“Renzi ha spaccato il partito”, 300 dirigenti sconfessano la svolta a sinistra. Scissioni e guai in vista
Renzi ha aperto una faglia in Italia Viva. “Stiamo assistendo a uno spettacolo che la nostra comunità non merita”.“Renzi ha spaccato il partito”. “Io non faccio politica così” e “non sono da solo. A parlare al Foglio è Luigi Marattin, già in disaccordo con la strategia del leader, espressa in più occasioni. Ma ora l’onda del dissenso interno a Iv contro l’ex rottamatore è altissima. Circa 300 dirigenti territoriali di Iv e 100 ragazzi delle nostre scuole di formazione hanno firmato documenti di piena contrarietà (a Renzi – ndr). La rabbia espressa contro l’ex premiertrova il detonatore con l’intenzione di Renzi di traghettare Italia Viva nel campo largo. Ed eventualmente sostenere il dem Andrea Orlando alle regionali in Liguria, uscendo pertanto a Genova dalla giunta.
Marattin contro Renzi sul Foglio: dirigenti contro la “svolta”
Il ritorno del figliol prodigo nell’ambito della “casa madre” Pd è visto come il drappo rosso per un toro dalla base nelle Feste dell’Unità. Adesso si configura anche uno strappo interno al partito guidato da Renzi. Che ha tante colpe. “Posso dire che il metodo scelto da Renzi è assolutamente sbagliato – aggiunge Marattin -. Non si può decidere di stare col centrosinistra a prescindere. E senza nemmeno discuterne prima nel partito. Dovremmo sostenere i candidati che più si avvicinano alla sensibilità liberal-democratica, valutando caso per caso”. L’appoggio ad Orlando – ancora non ufficilmente candidato in Liguria- proprio non va giù. “E’ una persona perbene e intelligente, lo stimo. Però la pensa diversamente da me praticamente su tutto: dalla giustizia al lavoro passando per il fisco”. “L’idea che per battere un avversario, ieri Berlusconi, poi Salvini e ora Meloni, occorra costruire coalizioni che hanno al loro interno posizioni opposte su tutto è un’idea che non mi appartiene più. Non si fa politica per non far vincere qualcuno, ma in nome di un’idea di paese sulla quale chiedere il consenso e costruire una proposta di cambiamento”.
Marattin: “Sono ancora sotto choc dal vedere un esponente di IV chiedere se per favore si può entrare nel campo largo”
Tra l’altro, sul caso Liguria ricordiamo la mezza porta in faccia chiusa a Renzi dalla stessa segretaria del Pd, Elly Schlein. La quale, parlando della coalizione di centrosinistra in Liguria, in vista delle regionali di autunno, ha detto testualmente: “mi sembra che la coalizione stia bene cosi com’è”. Il che significa, porte in faccia chiuse ad Italia Viva, cosi come avevano espressamente chiesto sia Cinquestelle che Avs e così come aveva chiesto anche Matteo Ricci alla Festa dell’Unità di Pesaro. La parabola di Renzi è sta toccando il punto più basso, sia pure in veste di “guaastatore” del campo avverso ( da “killer di governi”). Nn si fa politica così, per distruggere. C’è chi crede che si possa costruire non distruggere. “Ma con la svolta a sinistra Renzi ha spaccato tutto”. Sta per uscire da Iv ed aprire a Calenda?, è la domanda che il Foglio riserva a Marattin: “Vedremo risponde- ma la situazione è abbastanza chiara”. “Non è il mio progetto, ma quello di tanti”.
Luigi Marattin si trova da tempo lontano dalle posizioni di Matteo Renzi. Il deputato di Italia viva non ha affatto gradito lo stop dell’ex premier al congresso del partito. Di più: il parlamentare non condivide la linea di avvicinamento al Pd di Elly Schlein. Ritiene questa fase alla stregua di una sconfessione del renzismo operata dallo stesso senatore di Rignano sull’Arno. In una precedente intervista al Qn aveva detto: “Sono ancora sotto choc dal vedere, tutti i giorni, un esponente di Italia viva chiedere se per favore si può entrare nel campo largo. E vedere loro rispondere di no, che prima di farlo devono abiurare tutto ciò che ha costituito per un decennio la cifra del renzismo”. Morale della favola, i guai del campo largo non finiscono mai, se mai è esistito.
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