A Guia una nuova maxi-frana sopra i vigneti del Prosecco. I Comuni chiedono fondi
La zona collinare fa ancora i conti con le frane. Una nuova frana si è palesata nel territorio comunale di Valdobbiadene, nei pressi di via Cal del Grot a Guia. I volontari dell’Avab sono intervenuti per pulire il torrente dagli alberi schiantati, mentre un’impresa ha operato già venerdì 5 aprile, e continuerà sabato, per aprire la strada dal materiale franato.
«Per quanto riguarda la “Quatro Pass” di domenica 7 aprile, sarà comunque garantito il passaggio pedonale in sicurezza ai partecipanti», assicura il sindaco Luciano Fregonese. I lavori in località Madean sono già costati almeno 100 mila euro, ma si arriverà circa al milione se si deciderà – lunedì una riunione in Provincia – di metter mano a tutti i siti nel bosco a monte.
Perizie e progetti sono in corso anche a Farra di Soligo, colpita da una cinquantina di movimenti franosi, per una spesa ipotizzata di tre milioni di euro. «Questa è una competenza che deve essere risolta col Fondo nazionale della Protezione civile – afferma il presidente del Veneto, Luca Zaia -. È impensabile che la Regione riesca a far questo. Dall’altro voglio ricordare che i nostri agricoltori sono eccezionali, tant’è vero che dove c’è un presidio di un agricoltore c’è la tranquillità della tutela del territorio rispetto al dissesto idrogeologico».
Il Comune di Tarzo – come fa sapere il sindaco Gianangelo Bof – si trova a dover spendere 300 mila euro per lo smottamento lungo una strada di Arfanta che conduce ad un’abitazione e 180 mila euro per ripristinare la scarpata dell’arteria comunale che conduce a Parè. «Cerchiamo i fondi, ma i tempi – annuncia Bof – non saranno brevi, a motivo delle perizie e del progetti».
Intanto i Comuni di Tarzo, Revine e Cison si sono accordati per una tutela condivisa del territorio. I sindaci Cristina da Soller, Massimo Magagnin e Gianangelo Bof hanno infatti siglato un accordo per la Convenzione tra i tre Enti per la gestione della competenza al rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche.
«Un grande passo per essere più vicini alle istanze dei nostri cittadini e garantire risposte più celeri e prossime – commentano - Nostra Stella Polare è la sinergia e la collaborazione tra gli Enti che rappresentiamo per garantire l’efficienza dei servizi che i nostri cittadini si aspettano da noi».
Si tratta, come puntualizza Bof, di una sinergia delle autorizzazioni. Attualmente gli uffici che avviano una pratica paesaggistica non possono essere gli stessi che le danno il via libera. Pertanto gli uffici tecnici di Cison e di Revine-Tarzo si scambieranno i ruoli. Il Comune di Vittorio Veneto, intanto, è alle prese con una decina di smottamenti, tra cui uno nuovo in Valle dei Fiori.