EFC | Domani la ripresa. Da Udine un Empoli vivo ma con troppi errori che pesano fortemente
Riprenderà domani il lavoro degli azzurri, si guarda avanti ed al prossimo match che ci metterà di fronte all’Atalanta. Quella con la Dea è sicuramente una partita difficile, forse proibitiva in questo momento, ma allo stesso tempo potrebbe essere la classica gara dove poter giocare più liberi di mente. La speranza, e capiremo meglio nel corso della settimana, è di poter recuperare qualcuno tra gli infortunati, in particolar modo Ismajli. Settimana importante per far trovare ulteriore condizione agli ultimi arrivati ma anche a Zurkowski che sempre più potrà dare un mano. Da Udine si torna con un passivo davvero pesante, forse anche eccessivo per quanto visto in campo anche se il successo dei friulano non può certo essere messo in discussione. Ma, in discussione, ci sentiamo di non mettere nemmeno la prova complessiva della squadra, un gruppo reo sicuramente di aver sbagliato tanto – troppo – ma che si è dimostra sicuramente vivo e voglioso di provare a mettere la gara sui binari giusti. Un gruppo che appare coeso e strinto attorno al suo allenatore, in un momento (lungo) in cui si cerca di far di necessità virtù. Certo, sarebbe ipocrita non dire che qualche seria preoccupazione sta iniziando ad arrivare, l’Empoli non vince da oltre due mesi ed in questo lungo lasso di tempo sono arrivati soltanto due pareggi. Se c’è una crisi, questa è legata unicamente ai risultati. Mettere in discussione l’impegno di chi va in campo, di un allenatore che davvero sta facendo il massimo con quello che ha disposizione, sarebbe estremamente ingeneroso verso un gruppo di ragazzi che ha sicuramente over performato nel girone di andata ed adesso paga in maniera importante le tante assenze. Semmai potrebbe essere questo l’ennesimo spunto di riflessione, anche se i diretti interessati (dirigenza compresa) hanno dato la loro risposta che poi può essere giudicata. Ad Udine non sono mancate le occasioni, e per passare in vantaggio prima, e per poterla pareggiare poi. Il terzo gol friulano non lo prendiamo nemmeno in considerazione visto che a quel punto era stata fatta anche una scelta tattica (preservando Cacace) che ha agevolato i bianconeri e che, in fin dei conti, non ha cambiato l’esito del match. Come detto, la preoccupazione è indubbiamente legittima da parte di tutti, anche perché il calendario non mette ancora situazioni in “discesa”, l’Atalanta prima ma anche Marassi e poi una Roma che non sarà quella vista all’andata. Per adesso però l’Empoli ha sempre la testa fuori dall’acqua, respira, con tre squadre ad essere dietro; quelle che serviranno alla fine della stagione, una stagione che anche quest’anno si deciderà all’ultima giornata. Al momento, poi magari ci torneremo con un articolo ad hoc, non arrivano informazioni circa una messa in discussione di Roberto D’Aversa, ed a nostro avviso (ma qui si entra nel soggettivo) il tecnico sta facendo un buon lavoro e non sarebbe corretto issarlo a “capro espiatorio”. Se, in questo momento, si volessero trovare ad ogni costo dei responsabili per il momento difficile, questi andrebbero ricercati in zone non prettamente di campo. Tra l’altro, ci verrà permessa questa aggiunta, stiamo parlando di un uomo con un carattere forte e deciso, che non si è mai pianto addosso per nessuna delle vicissitudini che si trova a gestire. Tornando sulla partita di Udine, ancora una volta viene fuori quel deficit che la squadra ha nel poter utilizzare determinati ricambi. Una squadra che inizia anche ad essere un po’ stanca, come visto nella parte finale della partita di ieri, deficit che potrà essere colmato quando (esclusi coloro che ormai hanno finito la stagione) gli indisponibili torneranno a dar man forte. Innegabile, senza stare a fare nomi, che determinati elementi tra averli e non averli facciano differenza. Ad Udine, per quanto visto, se coralmente la squadra esce con una prestazione di volontà, nei singoli non si possono certo fare delle esaltazioni. Sufficienze piene non ce ne sono, in alcuni casi proprio per via di errori davvero madornali ed importanti. Nella sua totalità la gara di Kouamè non può certo essere disprezzata, ma sciupare tre palle gol in serie A è un delitto mortale. Cosi come Malhe che si trova ad avere un pallone da spingere di testa facilmente in porta ma che lui schiaccia al suolo. C’è poi da recuperare la solidità di alcuni elementi come Goglichidze che sembra davvero lontano parente di quello ammirato ad inizio stagione. Quello che adesso farà indubbiamente la differenza, e vale un po’ a tutti i livelli, è il non perdere la fiducia; potrebbe essere questo il peggiore dei boomerang. Ma siamo certi che D’Aversa e la squadra continueranno a lavorare, convinti e consapevoli che queste prestazioni alla fine si trasformeranno in risultati e, da li, nell’obiettivo che ancora una volta tutti vogliamo.
In piena emergenza in difesa, D’Aversa schiera De Sciglio e Pezzella insieme a Goglichidze, mentre davanti l’esclusione di lusso è quella di Esposito, al quale viene preferito Kouame insieme a Maleh e Colombo. La gara è vivace e con occasioni da entrambe le parti. E’ dell’Udinese il primo squillo al 7′, splendida azione di Atta che mette dal fondo un pallone forte in mezzo dove Lucce, tutto solo, spreca l’occasione coordinandosi male in semirovesciata. Un minuto dopo risponde l’Empoli, Pezzella ha spazio sulla sinistra e mette un bel pallone arretrato per Colombo che calcia a botta sicura, decisivo Solet che si immola e di fatto salva un gol. Poco dopo ancora azzurri in avanti, Gyasi, da una posizione angolata, calcia in porta, Sava si dimostra attento e blocca. L’Empoli giostra bene il gioco, mentre l’Udinese cerca di far male in ripartenza. Al 13′ altra grande occasioni per gli azzurri, stavolta è Cacace che mette il pallone in mezzo per Kouame, che con tanto spazio a disposzione calcia malamente a lato. Col passare dei minuti l’Udinese aumenta i giri del motore, e dopo aver sfiorato la rete con Lovric, trova il vantaggio al 18′ con Ekkelenkamp, che da posizione ravvicinata devia il tiro di Atta e beffa Silvestri. L’Empoli non si abbatte, e crea un’altra grande occasione non concretizzata ancora una volta da Kouame, che al 28′ sugli sviluppi di un bel cross di Henderson sul secondo palo, anticipa Solet ma non riesce ad inquadrare la porta. Anche nella ripresa la gara rimane equilibrata e con le squadre che non rifiutano ad affrontarsi a viso aperto. Nel giro di tre minuti l’Udinese si porta vicinissima al 2-0, prima 48′ con Thauvin che viene servito in profondità, ma arrivato davanti a Silvestri viene sbilanciato dall’intervento decisivo di Cacace, poi al 51′ ancora con Thauvin che servito centralmente da Atta, calcia a porta vuota ma è miracoloso De Sciglio che si immola e salva i suoi. L’Empoli prova a scuotersi e al 54′ ha una grandissima chance per pareggiare, col cross di Kouame per Maleh, che tutto solo e a porta vuota colpisce male il pallone di testa mandando fuori. L’Udinese ogni volta che attacca dà la sensazione di poter far gol, e infatti dopo aver colpito il palo con Lucca, trova meritatamente il 2-0, ancora con Ekkelenkamp, che ribadisce in rete una respinta corta di Silvestri su tiro di Lucca. L’Empoli mollta totalmente la presa, e nel finale c’è gloria anche per Thauvin, che di testa buca Silvestri siglando il 3-0 definitivo. Sconfitta pesante da non sottovalutare, ma passivo troppo largo ed ingeneroso.
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