Le truppe di Israele entrano in Libano: spari di tank e fuoco di artiglieria nel Sud. Hezbollah: siamo pronti ad affrontarli
Si parlava di incursione imminente di Israele in Libano, e l’attacco è partito prima del previsto. Le truppe israeliane sono entrate in Libano. Spari di tank e fuoco d’artiglieria israeliano riecheggiano nel sud del Libano: a riferirlo è Haaretz. Secondo media libanesi, sarebbe stato registrato un pesante bombardamento di artiglieria verso il villaggio di confine di Wazzani, vicino a Ghaja.
Le truppe di Israele entrate in Libano: colpi dai tank e di artiglieria nel Sud
E a confermarlo arriva anche il dipartimento di Stato americano, precisando che «al momento sono in corso operazioni terrestri limitate». Le autorità libanesi hanno fatto sapere che l’esercito ha riposizionato le truppe nel sud del Paese per fronteggiare l’offensiva di terra. Un raid israeliano dunque sta colpendo in territorio dopo che nella notte era stato preso di mira anche il centro di Beirut.
Del resto il Wall Street Journal aveva annunciato che l’esercito israeliano aveva già effettuato spedizioni nei tunnel di Hezbollah, preparando per l’appunto l’offensiva di terra. Si temeva insomma che l’attacco, su cui poi c’è stata una accelerazione dei tempi, potesse iniziare ben prima di quanto ci si aspettava solo fino a pochi giorni fa, spiegano fonti militari al Jerusalem Post.
Incursione di Israele in Libano. Biden informato dichiara: « Servirebbe un cessate il fuoco»
Non solo. Nell’informare Washington che Israele sta pianificando un’operazione di terra limitata in Libano che poteva essere lanciata a breve, Tele Aviv aveva anche precisato che l’operazione pianificata sarebbe «più ridotta rispetto all’ultima guerra con Hezbollah del 2006. E si concentrerebbe sull’eliminazione delle infrastrutture dei militanti lungo il confine, per rimuovere la minaccia posta alle comunità di confine israeliane». Tanto che Biden, informato dell’azione in fieri, coi giornalisti aveva commentato: «Sono più al corrente di quanto possiate immaginare, ma sarebbe meglio se si fermassero, servirebbe un cessate il fuoco ora».
Gli Usa confermano: informati di «operazioni limitate, anche di terra»
E invece, ora il governo israeliano ha informato gli Stati Uniti su “alcune operazioni”, anche di terra, nel Paese dei Cedri e il portavoce del dipartimento di Stato americano Matthew Miller ha confermato: «Al momento ci hanno detto che si tratta di operazioni limitate alle infrastrutture di Hezbollah vicino al confine, ma siamo in continuo dialogo con loro».
Miller (Usa: stiamo discutendo con Israele di tutti i fattori
Miller non ha condannato l’escalation in corso da parte del governo israeliano, ma ha affermato che gli Stati Uniti hanno discusso «tutti i fattori» che una cosiddetta campagna “escalation to de-escalate” comporta. «La pressione militare può a volte consentire la diplomazia – ha affermato Miller –. Naturalmente, la pressione militare può anche portare a errori di calcolo. Può portare a conseguenze non volute. Stiamo discutendo con Israele di tutti questi fattori».
Israele in Libano: una vasta aerea dichiarata «zona militare chiusa»
L’esercito libanese ha intanto evacuato i posti di osservazione al confine meridionale del Libano con Israele e ha trasferito il personale in caserme nei villaggi di frontiera, ha detto alla Cnn una fonte della sicurezza di Beirut. Le Forze di difesa israeliane avrebbero quindi dichiarato «zona militare chiusa» le aree di Metula, Misgav Am e Kfar Giladi, nel nord di Israele al confine con il Libano fino a domenica 6 ottobre, riferisce sempre Haaretz, secondo cui l’ingresso in queste aree è severamente vietato. Secondo quanto riferito ad Axios da due funzionari israeliani, l’operazione si concentrerà nelle località vicine al confine.
I presidi delle truppe israeliane in Libano
E proprio vicino al confine sono ammassati un centinaio di veicoli militari israeliani, dai tank a blindati per il trasporto truppe, secondo quanto mostrano alcune immagini satellitare fornite alla Cnn che sarebbero state scattate domenica. Altre immagini mostrano che i veicoli delle Idf hanno iniziato ad arrivare lì dopo il 26 settembre.
Riservisti israeliani si starebbero intanto radunando nei punti indicati nel nord di Israele, riporta il New York Times. A Kiryat Shmona sono stati visti almeno due dozzine di Humvees con a bordo truppe con equipaggiamento da combattimento, visori notturni compresi. Diretti verso nord anche decine di mezzi logistici, alcuni blindati.
Tel Aviv ha informato Washington: saranno raid mirati contro specifici obiettivi di Hezbollah
L’Idf è rimasto sorpreso dalla mancata risposta di Hezbollah, ad oggi, ai raid mirati di Israele contro i suoi vertici e operativi nelle ultime due settimane, e in particolare all’assassinio del leader Hassan Nasrallah avvenuto venerdì. La capacità di risposta di Hezbollah contro il fronte di Israele è stata ridotta più di quanto atteso. In particolare, l’Idf si aspettava una risposta letale, che non è arrivata, su Haifa e sulle porzioni più a sud del fronte nord.
Libano, Hezbollah: «Siamo pronti ad affrontare Israele sul terreno se dovessero invaderci»
Intanto, mentre un raid israeliano ha colpito, per la prima volta dall’inizio della guerra, il nord del Libano, dopo che nella notte era stato preso di mira anche il centro di Beirut, il numero due di Hezbollah, Naim Qassem, annuncia di essere pronto alla resistenza e dichiara: «Siamo pronti ad affrontare Israele sul terreno se dovessero invaderci. Continueremo a combattere».
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani: «Non invieremo forze militari a Gaza o in Libano»
E proprio quando il Consiglio della Shura di Hezbollah, l’organismo decisionale centrale del gruppo, annuncia di aver scelto Hashim Safi Al Din come nuovo leader del “Partito di dio”, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani asserisce netto che starà al fianco di Hezbollah nella resistenza contro Israele senza necessariamente sferrare un attacco: «Non invieremo forze militari a Gaza o in Libano per combattere contro il regime sionista».
Non solo Libano, raid di Israele anche nello Yemen
Mentre, sempre dal fronte degli alleati di Hezbollah, dalle postazioni di Hamas confermano la morte del loro leader in Libano, Fateh Sherif Abu Al-Amin, ucciso in un attacco israeliano nel sud. Un’azione a raggera, quella di Israele, che in queste ore più che mai si sta mostrando determinata ad affrontare il nemico e le sue minacce su vasta scala: decine di aerei israeliani, allora, hanno infatti attaccato le aree di Ras Issa e Hodeidah nello Yemen.
Videomessaggio di Netanyahu agli iraniani: «Israele è con voi, presto sarete liberi»
E a proposito di comunicazioni a e dall’Iran, oggi con un videomessaggio che il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha voluto rivolgere al popolo iraniano «in questo momento cruciale» e «senza filtri o intermediari», ha sentenziato: «Ogni giorno, vedete un regime che vi soggioga, fa discorsi infuocati sulla difesa del Libano, sulla difesa di Gaza. Eppure ogni giorno, quel regime fa sprofondare la nostra regione sempre più nell’oscurità e nella guerra. Ogni giorno, i loro burattini vengono eliminati. Chiedetelo a Mohammed Deif. Chiedetelo a Nasrallah. Non c’è posto in Medio Oriente che Israele non possa raggiungere».
E ancora. «Gli iraniani sappiano che Israele è con loro», ha proseguito Netanyahu rivolto al popolo di Teheran. «Quando l’Iran sarà finalmente libero e quel momento arriverà molto prima di quanto la gente pensi, tutto sarà diverso», ha quindi continuato il capo del governo israeliano, sottolineando che quando accadrà «i nostri due Paesi, Israele e Iran, saranno in pace». Concludendo: «Quando arriverà quel giorno, la rete terroristica che il regime ha costruito in cinque continenti sarà smantellata e l’Iran prospererà come mai prima. Con investimenti globali e turismo di massa», ha anche aggiunto Netanyahu. Sollecitando la popolazione a «non lasciare che un piccolo gruppo di teocrati fanatici distrugga le vostre speranze ed i vostri sogni».
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