Multata per non aver esposto il pass disabili. L’avvocato: «Ricorso in Cassazione»

Multata dalla polizia locale per non aver esposto il pass disabili: il Tribunale di Treviso ribalta la sentenza favorevole del giudice di pace, la donna fa ricorso in Cassazione. «Un conto è se il pass non ce l'hai, un altro se ti dimentichi di esporlo. Il giudice monocratico ha interpretato in modo rigido la norma: andremo in Cassazione, lo farò per tutti i disabili», attacca il legale Fabio Capraro, che assiste la donna, condannata dal Tribunale a pagare al Comune spese legali pari a circa 300 euro.

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Sommando la multa di 165 euro, si arriva a circa 500 euro. La vicenda risale al 25 febbraio 2022: Stefania Paoletti, residente a Treviso e titolare di un pass disabili, parcheggia l'auto sullo stallo disabili di piazza Pola, ma non espone il contrassegno. Così il veicolo viene rimosso (145 euro) e i vigili le infliggono una multa di 165 euro (più 4 punti in meno sulla patente). L'avvocato Capraro si rivolge al giudice di pace, evidenziando una circolare del ministero dell'Interno del '99, in base alla quale «la mancata esposizione del contrassegno, dovuta a dimenticanza, non possa essere assimilata alla mancanza del titolo stesso».

Nel giugno 2022 il giudice di pace dà ragione alla donna, ritenendo «la mancata esposizione conseguenza di uno stato di necessità». Il Comune però fa appello e lo scorso 10 aprile si pronuncia il giudice monocratico: verdetto di primo grado ribaltato, perché «il diritto di sostare nelle aree riservate presuppone non solo la titolarità, ma anche l'esposizione del contrassegno». Andrea Gallo, comandante della polizia locale, sottolinea: «Ristabilita la verità. Mancata esposizione del pass significa assenza del presupposto per utilizzare gli stalli riservati».