Francia, avanza l’ipotesi Cazeneuve primo ministro, anche Il Rn apre a un governo senza Melènchon
La Francia potrebbe trovare la quadra sul nome del primo ministro, 54 giorni dopo il secondo turno delle elezioni politiche, con Bernard Cazeneuve, che fu presidente del Consiglio per soli cinque mesi, gli ultimi della presidenza di Francois Hollande. Anche il Rassemblement National, tatticamente, mostra una piccola apertura, pur di favorire la spaccatura nella sinistra ed isolare La France Insoumise di Melènchon.
Il nome di Cazeneuve per la Francia
Tra gli ex ministri socialisti, è sempre il nome di Bernard Cazeneuve, l’ex capo del governo di Francois Hollande, uscito dal PS nel 2022, a ritornare con maggiore insistenza. L’interessato, che avrebbe dovuto partecipare sabato a Saone-et-Loire alle università estive del “Laboratoire de la Republique” creato dall’ex ministro macronista Jean-Michel Blanquer, alla fine ha disdetto l’impegno, il che potrebbe far pensare a una cautela strategica in vista della nomina.
Melènchon duro contro Cazeneuve
“Certamente voteremo per la sfiducia contro il signor Cazeneuve e presenteremo mozioni di sfiducia contro qualsiasi governo che non sia guidato da Lucie Castets”, ha avvertito ieri la leader dei deputati della France Insoumise, Mathilde Panot. Ma è all’interno del Partito socialista, riunito a Blois per l’università estiva, che l’Eliseo esamina gli equilibri di potere. “Il pallino si sposta al PS”, nota un ministro del governo dimissionario. “Non esiste alcuna divisione tra coloro che sarebbero favorevoli al compromesso e coloro che non lo vorrebbero”, ha insistito ieri il capo del partito socialista, Olivier Faure.
Per il senatore socialista Rachid Temal tutto dipenderebbe dalla politica portata avanti da un esecutivo guidato dalla sinistra. Se si tratta di “perseguire il macronismo”, “noi saremo lì per censurare il governo”, ha detto a RFI. D’altra parte, “se ci sarà un governo con una personalità, ad esempio di sinistra, che perseguirà la politica che noi vogliamo, e che vogliono i francesi, noi saremo lì'”
La posizione di Le Pen e Bardella
Si sottrae a questo dibattito il Rn che ha il primo gruppo nell’Assemblea Nazionale e mantiene una posizione cauta. Contro Bernard Cazeneuve “non ci sarà alcuna censura di principio”, ha detto il portavoce del partito Laurent Jacobelli, spiegando che le truppe dei Rn si metteranno di traverso solo “se nel bilancio e nel programma ci saranno cose che sembrano andare contro gli interessi dei francesi”. Bardella e Le Pen hanno interesse ovviamente a spaccare il fronte progressista.
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