Barista di Tovena morì d’infarto durante una rissa, undici assolti
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Assoluzione collettiva per mancanza di prove per gli imputati accusati di aver partecipato nel maggio 2019 alla zuffa fuori dal locale il Bakaro. Tra loro anche i fratelli Stella
Tutti assolti gli undici imputati accusati di aver partecipato ad una maxi rissa a Tovena di Cison, nella notte tra il 30 e il 31 maggio del 2019, quando all’esterno del locale Bakaro un barista, Alessandro Sartor, 45enne di Cison di Valmarino, morì a causa di un infarto. Tra loro anche i fratelli Francesco e Alberto Stella, rispettivamente di 31 e 37 anni, che furono inizialmente arrestati per omicidio, salvo poi essere scarcerati dopo che l’autopsia stabilì che il barista morì per cause naturali. In particolare, fu una testimone ad indicare i fratelli come i possibili responsabili dell’accaduto, ma i periti non hanno rinvenuto alcuna minima traccia di percosse o lesioni sulla vittima. Arrestati dalle forze dell'ordine, i due fratelli Stella rimasero in custodia cautelare per quattro giorni, misura revocata il 4 giugno dopo l’esito dell'autopsia sul corpo della vittima, eseguita dal dotto Alberto Furlanetto.
Decisive, oltre alle analisi sul cadavere di Sartor, furono i filmati, che esclusero ogni ipotesi di omicidio preterintenzionale da parte dei fratelli di Farra di Soligo. Anzi Francesco, al momento del malore di Sartor, non sarebbe nemmeno stato più nella piazza di Tovena.
Gli altri imputati per rissa sono: Luca Viviani, 33 anni di Sernaglia, Mattia Moschetta, 25 anni di Farra, Mattia Grava, 33 anni di Conegliano, Gianluca Dorigo, 37 anni di Conegliano, Federico e Samuele D’Agostin, rispettivamente 29 e 27 anni di Cison, Simone Da Soller, 26 anni di Cison, Alessio Dorigo, 31 anni di Cison, e Alberto Marostica, 37 anni di Follina. Il parapiglia, a quanto era emerso nelle indagini successive, era stato scatenato da uno scontrino troppo caro per un gin tonic. A quel conto troppo salato uno dei clienti avrebbe reagito, inducendo Sartor ad intervenire per calmare le acque. Erano volati spintoni, qualche pugno anche tra i tavoli all’esterno del locale. Senza però che il barista venisse colpito. Il pm stesso ha chiesto l’assoluzione di tutti gli imputati in quanto dalle testimonianze emerse in aula e dai fotogrammi delle telecamere che ripresero la rissa non sono emerse con chiarezza prove schiaccianti contro gli imputati finiti alla sbarra.