Torino, sommosse e devastazioni in carcere. Nordio: denunciati e trasferiti i detenuti coinvolti
Devastazioni e rivolte nel carcere minorile di Torino. Denunciati e trasferiti i giovani coinvolti nelle rivolte. Lo fa sapere il ministero della Giustizia, Carlo Nordio, precisando che “sono stati trasferiti i giovani adulti responsabili di questi atti criminali. E presi provvedimenti disciplinari nei confronti degli altri soggetti coinvolti. Tutti sono stati denunciati alla competente Autorità giudiziaria per i gravissimi reati commessi”.
Carcere minorile di Torino, denunciati e trasferiti i detenuti
Nordio spiega anche l’intervento e la dinamica delle sommosse. “Grazie al pronto intervento degli uomini della Polizia penitenziaria si è riusciti, attraverso un contenimento non violento, a evitare che la rivolta degenerasse in maniera più grave “. I disordini nascono dalla notizia diffusasi di un arresto in flagranza di reato nei confronti del fratello maggiorenne di un detenuto, trovato in possesso di 20 grammi di sostanza stupefacente che stava introducendo nell’istituto. Non si è trattato di una rivolta simbolica, fa capire esplicitamente il Guardasigilli. “Questi giovani hanno letteralmente devastato il carcere, in particolare gli uffici del direttore e del personale, causando centinaia di migliaia di euro di danni. I provvedimenti disciplinari e i trasferimenti sono stati adottati immediatamente e i lavori di ristrutturazione già in corso”.
La protesta del Sappe: siamo stanchi di subire
La misura è colma, protesta il Sappe, dopo le smmosse e le violenze al ‘Lorusso e Cutugno’ e all’istituto penale minorile Ferrante Aporti. Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria, racconta le proteste di ieri. “Al carcere ‘Lorusso e Cutugno’ la violenza è scoppiata al primo piano del Padiglione B, segni di tensione tra detenuti ubicati nelle sezioni del piano. Hanno cercato di sfondare i cancelli. Dopo circa mezz’ora, hanno acceso un fuoco in alcune sezioni. Quindi – racconta- si è reso necessario fare scendere circa 200 detenuti nei passeggi per poter intervenire nelle due Sezioni. Alle 21,30 circa c’era la rotonda del piano terra, con dieci detenuti circa, in attesa di ambulanze. Gran parte degli agenti intossicati, l’aria era irrespirabile in tutti i piani con fumo ovunque. Alcuni poliziotti sono dovuti ricorrere alle cure in ospedale”.
Minori asserragliati in palestra, danni negli uffici, i bagni e i corridoi
Notte di violenze anche nel carcere minorile cittadino. “Un’altra crisi è scoppiata all’Istituto Penale Minorile Ferrante Aporti dove 53 minori si sono asserragliati nella palestra dopo la sommossa che ha portato alla devastazione totale di tutti gli uffici, sala regia, palestra, bagni, corridoi praticamente raso al suolo. Il personale di Polizia penitenziaria – continua Santilli – è riuscito a far salire alcuni detenuti e ne sono rimasti alcuni armati di spranghe e suppellettili vari. Avevano appiccato due fuochi nella palestra. I Baschi Azzurri sono riusciti a contenere a fatica tutti i minori e messi sicurezza. La problematica era il denso fumo all’interno. Alcuni detenuti sono stati trasportati presso il nosocomio Molinette per le cure del caso. Anche molti poliziotti sono dovuti ricorrere in ospedale”. Il Sappe lancia l’ennesimo allarme: “Abbiamo il diritto di lavorare in sicurezza: non si può rischiare la vita tutti i giorni. Basta! Proclamiamo lo stato di agitazione!”.
FdI: il governo è in prima linea
Fratelli d’Italia sottolinea che il governo Meloni è in prima linea per contenere i problemi delle carceri italiane. “La differenza tra il centrodestra e le opposizioni, che oggi si agitano a chiamare in causa il governo, è che mentre noi lavoriamo per il rigore nei confronti di chi organizza tali rivolte come arma di ricatto, la sinistra vorrebbe dare loro sconti di pena”, così Augusta Montaruli. Che definisce uno “schiaffo a chi tutti i giorni opera nella polizia penitenziaria. Cui va la nostra solidarietà, ma soprattutto a quei detenuti che invece cercano un autentico lavoro di riabilitazione e reinserimento sociale. Persino il garante dei detenuti di Torino ha detto chiaramente che queste rivolte sono determinate dall’illusoria aspettativa, alimentata in passato da chi ha avuto incarichi istituzionali, di ricevere benefici”.
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