Accerchiato e pestato fuori dal locale. In dieci si accaniscono su un 19enne
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Spedizione punitiva in stile “Arancia meccanica” e caccia all’uomo in zona industriale a Levada di Ponte di Piave: banda di sudamericani scatenata contro un giovane
Un banale screzio, avvenuto in un locale di Ponte di Piave, scatena una spedizione punitiva, alla fine della serata, culminata con un pestaggio in stile “Arancia meccanica”. In dieci si sono accaniti contro un solo ragazzo.
Lo hanno inseguito, come una vera caccia all’uomo, accerchiato e picchiato nella zona industriale di Levada. Uno di loro ha anche filmato la scena con un telefonino per immortalare la bravata. Poi lo hanno lasciato a terra e solo il passaggio casuale dei buttafuori di un locale li ha fatti desistere. Il ragazzo ferito è stato poi ricoverato all’ospedale di Oderzo con un occhio pesto, il volto tumefatto e contusioni dappertutto.
Un fatto gravissimo, quello successo a Levada di Ponte di Piave, una settimana fa, nella notte tra sabato 6 e domenica 7 aprile, che vede come protagonista un 19enne di Oderzo. Al Nolita, una nota discoteca di Levada, frazione di Ponte di Piave, c’è una serata danzante alla quale il giovane decide di partecipare con alcuni amici, prenotando un tavolo. Quando si accorge che non è il tavolo richiesto lo fa presente ad un organizzatore. Tutto si risolve al meglio ma un giovane, d’origine sudamericana (che non c’entra nulla con il locale), non gradisce l’osservazione fatta al suo amico. E lo fa presente in toni aggressivi al 19enne.
La vicenda sembra finire lì ma al termine della serata, quando è ormai notte fonda, scatta la spedizione punitiva.
Il 19enne, ignaro di quello che gli succederà, esce dal locale e si avvia verso la macchina, ma ad un certo punto, s’accorge di essere seguito da una decina di ragazzi. A capeggiarli è proprio il giovane con il quale aveva avuto lo screzio all’interno del locale. Spaventato, intuendo le intenzioni poco amichevoli, inizia prima ad accelerare il passo e poi a correre inseguito dal branco. Riesce a fare qualche centinaio di metri e a raggiungere la zona industriale di Levada dove cerca di nascondersi dietro ad una macchina. Ma lì, il branco lo raggiunge e scatta il pestaggio. Calci, pugni al volto e in ogni parte del corpo. Alla vittima, in balìa della violenza, non rimane altro che tentare di parare i colpi. Ma in dieci contro uno è estremamente difficile. Un componente del branco, non contento, estrae il telefonino e filma il pestaggio per immortalare l’impresa tra risate e insulti.
Solo il passaggio di alcune auto fa desistere il branco. Il giovane viene lasciato a terra dolorante con il viso tumefatto ed un occhio pesto. Il ragazzo riesce soltanto a chiamare al telefono un amico che lo raggiunge sul posto in auto e poi lo accompagna nella notte all’ospedale di Oderzo. Soltanto al mattino successivo viene dimesso dall’ospedale con una prognosi di una ventina di giorni. Una volta tornato a casa, dopo averne parlato in famiglia, il giovane ha denunciato il fatto sul quale si sono mossi anche i carabinieri della tenenza di Oderzo.
«Un fatto increscioso - spiega il gestore del Nolita - sul quale però il nostro locale non ha responsabilità. Anzi, quando i nostri buttafuori se ne stavano andando in auto e stavano passando per la zona industriale di Levada, si sono fermati ed hanno chiamato i carabinieri. Purtroppo, però, il pestaggio era terminato e il gruppo di giovani chiaramente erano ormai scappati via».