1969…uniti, fieri, mai domi”. Il posticipo delle 20,45 della domenica sera è LECCE-JUVENTUS. Gli juventini offrono un bell’impatto visivo, sventolano molti bandieroni, occupano tutto il settore ospiti cercando di farsi sentire, a volte riuscendoci. Al secondo anello espongono “Ciao Samuele”, il quarto giovane tifoso foggiano scomparso, coinvolto nel tragico incidente stradale in cui la sera del 13 ottobre persero la vita altri tre suoi amici. Anche i leccesi gli dedicano striscioni: “Avremmo voluto conoscerti non riusciremo a dimenticarti ciao Samuele”, in Curva Nord, e “Per sempre su quei gradoni ciao Samuele” del Wolwes Group, in Curva Sud. La Nord intona inoltre “Sempre con noi Samuele sempre con noi” e “Lega Italiana figli di puttana”, per il mancato minuto di silenzio che poteva nell’occasione essere concesso sui campi. In curva Nord, al primo anello, un’altra dedica: “Sei stata forza, coraggio e persona vera, sarai sempre la nostra guerriera”. Da primo tante torce che piovono in pista e bombe carta. Poi i leccesi sono autori di un grande tifo, fino alla fine, quando, al 93° Rebic segna il gol del pari ed esplode lo stadio. Spettatori ufficiali: 27.080. Per motivi tecnici non viene trattata la partita ROMA-ATALANTA.

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