Weber zittisce i gufi: “Il governo Meloni è un esempio. E’ impossibile isolare l’Italia, le spetta un ruolo forte”
“A Roma spetta un ruolo forte in Europa“. Manfred Weber dopo la giornata romana con la premier, Fitto e Tajani usa parole inequivocabili sul bilancio positivo dell’incontro di mercoledì. Poche ma signifivative parole con le quali il presidente del partito popolare europeo smentisce le vulgate sulla centralità di Meloni nelle dinamiche Ue. Non a caso per Repubblica e Stampa il faccia a faccia di Palazzo Chigi è stato un insuccesso. Mentre le parole di Weber consegnate all’intervista nal Corriere della Sera dicono tutto il contrario, superando le interpretazioni.
Weber: “Lavorerò sempre per includere l’Italia nel processo delle decisioni”
«Giorgia Meloni è rispettata come primo ministro: il suo governo è visto come pro-europeo, credibile, che sta cercando di risolvere i problemi”. Dunque, bye bye aiu “cultori” dell’isolamento… E a domanda diretta- la scelta di Meloni di non votare per Ursula non ha isolato l’Italia in Europa? – la risposta è no. E non potrebbe essere. «Per me come leader del Ppe è impossibile ignorare, isolare l’Italia. È un Paese centrale in Europa, uno dei padri fondatori. In Italia c’è una popolazione pro-europea. Non c’è nessun partito che vuole uscire dall’euro come invece in altri Paesi. Lavorerò sempre per includere l’Italia nel processo delle decisioni».
Avranno poco da replicare e contraddire sinistre e opposizioni. Weber, uomo forte negli equilibri di Bruxelles, ribadisce: «Abbiamo fatto alcune promesse durante la campagna elettorale che devono essere realizzate: per cui è molto importante lavorare insieme. I giocatori che hanno un ruolo chiave nel governo italiano sono Giorgia Meloni e Antonio Tajani». Dunque, fatevene una ragione, l’Italia in Europa è centrale, conta e conterà. «Io voglio vedere l’Italia tra i Paesi che guidano l’Unione. E questo è il motivo per cui sono qui. Il mio partito, che è quello di Tusk, ha vinto le elezioni. Siamo l’unica forza di centro che ha aumentato il numero di parlamentari, anche rispetto a socialisti e liberali. Tocca a noi definire l’agenda dei contenuti».
Weber: “Il patto Ue sui migranti è stato un successo dell’Italia”
Non accetta “provocazioni” e al rilievo che anche Meloni ha guadagnato voti, ma è fuori dalla maggioranza che ha sostenuto Ursula von der Leyen, replica: «L’Italia è un buon esempio di come si sia dato seguito concreto al programma elettorale». E fa un caso concreto. «Il patto legislativo conseguito sull’immigrazione da von der Leyen con Meloni e Tajani è stato un successo dell’Italia, che ha guidato il dibattito su una delle questioni più importanti per la Ue. Il governo ha dimostrato che si può diminuire di molto il numero dei migranti che arrivano in Europa. Non è tattica politica, le cifre dicono che il calo degli arrivi è del 60%».
Verso una vicepresidenza esecutiva?
Non fa nessun “caso” sulla scelta della premier di ufficializzare all’ultimo giorno – il 30 agosto- il nome di Fitto come commissario: «Aspettiamo le decisioni del governo italiano. Fitto è un mio ottimo amico, un forte difensore degli interessi dell’Italia, una persona responsabile, molto preparata. Non vedo problemi nella scelta di rispettare la scadenza del 30 agosto». Si parla anche di un’altra casella di prestigio per l’Italia: una vicepresidenza esecutiva. Domanda: lo ritiene possibile visto che Fdi non l’ha votata? «La struttura della Commissione Ue è nelle mani di Ursula von der Leyen -risponde Weber-. L’Italia è uno dei Paesi più importanti: Meloni e Tajani hanno preso molti voti alle Europee, a differenza di Macron e Scholz che ne sono usciti come i grandi perdenti. Io sostengo l’attribuzione di un forte ruolo per l’Italia».
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