La Russa attacca ancora Gattuso: “I fischi? Il pubblico ha diritto di protestare” – Il nuovo fronte caldo attorno alla Nazionale
Ignazio La Russa e Rino Gattuso, atto secondo. La tensione tra il Presidente del Senato e il commissario tecnico della Nazionale torna a far discutere dopo le dichiarazioni post Moldova–Italia, quando “Ringhio” aveva puntato il dito contro i circa 500 tifosi presenti a Chisinau, colpevoli – secondo lui – di aver trasformato la serata in una contestazione gratuita. La Russa non ci sta e rilancia: “Non si può dire vergogna a uno spettatore che fischia. La gente ha diritto di protestare”. Un messaggio netto, che però il presidente attenua precisando di non voler alimentare la polemica: “Gattuso ha ragione quando invita all’unità in vista dei Mondiali, ma i fischi possono essere uno stimolo, finché restano civili”.
Le schermaglie tra i due non sono una novità. Già all’indomani dell’esonero di Spalletti, La Russa aveva messo in dubbio la scelta della FIGC, ridimensionando il ruolo simbolico di Gattuso nel nostro calcio e invocando nomi ben più rappresentativi: Buffon, Totti, Del Piero, Zenga. Un giudizio severo a cui il tecnico aveva risposto con diplomazia, auspicando solo di convincere anche i più scettici attraverso i risultati.
Ora, con l’Italia chiamata a ritrovare identità e fiducia, la domanda torna inevitabile: ha più peso il diritto dei tifosi a fischiare o l’appello all’unità del ct? E soprattutto… da che parte state?
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